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Finanziaria di lacrime, sangue..e carbone

Il paese è in crisi e il governo, mentre si appella alla responsabilità, tutela Enel Spa, principessa della speculazione.

 

di Flavio Stasi

(http://resistente.noblogs.org)

 

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INDICE

1. Questione di responsabilità nazionale

2. Enel e Governo: storia di una violazione continua

3. Cosa prevede la Finanziaria 2011?

4. Questa norma può riguardare la centrale di Rossano?

5. Conclusioni: gli speculatori hanno amici nei governi, ma non sui territori

Appendice A: Riferimenti Legilsativi

 

Questione di responsabilità nazionale

Sono giorni concitati per l’economia italiana. La speculazione dei mercati in atto sta mettendo a dura prova il sistema economico e bancario del paese, e lo stress finanziario contagia i titoli in borsa in pesante ribasso. Si potrebbe disquisire per mesi a proposito della modalità con cui il mercato finanziario, in regime liberista, fa tremare milioni di famiglie e cittadini dei ceti bassi e medi, senza che questi abbiano fatto nulla se non lavorare duramente e quotidianamente per il proprio sostentamento alle condizioni imposte dal mercato stesso.

Fatto sta che il disequilibrio finanziario di queste settimane ha imposto una manovra che si avvalerà, tipicamente, di sacrifici della popolazione: dalla sanità (ticket) ai lavoratori del pubblico impiego (blocco dei contratti), dagli enti locali (tagli a comuni, provincie, regioni) alle pensioni (innalzamento dell’età pensionabile). In un clima frenetico ed impaurito, con i mercati fuori controllo, il fiato del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea sul collo, in sole otto ore di discussione alla camera, agevolata anche dalla cosiddetta “opposizione”, si è approvata una finanziaria record da 70 miliardi di euro. Il Governo ha dunque fatto appello al senso di responsabilità, in una situazione drammatica ed emergenziale, per limitare al minimo polemiche e discussioni. Anche il Presidente della Repubblica si è appellato alla politica ed addirittura alla stampa, per mantenere un atteggiamento responsabile a tutela della stabilità nazionale.

Ed in questo clima di solenne responsabilità il Governo decide di inserire, tra una misura di austerità e l’altra, una norma scritta appositamente per gli interessi di Enel Spa (per intenderci non una società pubblica ma una multinazionale che fattura 5 miliardi di euro l’anno) e che danneggia territori ed il settore delle fonti rinnovabili. Continue reading


[Video] Campagna Referendaria


Sventati carbone e nucleare, ora pensiamo allo sviluppo del territorio

Grazie all’impegno di tutti gli italiani, la Sibaritide ha sventato un altro colpo fatale per il proprio territorio: non tutti lo sanno, infatti, ma uno dei siti individuati per la costruzione di impianti nucleari era proprio la foce del Crati, a pochi chilometri dallo scempio di Sant’Irene. Il messaggio che in questi mesi i comitati territoriali e referendari hanno lanciato è chiaro: i cittadini non vogliono più pagare con la propria salute ed il proprio portafogli le speculazioni di multinazionali e di una classe dirigente inadeguata.

Oggi, del tutto incoerentemente, quasi tutti stanno provando a salire sul carro dei vincitori, ma questa è una vittoria dei cittadini e dei comitati popolari, la cui azione non si esaurirà nelle urne, così come non è iniziata con la campagna referendaria. Il nostro territorio è ancora tormentato da molti problemi che ne impediscono lo sviluppo: i falchi Enel sono sempre pronti a rifilare alle popolazioni del mezzogiorno le tecnologie più obsolete facendo leva sul ricatto del lavoro, mentre il sistema dei rifiuti al collasso tiene le nostre contrade ostaggio di discariche e impianti inutili. Continue reading


Il referendum sul nucleare non è stato cancellato

Molti cittadini si stanno convincendo del fatto che il 12 e 13 Giugno il referendum sul nucleare non si farà.

Le parole con cui il Presidente del Consiglio ha accompagnato il cosiddetto Decreto Omnibus sono state chiare: il governo, e gli speculatori che lo fiancheggiano, non fa nessun passo indietro, ma cosciente del fatto che la volontà popolare bloccherebbe i suoi progetti, cerca, ancora una volta, di zittirla.

Questo è gravissimo, ma non è vero che il decreto omnibus ha cancellato il Referendum: spetta alla corte di cassazione giudicare se questo si terrà o meno, e ci sono buone probabilità che si esprima positivamente.

Le possibilità giuridiche sono tante, ma c’è anche un dato incontrovertibile e semplice: il governo ha  solo sospeso il provvedimento sul nucleare senza cambiare i suoi principi, mentre il referendum vuole che la popolazione si esprima anche su questi.

Gli italiani stanno ancora pagando a speculatori energetici come Enel ed Ansaldo lo strampalato progetto nucleare degli anni ’80, bloccato del referendum del 1987: non tutti lo sanno, ma con una maggiorazione sulla nostra bolletta elettrica, infatti, fino ad ora a queste aziende abbiamo versato circa 10 miliardi di euro.

Ed in Calabria è ancora più importante fermare il progetto del nucleare, in quanto da tempo si denuncia il sistematico tentativo di trasformare il nostro territorio in una enorme discarica e povera periferia energetica del nord: dove pensate che metteranno, realmente, le scorie nucleari?

I calabresi non vogliono altre Chernobyl o Fukushima, non vogliono pagare con la salute i profitti di aziende multinazionali e interessi dei politicanti di turno.

Probabilmente l’intento del governo è quello di creare confusione e cattiva informazione per fare in modo che non si raggiunga il quorum, per cui bisogna essere chiari: al momento il referendum sul nucleare c’è, e tutti noi dobbiamo prepararci per andare a votare SÌ e promuovere il referendum come se fossimo tutti candidati.

Flavio Stasi

Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò”


Carbone e commissariamento: i candidati a Sindaco prendano posizione

In questi anni la classe dirigente, di qualsivoglia fazione, non è stata in grado di rispondere alle esigenze del territorio calabrese.

L’ormai perenne crisi dei rifiuti è l’emblema di una grave inadeguatezza, o, ancor peggio, della mancanza di volontà politica, nei confronti di un problema le cui soluzioni sono note e semplici. Mentre la mancanza di prospettive e di piani di sviluppo che si basino sulla valorizzazione delle nostre risorse, rende interi territori soggetti ai ricatti, ormai storici, di ‘ndrangheta e speculatori energetici.

La crisi economica, la quale si riversa nel mezzogiorno con conseguenze drammatiche, non permette più campagne elettorali fatte da parate, promesse e ambiguità: i cittadini pretendono risposte da parte di chi si candida ad occupare ruoli istituzionali.

I candidati abbiano il coraggio di raccogliere consenso, o dissenso, sulle proprie reali intenzioni, senza giri di parole e “ni”.

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Lettera aperta alle lavoratrici Enel di Rossano

Notte del 29 Marzo 2011. Il carbone "pulito" di Civitavecchia. Dettaglio

Care lavoratrici,

vorrei partire dalle vostre conclusioni: “dove c’è lavoro c’è sviluppo e dove c’è sviluppo c’è benessere”. La storia del nostro paese, ed in particolare del meridione, dimostra il contrario. Dovreste chiedere conferma ai figli delle decine di operai morti alla Marlane di Praia. Dovreste chiedere alle madri di Brindisi, di Tarquinia, di Vado Ligure. Dovreste chiedere a madri e figli di Crotone.

Tutte queste realtà sono accomunate da un elemento: tutte quante hanno ceduto, in periodi diversi, alla promessa di lavoro, credendo che questo avrebbe portato sviluppo e benessere. In questi casi il lavoro rappresenta soltanto un ricatto, e lo stato di depressione economica e sociale in cui si trovano questi territori lo testimonia inconfutabilmente.

E che dire della nostra Rossano? Abbiamo ospitato un impianto industriale molto importante, mega inquinante, per quarant’anni. Lo abbiamo ospitato nel mezzo della nostra spiaggia, ci siamo affacciati per quarant’anni dalla finestra vedendo l’azzurro del nostro mare spezzato da due enormi ciminiere d’amianto grigio, alla cui ombra abbiamo fatto il bagno. Dov’è lo sviluppo? Dov’è il benessere? Continue reading


Lo squallido teatrino sui rifiuti

Fine Marzo 2011, Corigliano Calabro

Che faccia tosta dimostra la classe dirigente locale e regionale, di centrodestra e centrosinistra, tentando di speculare elettoralmente sui rifiuti!

