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Pugliano, i disastri ambientali ed i colpi di coda.

foto-firma-protocollo-conai-19-02-14Un giorno sono certo riuscirò a scrivere “Benvenuti in Calabria, terra dei due mari, delle splendide rovine della Magna Grecia intrecciate a foglie di ulivo e clementine”. Per ora, ahime, il motto è diverso.

Benvenuti in Calabria, terra dell’assessore regionale all’ambiente che, rinviato a giudizio per disastro ambientale, parte di una giunta regionale illegittima il cui presidente è decaduto per essere stato condannato a 6 anni di reclusione per abuso d’ufficio, alle porte dell’ennesima estate emergenziale moralizza cittadini e sindaci cercando di imporre le proprie, ormai rinomatamente fallimentari, soluzioni drastiche. Lo ammetto: io Pugliano lo capisco.

Dopo aver fatto per qualche anno il sub-commissario all’emergenza concludendo dignitosamente i 15 anni di porcherie dell’ufficio del commissariamento, cioè del sistema di potere politico malavitoso che governa il ciclo dei rifiuti in Calabria, negli ultimi tempi ha tentato ripetutamente (talvolta riuscendoci) di propinare alla Calabria leggi vergogna e provvedimenti di urgenza con cui poter aprire discariche private, usare impianti privati, far trasferire rifiuti all’estero ai privati, affidare impianti pubblici ai privati eccetera eccetera.

Franco Pugliano sarà ricordato per sempre nella storia della Calabria per essere stato l’Assessore all’Ambiente che, in tempi in cui la legge imponeva la raccolta differenziata al 65%, è stato in grado di farla scendere dal 13% all’11%. Un eroe moderno dell’incapacità.
Ora che è ormai al capolinea e che dovrà lavorare duro per diventare nuovamente consigliere comunale di Rocca di Neto, non augurandolo alla splendida cittadina del crotonese, non può far altro che tentare l’ultimo colpo di coda prima del dolce momento del suo congedo politico, cercando di concretizzare in pochi mesi la legge di riordino con cui si divide la Calabria per aziende, il commissariamento dei comuni che non pagano per il servizio che la regione non eroga, l’aumento delle tariffe, il regalo di 200 milioni a 3 aziende per caricare rifiuti in una nave ed inondare la sibaritide di monnezza, magari aprire qualche discarica e chi lo sa cos’altro.

Premetto che non sono giustizialista, sono fortemente garantista e contrario all’utilizzo spasmodico delle misure cautelari. Eppure sono mesi che mi rimpalla nella testa una domanda.

Ma possibile che emettiamo arresti domiciliari come fossero bruschette e riempiamo le carceri con poveracci non ancora condannati, magari accusati di furto di pollame, solo per paura che reitirino il reato o inquinino le prove e non esiste nessuna misura per un assessore all’ambiente, cioè il massimo responsabile istituzionale del settore rifiuti, rinviato a giudizio per disastro ambientale presso una delle più importanti discariche regionali? Io di leggi non ci capisco nulla, ma devo dire che, da ignorante, mi sembra un’interpretazione bizzarra.

La Calabria del resto è la terra del “hai visto che hanno beccato quello che ha interrato rifiuti dieci anni fa?”. Mai che sentissi dire “hai visto che lo hanno beccato quello che interrava rifiuti la settimana scorsa?”.

Tornando al merito politico della questione, l’assessore Pugliano non ha alcuna legittimità nel proporre soluzioni di alcun tipo nel campo dei rifiuti, né ha l’autorevolezza di redarguire gli amministratori locali che, da una parte sono rei di essere incapaci di fare la differenziata, ma dall’altra non pagano per un servizio che effettivamente non ricevono. Il paradosso è che quei pochi comuni che fanno la differenziata in Calabria hanno spesso più difficoltà di chi scarica buste di tal quale dal momento che la filiera dei materiali non esiste ed il sistema impiantistico è disastrato e pensato appositamente per arricchire i possessori di discarica. Per quale ragione i contribuenti, noi cittadini prima dei comuni, dovrebbero versare soldi nelle casse regionali? Per permettere a Pugliano di regalare 180 milioni di euro in due anni per esportare monnezza? O forse per rinnovare il sistema impiantistico tarato al 35% di differenziata e che non sarà mai in grado di recuperare materiale e compost?

