Tag Archives: Rete di Difesa Territoriale

La diffamazione è un’ammissione di colpevolezza.

Mercoledì 29 Febbraio per questa regione è stata una giornata storica: i sindaci del territorio, accompagnati da decine di persone dei comitati cittadini, sono stati estromessi dallo svolgimento delle proprie funzioni di tutela delle comunità, in occasione del sopralluogo dell’Arpacal alla discarica di Scala Coeli, da parte di un’azienda privata che opera sul territorio nel campo dei rifiuti.

Non si tratta di una questione di forma, ma di sostanza: a causa delle pressioni dei proprietari dell’impianto, infatti, l’Arpacal si è trovata dietro un cancello chiuso a trattare anche l’intrattabile con i sindaci ed i cittadini che dovrebbe servire e garantire.

È stato impedito persino al Sindaco di Scala Coeli di prendere parte al sopralluogo insieme ai propri consulenti tecnici, un ingegnere ed un avvocato, con goffe giustificazioni non da parte dell’Arpacal, ma sempre da parte dei proprietari della discarica. Si è trattato di espediente ridicolo, con cui si è tentato di impedire a persone competenti di informare gli enti di controllo su tutte le faccende inerenti la discarica, il che, aldilà di ogni tecnicismo, dimostra una verità politica: l’azienda ha paura degli occhi vigili del territorio. Continue reading


La calabria grida MO BASTA!

IL POST DELLA RETE IN DIFESA DEL TERRITORIO “FRANCO NISTICÒ”

VIDEO
Guarda i video dalla manifestazione e tutti gli interventi finali dal palco.
WEB

[italy.indymedia.org] Crotone: grande successo per la manifestazione per dire basta al commissariamento emergenza rifiuti. in Calabria.

[infoggi.it] Rifiuti: Corteo a Crotone, “Chiudere gestione commissariale”

[gazzettadelsud.it] Hanno sfilato in 3000 per dire basta al commissariamento nel settore dei rifiuti

[nuovacosenza.com] Cittadini in piazza a Crotone per chiudere gestione commissariale rifiuti

[ilquotidianodellacalabria.it] Crotone: in 2mila al corteo per chiedere la fine del commissariamento rifiuti

[ilmanifesto.it] Cinquemila in piazza a Crotone contro l’emergenza rifiuti

[ansa.it] In piazza a Crotone, chiudere gestione commissariale rifiuti

STAMPA

[ilmanifesto.it] Discariche ed ecomafie, la Calabria fa il pieno

 


«Il commissario per i rifiuti? Un paracolpi per la politica»

Intervista di Domenico Miceli, comparsa sulle pagine regionali di Calabria Ora, 7 Novembre.

«Sulla gestione dei rifiuti è arrivato il momento che la politica si prenda le proprie responsabilità e che fallisca miseramente, come accadrà, tutti gli obiettivi. Solo così i cittadini potranno rendersi conto che l’ufficio del commissario per l’emergenza rifiuti in tutto questo tempo non è stato altro che un paracolpi che ha attutito le azioni sbagliate portate avanti dagli amministratori regionali e locali in questi lunghi anni di emergenza rifiuti». Flavio Stasi, responsabile per la provincia di Cosenza della Rete a difesa del Territorio “F. Nisticò”, sa già come andra a finire. E pensa che la chiusura dell’ufficio del commissario sia una priorità da portare avanti per mettere a nudo le reali deficienze della politica regionale. In questo senso e senza troppi giri di parole ci spiegha lo scenario che sottostà alla manifestazione regionale promossa dalla RdT sabato 12 novembre a Crotone, dove verrà lanciato l’appello per la chiusura dell’ufficio del commissario e si riproporrà l’importantissima tematica delle bonifiche dei siti inquinati su tutto il territorio calabresa.

Perchè chiedete con tanta insistenza la chiusura dell’ufficio del commissario straordinario per il superamento dell’emergenza rifiuti in Calabria?

«I motivi posso sintetizzarli in tre punti. Prima di tutto riteniamo che la politica debba riprendersi le proprie responsabilità davanti agli elettori sulla gestione dei rifiuti, non è possibile che si utilizzi l’ufficio del commissario solo ed esclusivamente per fare scarica barile, com’è accaduto a tutti i livelli in questi 14 anni di commissariamento. In secondo luogo crediamo che sia l’unico modo per far finire l’andazzo delle azioni illegali ricoperte di legalità (per esempio: se una procura sequestra una discarica non dovrà più intervenire il commissario per farla riaprire). Terzo punto: in tutto questo tempo l’ufficio del commissario ha sperperato due miliardi di euro: noi diciamo basta a questi fondi che sono serviti a nient’altro che a fare arricchire i gestiori delle discariche senza per questo risolvere nessun problema in Calabria». Continue reading


135 mila tonnellate di veleni di Enel e del carbone in Calabria

Nel 2009 l’operazione “Leucopetra” aveva smascherato un’associazione a delinquere che aveva interrato in provincia di Reggio Calabria più di centomila tonnellate di fanghi tossici provenienti dalla centrale a carbone di Brindisi “Federico II”, quella che Enel definisce d’avanguardia e con cui finanzia concerti, squadre di basket e visite pastorali del Papa.

Quando qualche settimana fa la Guardia di Finanzia informava dello smaltimento illegale in Calabria di 135 mila tonnellate di rifiuti tossici, prodotti da una “azienda leader del settore energetico”, nessuno lo ha detto ma sembrava un film già visto. Oggi scopriamo, per niente sorpresi, che nelle campagne di Vibo Valentia sono state sepolte 127 mila tonnellate di sostanze tossiche e pericolosissime prodotte ancora una volta dalla centrale a carbone di Brindisi, contenenti Nichel, Vanadio, Stagno, Selenio, Floruri e Solfati: stiamo parlando di veleno per il nostro organismo. Continue reading


Nessuna deroga alla volontà del territorio

Alla faccia della responsabilità nazionale, con la pressione dei mercati alle stelle e milioni di cittadini col fiato sospeso, il governo inserisce nella finanziaria una norma appositamente per il carbone, che nulla ha a che vedere col debito pubblico, con la borsa, con la stabilità del paese ed il suo sviluppo, anzi. Annunciando la pubblicazione del documento “Finanziaria di lacrime, sangue e carbone” denunciamo l’ennesimo tentativo di Enel e del Governo di agire in deroga alle norme democratiche, di tutela della salute, dell’ambiente e dell’economia dei territori. È l’ennesimo tentativo di scavalcare tutte le istituzioni e le istanze territoriali del territorio, a partire dalle associazioni del turismo, dell’agricoltura, della pesca, fino alla Provincia ed al Consiglio Regionale. Si intende calare dall’alto un altro disastro per l’economia e lo sviluppo della sibaritide.

Quello che speculatori energetici e faccendieri di governo non hanno capito è che si può agire in deroga alle norme, ma non alla volontà popolare. I cittadini del nostro territorio hanno già pagato per quarant’anni, con la propria salute e la propria economia, le speculazioni di predatori dell’energia e le inadeguatezze della classe politica: non abbiamo nessuna intenzione di pagare ancora. Anzi, viste le promesse mai mantenute riteniamo sia giunto il momento di incassare, per cui Enel e Governi pensino alla bonifica del territorio, alla tutela dei lavoratori dell’impianto e dell’indotto, nonché alle infrastrutture ad alle indagini epidemiologiche, dati i dati allarmanti, per comprendere quali danni hanno portato centrale ed elettrodotto ai cittadini.

Flavio Stasi

Coordinamento Nazionale No Carbone – CNNC

Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò” – RDT

 

Allegato: [Documento] Finanziaria di lacrime, sangue..e carbone

 


Finanziaria di lacrime, sangue..e carbone

Il paese è in crisi e il governo, mentre si appella alla responsabilità, tutela Enel Spa, principessa della speculazione.

