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[Video] Campagna Referendaria


Mo basta. Torniamo a decidere noi. Andiamo a votare.

Quanto conta un post sul blog? Sinceramente non lo so.

A fronte del silenzio di regime, insieme a tanta altra gente, ho preferito stare per strada a parlare, suonare, sudare, urlare, attaccare, litigare, montare, gesticolare, sorridere, ballare, correre, urlare, urlare, urlare.

Però per cominciare a decidere davvero a votare dobbiamo essere il 50% +1 degli italiani, e se un post potrebbe convincere quel “+1” che serve, non voglio avere lo scrupolo di non averlo scritto.

Domenica e Lunedì non assecondiamo chi ci crede imbecilli, chi pensa che i cittadini non debbano decidere nulla, perchè vogliono decidere tutto loro dai loro uffici centrali, dalle loro poltrone di velluto.

Io voto SI, perchè non credo che le privatizzazioni abbiano mai prodotto qualcosa di positivo per i cittadini e perchè il nucleare…bhe…le centrali e le discariche di scorie radioattive le facessero francamente nel di dietro di chi le vuole. Io voto SI, ma anche chi pensa NO andasse a votare per far perdere chi da anni sta decidendo per lui.

Soprattutto per la Calabria è giunto il momento di un riscatto, e questo referendum può essere il primo passo di una corsa verso un futuro che in questo momento non esiste più, crollato a colpi di ‘ndrangheta, di commissari, di speculazioni, di bugie storiche, di cattedrali nel deserto, di ricatto del lavoro, di disastri ambientali.

Mo Basta. Delle nostre vite torniamo a decidere noi.

Flavio Stasi


Il referendum sul nucleare non è stato cancellato

Molti cittadini si stanno convincendo del fatto che il 12 e 13 Giugno il referendum sul nucleare non si farà.

Le parole con cui il Presidente del Consiglio ha accompagnato il cosiddetto Decreto Omnibus sono state chiare: il governo, e gli speculatori che lo fiancheggiano, non fa nessun passo indietro, ma cosciente del fatto che la volontà popolare bloccherebbe i suoi progetti, cerca, ancora una volta, di zittirla.

Questo è gravissimo, ma non è vero che il decreto omnibus ha cancellato il Referendum: spetta alla corte di cassazione giudicare se questo si terrà o meno, e ci sono buone probabilità che si esprima positivamente.

Le possibilità giuridiche sono tante, ma c’è anche un dato incontrovertibile e semplice: il governo ha  solo sospeso il provvedimento sul nucleare senza cambiare i suoi principi, mentre il referendum vuole che la popolazione si esprima anche su questi.

Gli italiani stanno ancora pagando a speculatori energetici come Enel ed Ansaldo lo strampalato progetto nucleare degli anni ’80, bloccato del referendum del 1987: non tutti lo sanno, ma con una maggiorazione sulla nostra bolletta elettrica, infatti, fino ad ora a queste aziende abbiamo versato circa 10 miliardi di euro.

Ed in Calabria è ancora più importante fermare il progetto del nucleare, in quanto da tempo si denuncia il sistematico tentativo di trasformare il nostro territorio in una enorme discarica e povera periferia energetica del nord: dove pensate che metteranno, realmente, le scorie nucleari?

I calabresi non vogliono altre Chernobyl o Fukushima, non vogliono pagare con la salute i profitti di aziende multinazionali e interessi dei politicanti di turno.

Probabilmente l’intento del governo è quello di creare confusione e cattiva informazione per fare in modo che non si raggiunga il quorum, per cui bisogna essere chiari: al momento il referendum sul nucleare c’è, e tutti noi dobbiamo prepararci per andare a votare SÌ e promuovere il referendum come se fossimo tutti candidati.

Flavio Stasi

Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò”