Tag Archives: Commissariamento all’emergenza ambientale

La Calabria e la sua via d’uscita dalla crisi

Commento comparso sulle pagine regionali de Il Quotidiano della Calabria del 4 Novembre 2011.

di Flavio Stasi

La notizia del referendum greco fa crollare le borse d’Europa.

Verrebbe da chiedersi: la “democrazia” dei mercati, delle privatizzazioni e della concorrenza può essere più spudorata di così? Non è la volontà popolare della Grecia a dimostrarsi incompatibile col liberismo, siamo ad un livello di chiarezza ancora superiore: basta semplicemente che esista la possibilità che il popolo si esprima, e crolla giù tutto.

Anche i più abili prestigiatori di regime stanno abbandonando ogni tatticismo sputandoci la verità in faccia. Uno dei più autorevoli, il Financial Times, per esempio, commenta la notizia greca seccamente: «chiedere al popolo di esprimersi sull’accordo del 27 ottobre è come chiedere al tacchino se vuole essere sacrificato». Insomma, gli accordi che i vari governi stanno prendendo a Bruxelles sono delle fregature enormi, e proprio per questo è bene che il popolo non si esprima, che venga guidato silenziosamente verso il forno già caldo insieme a quattro patate.

Questo accade lontano, a Bruxelles, ad Atene, a New York, a Roma.

In Calabria invece dobbiamo ritenerci fortunati, visto che la crisi ce l’abbiamo dall’Unità d’Italia. Continue reading


Da Porto Tolle a Reggio Calabria, no al carbone.

tratto da il Manifesto del 30 Ottobre 2011

Le forze dell’ordine avevano tentato di spaventare cittadini e negozianti di Adria: domani state attenti, arrivano i no-carbone. Ma in molti nella cittadina veneta devono aver abbassato le serrande non per paura, ma per sfilare in corteo: migliaia di persone hanno riempito le strade fin dal primo pomeriggio per fermare il progetto del carbone a Porto Tolle.

Nello stesso giorno altre manifestazioni si sono tenute a Civitavecchia, a Brindisi, a Vado Ligure (SA), a Saline Joniche (RC). Non ci sono secessioni artificiali che tengono, dal profondo sud della Calabria alle pianure venete, a pochi mesi dal referendum sul nucleare, un popolo intero si è espresso chiaramente: basta carbone.

Dalle piazze collegate in tanti denunciano le conseguenze che la combustione del fossile avrebbe sulla salute. Tanti medici, ma anche semplici cittadini costretti a diventare esperti di medicina ed ingegneria, evidentemente con ottimi risultati.

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Ancora deroghe su Bucita.

Sui rifiuti è l’ora di prendersi delle responsabilità.

Il Commissariamento all’emergenza rifiuti ha ordinato di conferire a Bucita «tutti i rifiuti solidi urbani prodotti nei territori di competenza, anche oltre la capacità nominale di abbanco». La “capacità nominale di abbanco” non è un parametro arbitrario, bensì determina la massima quantità di rifiuti che possono essere depositati in una discarica senza incorrere in rischi sanitari e ambientali. Questo ovviamente qualora la discarica sia in regola, condizione quasi mai verificata in Calabria.

Significa che i cittadini di Bucita, di Contrada Amica e dell’intero territorio di Rossano saranno esposti ad ulteriori rischi per la salute e per il territorio. Ancora una volta.