 

di Flavio Stasi

(http://resistente.noblogs.org)

 

Scarica il documento in formato pdf

 

 

INDICE

1. Questione di responsabilità nazionale

2. Enel e Governo: storia di una violazione continua

3. Cosa prevede la Finanziaria 2011?

4. Questa norma può riguardare la centrale di Rossano?

5. Conclusioni: gli speculatori hanno amici nei governi, ma non sui territori

Appendice A: Riferimenti Legilsativi

 

Questione di responsabilità nazionale

Sono giorni concitati per l’economia italiana. La speculazione dei mercati in atto sta mettendo a dura prova il sistema economico e bancario del paese, e lo stress finanziario contagia i titoli in borsa in pesante ribasso. Si potrebbe disquisire per mesi a proposito della modalità con cui il mercato finanziario, in regime liberista, fa tremare milioni di famiglie e cittadini dei ceti bassi e medi, senza che questi abbiano fatto nulla se non lavorare duramente e quotidianamente per il proprio sostentamento alle condizioni imposte dal mercato stesso.

Fatto sta che il disequilibrio finanziario di queste settimane ha imposto una manovra che si avvalerà, tipicamente, di sacrifici della popolazione: dalla sanità (ticket) ai lavoratori del pubblico impiego (blocco dei contratti), dagli enti locali (tagli a comuni, provincie, regioni) alle pensioni (innalzamento dell’età pensionabile). In un clima frenetico ed impaurito, con i mercati fuori controllo, il fiato del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea sul collo, in sole otto ore di discussione alla camera, agevolata anche dalla cosiddetta “opposizione”, si è approvata una finanziaria record da 70 miliardi di euro. Il Governo ha dunque fatto appello al senso di responsabilità, in una situazione drammatica ed emergenziale, per limitare al minimo polemiche e discussioni. Anche il Presidente della Repubblica si è appellato alla politica ed addirittura alla stampa, per mantenere un atteggiamento responsabile a tutela della stabilità nazionale.

Ed in questo clima di solenne responsabilità il Governo decide di inserire, tra una misura di austerità e l’altra, una norma scritta appositamente per gli interessi di Enel Spa (per intenderci non una società pubblica ma una multinazionale che fattura 5 miliardi di euro l’anno) e che danneggia territori ed il settore delle fonti rinnovabili. Continue reading


Il referendum sul nucleare non è stato cancellato

Molti cittadini si stanno convincendo del fatto che il 12 e 13 Giugno il referendum sul nucleare non si farà.

Le parole con cui il Presidente del Consiglio ha accompagnato il cosiddetto Decreto Omnibus sono state chiare: il governo, e gli speculatori che lo fiancheggiano, non fa nessun passo indietro, ma cosciente del fatto che la volontà popolare bloccherebbe i suoi progetti, cerca, ancora una volta, di zittirla.

Questo è gravissimo, ma non è vero che il decreto omnibus ha cancellato il Referendum: spetta alla corte di cassazione giudicare se questo si terrà o meno, e ci sono buone probabilità che si esprima positivamente.

Le possibilità giuridiche sono tante, ma c’è anche un dato incontrovertibile e semplice: il governo ha  solo sospeso il provvedimento sul nucleare senza cambiare i suoi principi, mentre il referendum vuole che la popolazione si esprima anche su questi.

Gli italiani stanno ancora pagando a speculatori energetici come Enel ed Ansaldo lo strampalato progetto nucleare degli anni ’80, bloccato del referendum del 1987: non tutti lo sanno, ma con una maggiorazione sulla nostra bolletta elettrica, infatti, fino ad ora a queste aziende abbiamo versato circa 10 miliardi di euro.