La sibaritide è al collasso così come il resto della regione: sono moltissime le città calabresi caratterizzate da quintali di rifiuti ai bordi delle strade. Inutile blaterare o tentare di difendere goffamente la propria parte politica: i responsabili hanno nome, cognome e partito.

Negli ultimi vent’anni i governatori della regione Calabria sono stati sia di centrodestra che di centrosinistra, ed hanno governato sia con governi “amici” che “nemici”. Le giunte regionali hanno chiesto ed ottenuto puntualmente il commissariamento per l’emergenza ambientale negli ultimi 14 anni, ricevendo (direttamente o indirettamente) poteri e fondi pubblici straordinari. Il risultato è il disastro che i cittadini dello ionio cosentino possono vedere ai bordi delle proprie strade, da Cariati a Trebisacce. Continue reading


Enel porti i suoi ricatti altrove

17 Marzo 2011 _ Comunicato Stampa

Mai è stato chiaro come oggi che quello di Enel nei confronti dei cittadini della sibaritide non è nient’altro che un ricatto. Paventare la perdita di posti di lavoro, per promuovere il proprio progetto di speculazione e devastazione, è l’atto che più chiaramente ci offre il vero volto l’ente energetico.

Insistere sull’infima forma di “centrale combustibile”, quando il progetto di Enel prevede che il 95% dell’approvvigionamento riguarda il carbone, è oltremodo squallido.

Inoltre come si può sostenere di voler favorire il confronto quando si asserisce contemporaneamente che l’unico progetto in campo è quello già presentato alle istituzioni preposte, ovvero quello delle navi transoceaniche da centomila tonnellate, quello dei 17.000 tir all’anno sulla SS 106, quello della ruspa e della tramoggia sulla nostra spiaggia, quello che non prevede nessun posto di lavoro aggiuntivo? Continue reading


Per il carbone nessuno spiraglio, hanno deciso i cittadini

13 Marzo 2011 _ Comunicato Stampa

Che migliaia di firme contro il carbone, raccolte in poche settimane nonostante la disinformazione di qualche diretto interessato, non siano rappresentative della volontà del territorio è piuttosto ridicolo. Se a queste poi si aggiungono le associazioni degli agricoltori, i consorzi, le associazioni degli operatori turistici, le associazioni degli imprenditori locali, i comitati territoriali ed i tanti singoli cittadini di tutta la sibaritide che hanno fatto la propria parte in questi mesi contro il progetto di riconversione della centrale, allora risulta evidente come certe tesi pecchino evidentemente di una qualche forma di strumentale faziosità e forti componenti ideologiche.

Del resto, per rendere ancor più autorevole il fronte compatto di chi vuole valorizzare il territorio e non svenderlo ad Enel, basta verificare chi sta dall’altra parte della barricata. Continue reading


Sulla vita dei cittadini non si aprono tavoli tecnici

11 Marzo 2011 _ Comunicato Stampa

L’idea di aprire un tavolo tecnico a proposito di una questione squisitamente politica come la proposta di riconversione della centrale di Rossano, rende l’idea di quale sia lo spessore istituzionale con cui i calabresi sono costretti ad interloquire.

Da un punto di vista tecnico c’è ben poco da comprendere: il carbone uccide le persone e l’economia dei territori, così come sperimentato a Brindisi, a Vado Ligure e a Civitavecchia. Basta ascoltare il video-messaggio che i cittadini di Brindisi in questi giorni hanno diretto al Ministro Prestigiacomo per comprendere di quale entità sia il pericolo per la sibaritide. Basta ascoltare le parole che il Presidente dell’Ordine dei Medici di Savona, Ugo Trucco, ed il dott. Fabrizio Bianchi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, hanno rivolto una settimana fa ad un teatro stracolmo di cittadini.

Tecnica a parte, nella sibaritide in campo ci sono due tipi di interessi. Continue reading