Il commissario all’emergenza rifiuti in Calabria dura da 14 anni, aveva l’obiettivo (non troppo difficoltoso) di realizzare la raccolta differenziata, ha speso 2 miliardi di euro, ha agito e continua ad agire in deroga alle norme vigenti ed ha soltanto aggravato l’emergenza. E questi commissari sono stati sempre espressione delle maggioranze politiche regionali, tanto di centrosinistra quanto di centrodestra: fino a Gennaio il commissario è stato direttamente il governatore Scopelliti, mentre da Gennaio è Melandri, un ex assessore della giunta Scopelliti a Reggio Calabria. I risultati sono catastrofici al pari di quelli della giunta Loiero, e l’intera regione versa nell’emergenza ed in condizioni sanitarie preoccupanti: a pagare sono sempre i cittadini, mentre proprietari dei terreni delle discariche, faccendieri della finanza e ‘ndrangheta si arricchiscono costantemente. E mentre il business dei rifiuti produce milioni di euro, il paradosso è che molto spesso per i cittadini la tassa per lo smaltimento dei rifiuti è aumentata. Continue reading


Il comitato d’affari dei rifiuti

Contributo pubblicato sulle pagine regionali de Il Quotidiano della Calabria, 9 Settembre 2011

La kermesse mediatica di queste settimane a proposito della “questione rifiuti” ci offre una eloquente immagine dei meccanismi e degli uomini che governano la nostra regione ormai da tempo immemore. E siamo tutti così spaventati dall’andamento di borsa, che è proprio la monnezza che straborda dai cassonetti di Corigliano Calabro, per esempio, che ci riporta alla realtà.

Ormai le discussioni, le quali non sono mai state granché veritiere, sono accademiche. L’attuale commissario, in carica da inizio anno, tempo addietro ha dichiarato di essere contrario lui stesso al regime commissariale, senza però aver mai dato l’impressione di avere l’intenzione di dimettersi dall’incarico. Un apparente dissidio interiore che sembra continuare: qualche giorno fa ha definito le discariche “un rimedio d’altri tempi” prima di annunciarne, sconsolato, la costruzione di altre tre. La politica, nel frattempo, discute rispetto al luogo dove si sarebbe dovuto costruire il secondo inceneritore. In pratica, mentre un manipolo di speculatori scava fosse e compra terreni dove ammassare rifiuti tal quali, governatori ed ex governatori, commissari, sub, ex, para ed anti commissari fanno accademia sui giornali, sperando che i calabresi abbocchino di nuovo.

Allora è meglio parlare di cose reali, di nomi, di cognomi e di soldi. Continue reading


Le discariche non sono una soluzione ma un problema

Corigliano Calabro

Non è assolutamente vero, come sostiene l’amministrazione comunale, che un territorio come quello di Corigliano Calabro ha bisogno di una discarica.

La gestione commissariale che dura ormai da 14 anni, ha aperto numerosissime discariche in tutto il territorio regionale, talvolta senza il rispetto delle norme di tutela sanitaria ed ambientale, ed il risultato è sotto gli occhi di tutti: dallo Stretto al Pollino, periodicamente, le strade si riempiono di spazzatura. Quattordici anni di disastri grazie alla politica ed alla strategia che oggi intende perseguire anche l’amministrazione comunale. Continue reading


Carbone e commissariamento: i candidati a Sindaco prendano posizione

In questi anni la classe dirigente, di qualsivoglia fazione, non è stata in grado di rispondere alle esigenze del territorio calabrese.

L’ormai perenne crisi dei rifiuti è l’emblema di una grave inadeguatezza, o, ancor peggio, della mancanza di volontà politica, nei confronti di un problema le cui soluzioni sono note e semplici. Mentre la mancanza di prospettive e di piani di sviluppo che si basino sulla valorizzazione delle nostre risorse, rende interi territori soggetti ai ricatti, ormai storici, di ‘ndrangheta e speculatori energetici.

La crisi economica, la quale si riversa nel mezzogiorno con conseguenze drammatiche, non permette più campagne elettorali fatte da parate, promesse e ambiguità: i cittadini pretendono risposte da parte di chi si candida ad occupare ruoli istituzionali.

I candidati abbiano il coraggio di raccogliere consenso, o dissenso, sulle proprie reali intenzioni, senza giri di parole e “ni”.