Ed in Calabria è ancora più importante fermare il progetto del nucleare, in quanto da tempo si denuncia il sistematico tentativo di trasformare il nostro territorio in una enorme discarica e povera periferia energetica del nord: dove pensate che metteranno, realmente, le scorie nucleari?

I calabresi non vogliono altre Chernobyl o Fukushima, non vogliono pagare con la salute i profitti di aziende multinazionali e interessi dei politicanti di turno.

Probabilmente l’intento del governo è quello di creare confusione e cattiva informazione per fare in modo che non si raggiunga il quorum, per cui bisogna essere chiari: al momento il referendum sul nucleare c’è, e tutti noi dobbiamo prepararci per andare a votare SÌ e promuovere il referendum come se fossimo tutti candidati.

Flavio Stasi

Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò”


Lo squallido teatrino sui rifiuti

Fine Marzo 2011, Corigliano Calabro

Che faccia tosta dimostra la classe dirigente locale e regionale, di centrodestra e centrosinistra, tentando di speculare elettoralmente sui rifiuti!

La sibaritide è al collasso così come il resto della regione: sono moltissime le città calabresi caratterizzate da quintali di rifiuti ai bordi delle strade. Inutile blaterare o tentare di difendere goffamente la propria parte politica: i responsabili hanno nome, cognome e partito.

Negli ultimi vent’anni i governatori della regione Calabria sono stati sia di centrodestra che di centrosinistra, ed hanno governato sia con governi “amici” che “nemici”. Le giunte regionali hanno chiesto ed ottenuto puntualmente il commissariamento per l’emergenza ambientale negli ultimi 14 anni, ricevendo (direttamente o indirettamente) poteri e fondi pubblici straordinari. Il risultato è il disastro che i cittadini dello ionio cosentino possono vedere ai bordi delle proprie strade, da Cariati a Trebisacce. Continue reading


Per il carbone nessuno spiraglio, hanno deciso i cittadini

13 Marzo 2011 _ Comunicato Stampa

Che migliaia di firme contro il carbone, raccolte in poche settimane nonostante la disinformazione di qualche diretto interessato, non siano rappresentative della volontà del territorio è piuttosto ridicolo. Se a queste poi si aggiungono le associazioni degli agricoltori, i consorzi, le associazioni degli operatori turistici, le associazioni degli imprenditori locali, i comitati territoriali ed i tanti singoli cittadini di tutta la sibaritide che hanno fatto la propria parte in questi mesi contro il progetto di riconversione della centrale, allora risulta evidente come certe tesi pecchino evidentemente di una qualche forma di strumentale faziosità e forti componenti ideologiche.

Del resto, per rendere ancor più autorevole il fronte compatto di chi vuole valorizzare il territorio e non svenderlo ad Enel, basta verificare chi sta dall’altra parte della barricata. Continue reading


Sulla vita dei cittadini non si aprono tavoli tecnici

11 Marzo 2011 _ Comunicato Stampa

L’idea di aprire un tavolo tecnico a proposito di una questione squisitamente politica come la proposta di riconversione della centrale di Rossano, rende l’idea di quale sia lo spessore istituzionale con cui i calabresi sono costretti ad interloquire.

Da un punto di vista tecnico c’è ben poco da comprendere: il carbone uccide le persone e l’economia dei territori, così come sperimentato a Brindisi, a Vado Ligure e a Civitavecchia. Basta ascoltare il video-messaggio che i cittadini di Brindisi in questi giorni hanno diretto al Ministro Prestigiacomo per comprendere di quale entità sia il pericolo per la sibaritide. Basta ascoltare le parole che il Presidente dell’Ordine dei Medici di Savona, Ugo Trucco, ed il dott. Fabrizio Bianchi del Consiglio Nazionale delle Ricerche, hanno rivolto una settimana fa ad un teatro stracolmo di cittadini.

Tecnica a parte, nella sibaritide in campo ci sono due tipi di interessi. Continue reading