Vai avanti, Maria Teresa Improta

Anche se sembra scontato, preferisco scrivere pubblicamente la mia vicinanza a Maria Teresa Improta.

Scrivere della nostra realtà, delle tante e nebbiose aree grigie del tessuto imprenditoriale e politico calabrese, non è una scelta, è DOVERE di un giornalista. Questo ha fatto Maria Teresa Improta riportando le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia sull’attività imprenditoriale dei Vrenna, proprietari di più discariche sul territorio calabrese (oltre che del Crotone calcio), e per questo è stata denunciata dagli stessi imprenditori. Si può essere condannati per aver fatto il proprio dovere? Io credo di no.

Del resto in quell’articolo non c’era scritto molto più di ciò che è riportato dalla Commissione Parlamentare sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti in Calabria, la quale nella relazione finale dedica molte pagine alle attività dei Vrenna. Questo non necessariamente implica aver commesso dei reati, ma di certo scriverlo, ricordarlo, renderlo pubblico non può essere reato.

Se la Calabria vuole avere speranza, ognuno di noi deve fare almeno il proprio dovere, senza lasciarsi intimidire, senza farsi accomodare. Per questo, Maria Teresa, vai avanti. Non sei sola.

Flavio Stasi

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