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Lo squallido teatrino sui rifiuti

Fine Marzo 2011, Corigliano Calabro

Che faccia tosta dimostra la classe dirigente locale e regionale, di centrodestra e centrosinistra, tentando di speculare elettoralmente sui rifiuti!

La sibaritide è al collasso così come il resto della regione: sono moltissime le città calabresi caratterizzate da quintali di rifiuti ai bordi delle strade. Inutile blaterare o tentare di difendere goffamente la propria parte politica: i responsabili hanno nome, cognome e partito.

Negli ultimi vent’anni i governatori della regione Calabria sono stati sia di centrodestra che di centrosinistra, ed hanno governato sia con governi “amici” che “nemici”. Le giunte regionali hanno chiesto ed ottenuto puntualmente il commissariamento per l’emergenza ambientale negli ultimi 14 anni, ricevendo (direttamente o indirettamente) poteri e fondi pubblici straordinari. Il risultato è il disastro che i cittadini dello ionio cosentino possono vedere ai bordi delle proprie strade, da Cariati a Trebisacce. Continue reading


Ai bordi dei cassonetti 13 anni di commissariamento

15 Marzo 2011 _ Comunicato Stampa

Sbaglia chi sostiene che il problema dei rifiuti ammassati ai bordi dei cassonetti in tutta la sibaritide è causato dal limite di abbancamento a Bucita o a Pianopoli. Stiamo parlando di discariche che hanno ripetutamente provocato rischi per la popolazione ed il territorio.

I cittadini possono vedere per le strade il volto più chiaro di 13 anni di Commissariamento all’emergenza ambientale che ha permesso a commissari, nominati tanto dal centro-destra quanto da centro-sinistra, di agire in deroga ad ogni normativa di tutela sanitaria senza risolvere nulla.

Tredici anni di super poteri e, soprattutto, di super affari: quello dei rifiuti, infatti, è un business tra i più tristemente fiorenti nella nostra regione. Inoltre nel tempo la gestione degli smaltimenti, legali e illegali, non è stata esente da infiltrazioni della ‘ndrangheta, la quale registra proprio nel campo dei rifiuti una delle voci più importanti del proprio sporco bilancio. Continue reading


Risparmiate l’ipocrisia sui nostri morti

Comparso sulle pagine regionali de “il Quotidiano della Calabria”, rubrica Opinioni e Commenti,  il 10 Marzo 2011

Tredici anni. Tredici lunghi anni di super poteri, di finanziamenti pubblici divorati, di amici ingrassati ed arricchiti, di leggi legalmente infrante. Tredici anni di “sana” alternanza e trasversale abbuffata di centrodestra e centrosinistra, in ogni salsa, al buffet del Commissariamento all’emergenza ambientale.

E ancora peggio quarant’anni di vere e proprie barzellette sulle infrastrutture calabresi, dalla pericolante A3 alla micidiale SS 106, fino alla impalpabile linea ferrata sulla costa ionica ed alla moribonda linea tirrenica. Un disastro totale e colpevole che, però, non ha affatto turbato né il presidente Scopelliti né il ministro Matteoli nell’inaugurare, una settimana fa, ben due gallerie a Montegiordano, la cui gara d’appalto risale “solo” a 13 anni fa.

Sbaglieremmo se parlassimo di fallimento: questo implicherebbe incapacità, ma a fronte di una volontà. Ed invece è evidente che ciò che manca da almeno vent’anni a governi regionali e nazionali è la volontà politica di risanare e bonificare un territorio martoriato dalla speculazione di ogni tipo.

Edilizia in primis, da sempre avallata dalla politica ed ultimamente fortificata grazie al cosiddetto piano casa. Ma anche speculazione energetica, sui rifiuti, sui trasporti. Tutte forme di devastazione del territorio, diretta o indiretta, mai ostacolate dalle classi dirigenti, che anzi ne hanno sempre saputo “far tesoro” in termini di interessi personali e di voto di scambio. Continue reading