Lo scrittore Erri De Luca è stato recentemente rinviato a giudizio per istigazione al sabotaggio contro la TAV. Ovviamente non ho né la statura né l’autorevolezza di De Luca, ma se onorare contratti e pagare i contributi è un dovere, lo dovrebbe essere per entrambe le parti e la Regione Calabria sta decisamente mancando i propri impegni, per altro andando nella direzione esattamente opposta all’organizzazione di un ciclo dei rifiuti accettabile prima che virtuoso.

Finché ad occupare posti politici e dirigenziali sarà questo apparato io, francamente, non gli darei neanche dieci centesimi. Che i tribunali, visto il tanto tempo libero, mi indaghino per istigazione all’evasione ma, mi raccomando, come misura cautelare mi sequestrino il notebook, io reitererò di certo il reato.

Flavio Stasi
Referente Regionale Legge Rifiuti Zero
stasi.rifiutizero@gmail.com


Qualche chiarimento all’onorevole confuso.

Replica all’on.le Santelli

Se avessi avuto qualche dubbio sugli strabici piani della classe dirigente regionale rispetto al settore rifiuti, l’on.le Santelli, con inaudita grazia, sarebbe stata in grado di spazzarli via in un attimo.

Sono certo che tra me e l’ex sottosegretario alla Giustizia l’ignorante sia uno soltanto, ma a prescindere da questo dato poco interessante, trovo utile e costruttivo proporre qualche chiarimento a chi, sono certo in buona fede, sembra non avere contezza neanche di ciò che dice.

Intanto ribadisco che la legge che attribuisce poteri speciali alla Regione, cioè attribuisce la possibilità di continuare ad agire al di sopra della normativa di tutela sanitaria ed ambientale esattamente come nei quindici anni di commissariamento, è stata votata compattamente da Forza Italia, Continue reading


Rifiuti: Appello ai sindaci del sistema “Calabria Sud”: non permettete la speculazione sull’emergenza.

Come sempre l’emergenza rifiuti in Calabria è un mistero. Non è mai ben chiaro quando inizia e quando finisce, ma sopratutto perché. A volte si dice sia a causa delle masse turistiche (qualcuno le ha viste?) altre volte invece basta un bullone.

La verità è che dietro il ciclo dei rifiuti, ormai da decenni a questa parte, non esiste un’idea di servizio pubblico: tutto è in mano alla speculazione. Un business che vale miliardi di euro e che spesso, documenta la commissione parlamentare d’inchiesta, è in mano alle cosche criminali.

Veolia, multinazionale francese che oltre ad essere proprietaria della nostra acqua gestisce gli impianti di trattamento dei rifiuti del comprensorio denominato “Calabria Sud”, l’11 Novembre lascerà la nostra terra lasciandoci anni di schifezze ed inefficienze e portando con se 41 milioni di euro di soldi nostri grazie alla inadeguatezza di questa classe dirigente regionale. L’11 Novembre, dunque, quegli impianti torneranno in mano al “sistema di potere non estraneo ad interessi politico-malavitosi” che è il Commissariamento all’Emergenza Ambientale. Continue reading


Il sindaco cerca la polemica. Noi restiamo ai fatti ed ai suggerimenti.

Non capiamo per quale ragione il Sindaco di Rossano si sia avventato contro di noi, ci spiace che il primo cittadino di un centro importante come Rossano non abbia la lucidità di distinguere le critiche dai suggerimenti. Ad ogni modo è doveroso fare alcune precisazioni. Se il fallimento del commissariamento è fatto arcinoto, è perchè la RDT nel 2011 ha organizzato una decina di manifestazioni in tutta la regione esclusivamente su questo argomento, tra cui quella finale a Crotone con la partecipazione di più di 5000 persone tra cui un centinaio di cittadini di Rossano e del circondario organizzati con pullman. Prima di allora pochissime forze politiche e sociali avevano posto il problema del commissariamento, e questo è già una risposta agli aggettivi usati dal Sindaco. Grazie a questa mobilitazione oggi il commissario è una figura in via di superamento ed recepisce uno stipendio molto meno ricco.

Non volevamo parlare di responsabilità, ma giacchè il Sindaco sembra tenerci, quando parla di fallimento del commissario dovrebbe ricordare che negli anni di amministrazione regionale del suo partito, la giunta della sua parte politica, al pari del centro-sinistra, ha chiesto ed ottenuto la proroga insensata di questo istituto, e l’ha gestita in maniera fallimentare. Arcinoto è il fallimento, dunque, ed arcinote le responsabilità profonde della classe dirigente. Continue reading


La Regione dei Commissari non può più girare il capo.

Revoca immediata della autorizzazione per la discarica di Scala Coeli.

Dare inizio ad un nuovo ciclo dei rifiuti.

L’ordinanza del Sindaco di Scala Coeli, datata 5 Aprile, obbliga la ditta proprietaria della discarica a sgomberare le aree impropriamente occupate, tra cui parte della strada comunale, ed a demolire le opere realizzate su di esse.

Un’ordinanza che si aggiunge alle tonnellate di documenti che i comitati cittadini e le istituzioni locali hanno prodotto, i quali certificano le decine di irregolarità su cui regge l’impianto autorizzativo della improbabile discarica di Scala Coeli.

L’Assessorato Regionale all’Ambiente, mentre attesta la propria incapacità gestionale implorando il Governo di rinnovare lo scandaloso Commissariamento all’Emergenza Rifiuti, non può più esimersi dal prendere una posizione sullo scempio della Valle del Nicà: l’autorizzazione per la discarica va revocata immediatamente e definitivamente. Continue reading


Commisario senza poteri. Lo diciamo da Gennaio!

Il Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Calabria non ha più poteri
Lo diciamo da gennaio, lo ribadisce la Corte dei Conti, ma nessuno pare farci caso…

Gli atti emanati dall’Ufficio del Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Calabria, dal primo gennaio 2012 in poi, sono da ritenersi illegittimi. È quanto più volte dichiarato dalla Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò” dopo la decisione della Presidenza del Consiglio dei Ministri di non prorogare l’Emergenza rifiuti in Calabria e quindi i poteri del Commissario.

Ora, anche la Corte dei Conti, Sez. Regionale di Controllo per la Calabria, si è pronunciata in merito, dichiarando nulle le ultime ordinanze emanate dal Commissario Delegato, Dott. Vincenzo Maria Speranza, il quale, a decorrere dal 1 gennaio 2012, risulta privo di ogni potere di agire in materia. È quanto emerge dalla decisione presa dai magistrati contabili con deliberazione n° 6 del 13.02.2012, dalla quale si può testualmente leggere “ (…) in considerazione del fatto che lo stato di emergenza nel settore dei rifiuti urbani nel territorio della Regione Calabria non è stato prorogato oltre il 31 dicembre 2011 con atto idoneo (…), il Commissario delegato, a decorrere dal 1 gennaio 2012, risulta privo del potere di agire in materia. (…) Conseguentemente, gli atti in esame sono da considerarsi “tamquam non essent”. Continue reading


Salta un bullone ed il ciclo dei rifiuti regionale salta. Merito della classe politica.

Quattordici anni di Commissariamento per l’Emergenza Ambientale, poteri speciali in grado di agire in deroga alle norme di tutela della salute e del paesaggio, oltre un miliardo e mezzo di euro di soldi pubblici spesi, nuove discariche private e allargamenti di quelle già esistenti, migliaia e migliaia di parole spese da parte di Governatori, Assessori Regionali, Commissari e Sindaci: nonostante tutto questo, se salta un bullone ad un impianto, le nostre strade tornano puntualmente colme di sacchi di spazzatura.

Questo è il significato di quanto sta accadendo in questi giorni: nei rifiuti ammassati lungo tutta la sibaritide si esprime il fallimento della classe politica che in questi anni ha gestito, tanto a livello regionale quanto a livello locale, i rifiuti come una carta di credito pagata dai cittadini per riempire di soldi le aziende amiche.

Questo è il risultato di un ciclo dei rifiuti scriteriato che non risponde agli interessi delle comunità, che si basa su impianti e gestioni private e non pubbliche, che è stato caldeggiato da numerosi amministratori per le ricche royalties concesse ai comuni, praticamente tangenti legalizzate con cui i sindaci svendono terra e salute.

Questa è l’imbarazzante conseguenza di 14 anni di commissariamento, gestito in perfetta alternanza fra centro-destra e centro-sinistra, che spesso ha visto direttamente i Governatori fungere da commissari e che aveva un solo obiettivo: avviare la raccolta differenziata. La Calabria nella classifica della raccolta differenziata è all’ultimo posto in Italia. Continue reading


La diffamazione è un’ammissione di colpevolezza.

Mercoledì 29 Febbraio per questa regione è stata una giornata storica: i sindaci del territorio, accompagnati da decine di persone dei comitati cittadini, sono stati estromessi dallo svolgimento delle proprie funzioni di tutela delle comunità, in occasione del sopralluogo dell’Arpacal alla discarica di Scala Coeli, da parte di un’azienda privata che opera sul territorio nel campo dei rifiuti.

Non si tratta di una questione di forma, ma di sostanza: a causa delle pressioni dei proprietari dell’impianto, infatti, l’Arpacal si è trovata dietro un cancello chiuso a trattare anche l’intrattabile con i sindaci ed i cittadini che dovrebbe servire e garantire.

È stato impedito persino al Sindaco di Scala Coeli di prendere parte al sopralluogo insieme ai propri consulenti tecnici, un ingegnere ed un avvocato, con goffe giustificazioni non da parte dell’Arpacal, ma sempre da parte dei proprietari della discarica. Si è trattato di espediente ridicolo, con cui si è tentato di impedire a persone competenti di informare gli enti di controllo su tutte le faccende inerenti la discarica, il che, aldilà di ogni tecnicismo, dimostra una verità politica: l’azienda ha paura degli occhi vigili del territorio. Continue reading


La calabria grida MO BASTA!

IL POST DELLA RETE IN DIFESA DEL TERRITORIO “FRANCO NISTICÒ”

VIDEO
Guarda i video dalla manifestazione e tutti gli interventi finali dal palco.
WEB

[italy.indymedia.org] Crotone: grande successo per la manifestazione per dire basta al commissariamento emergenza rifiuti. in Calabria.

[infoggi.it] Rifiuti: Corteo a Crotone, “Chiudere gestione commissariale”

[gazzettadelsud.it] Hanno sfilato in 3000 per dire basta al commissariamento nel settore dei rifiuti

[nuovacosenza.com] Cittadini in piazza a Crotone per chiudere gestione commissariale rifiuti

[ilquotidianodellacalabria.it] Crotone: in 2mila al corteo per chiedere la fine del commissariamento rifiuti

[ilmanifesto.it] Cinquemila in piazza a Crotone contro l’emergenza rifiuti

[ansa.it] In piazza a Crotone, chiudere gestione commissariale rifiuti

STAMPA

[ilmanifesto.it] Discariche ed ecomafie, la Calabria fa il pieno

 


«Il commissario per i rifiuti? Un paracolpi per la politica»

Intervista di Domenico Miceli, comparsa sulle pagine regionali di Calabria Ora, 7 Novembre.

«Sulla gestione dei rifiuti è arrivato il momento che la politica si prenda le proprie responsabilità e che fallisca miseramente, come accadrà, tutti gli obiettivi. Solo così i cittadini potranno rendersi conto che l’ufficio del commissario per l’emergenza rifiuti in tutto questo tempo non è stato altro che un paracolpi che ha attutito le azioni sbagliate portate avanti dagli amministratori regionali e locali in questi lunghi anni di emergenza rifiuti». Flavio Stasi, responsabile per la provincia di Cosenza della Rete a difesa del Territorio “F. Nisticò”, sa già come andra a finire. E pensa che la chiusura dell’ufficio del commissario sia una priorità da portare avanti per mettere a nudo le reali deficienze della politica regionale. In questo senso e senza troppi giri di parole ci spiegha lo scenario che sottostà alla manifestazione regionale promossa dalla RdT sabato 12 novembre a Crotone, dove verrà lanciato l’appello per la chiusura dell’ufficio del commissario e si riproporrà l’importantissima tematica delle bonifiche dei siti inquinati su tutto il territorio calabresa.

Perchè chiedete con tanta insistenza la chiusura dell’ufficio del commissario straordinario per il superamento dell’emergenza rifiuti in Calabria?

«I motivi posso sintetizzarli in tre punti. Prima di tutto riteniamo che la politica debba riprendersi le proprie responsabilità davanti agli elettori sulla gestione dei rifiuti, non è possibile che si utilizzi l’ufficio del commissario solo ed esclusivamente per fare scarica barile, com’è accaduto a tutti i livelli in questi 14 anni di commissariamento. In secondo luogo crediamo che sia l’unico modo per far finire l’andazzo delle azioni illegali ricoperte di legalità (per esempio: se una procura sequestra una discarica non dovrà più intervenire il commissario per farla riaprire). Terzo punto: in tutto questo tempo l’ufficio del commissario ha sperperato due miliardi di euro: noi diciamo basta a questi fondi che sono serviti a nient’altro che a fare arricchire i gestiori delle discariche senza per questo risolvere nessun problema in Calabria». Continue reading