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Bucita. Pretendiamo risposte.

Articolo de “la Gazzetta del Sud”, 4 Aprile 2011

Rifiuti radioattivi, cosa farà il Comune di fronte all’inquietante nuova emergenza? La discarica di Bucita non è dotata delle apparecchiature per rilevare materiali pericolosi, di Benigno Lepera

Rossano – Bucita, una contrada ferita, il cui territorio è stato irrimediabilmente compromesso e distrutto anche sul piano dell’immagine per la presenza di una megadiscarica (è diventata tale in seguito all’abbanco dei rifiuti di mezza Calabria, disposti dai vari commissari regionali per l’emergenza ambientale e da qualche mese esaurita) oggi ancora oltraggiata dalla presenza, in base a quanto emerso dalle indagini della Magistratura lametina, di rifiuti radioattivi, rinvenuti nei cassoni di spazzatura trasportata da Bucita a Pianopoli. Con queste amare constatazioni si è svolta ieri sera la riunione del “Comitato dei Cittadini contro le discariche di Bucita” con la partecipazione anche della Rete di Difesa del Territorio “Franco Nisticò”, convocata dalla presidente Bebè Cherubini, in seguito alla notizia del rinvenimento di elementi di radioattività nei rifiuti di Rossano lavorati a Bucita e da qui trasportati alla discarica di Pianopoli, per assumere le determinazioni che il caso comporta. E tra le determinazioni assunte e da realizzare nell’immediatezza, prima di rivolgersi al Prefetto e alla Regione, è stato ribadito in primo luogo lo stato di agitazione permanente. Inoltre si è deciso di chiedere immediatamente un incontro al sindaco della città e all’assessore all’ambiente per conoscere quali saranno le azioni che il Comune intende intraprendere per questo caso di cui si sono occupate le pagine nazionali. Nell’incontro con il primo cittadino il Comitato chiederà che si inoltri un esposto alla Magistratura per verificare come siano finiti nei cassoni dei rifiuti di Rossano provenienti da Bucita le sostanza radioattive e per svolgere indagini appropriate per appurare se vi sia anche qui la presenza di radioattività. Nelle more si chiederà alla Magistratura di chiudere la discarica anche perchè «non è dotata delle apparecchiature necessarie a rilevare eventuali elementi radioattivi». Continue reading


Ai bordi dei cassonetti 13 anni di commissariamento

15 Marzo 2011 _ Comunicato Stampa

Sbaglia chi sostiene che il problema dei rifiuti ammassati ai bordi dei cassonetti in tutta la sibaritide è causato dal limite di abbancamento a Bucita o a Pianopoli. Stiamo parlando di discariche che hanno ripetutamente provocato rischi per la popolazione ed il territorio.

I cittadini possono vedere per le strade il volto più chiaro di 13 anni di Commissariamento all’emergenza ambientale che ha permesso a commissari, nominati tanto dal centro-destra quanto da centro-sinistra, di agire in deroga ad ogni normativa di tutela sanitaria senza risolvere nulla.

Tredici anni di super poteri e, soprattutto, di super affari: quello dei rifiuti, infatti, è un business tra i più tristemente fiorenti nella nostra regione. Inoltre nel tempo la gestione degli smaltimenti, legali e illegali, non è stata esente da infiltrazioni della ‘ndrangheta, la quale registra proprio nel campo dei rifiuti una delle voci più importanti del proprio sporco bilancio. Continue reading


Capodanno di lotta e territorio.

Alle 23:00 di ieri centinaia di cittadini calabresi si sono dati appuntamento sulla strada che conduce alla discarica di Pianopoli rispondendo all’appello della Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò”.
È stata bloccato l’accesso a quella che è, come attestato dalle fonti giudiziarie, una discarica abusiva che come tante altre, per lo più private, avvelena ed inquina il territorio e le comunità. Non a caso all’appello della RDT non hanno risposto solo cittadini del Lametino, ma anche i comitati di Crotone, Rossano, Cosenza, Reggio Calabria.
Le popolazioni intendono dire basta ad un ciclo di rifiuti che si basa sul business di speculatori e ‘ndrangheta che si cela dietro il ciclo dei rifiuti, nonché ad una gestione commissariale ridicola, che dura ormai quindici anni, e che serve soltanto per sprecare soldi pubblici ed aggirare ogni norma di tutela dell’ambiente e della salute.
L’unica soluzione per quella che è non solo un’emergenza ambientale, ma soprattutto democratica e politica, è un sistema dei rifiuti pubblico e basato sulla raccolta differenziata spinta, porta a porta, finalizzata al riciclo e riutilizzo.
Il presidio ha inoltre chiesto l’intervento del NOE per verificare il contenuti di alcuni automezzi. Quando sono le otto del mattino l’unico intervento dello stato sembra essere l’arrivo del reparto celere.
Il blocco della RdT è un invito a riprendere possesso dei propri territori in prima persona senza delega a politici e istituzioni giudiziarie. Questo è solo l’inizio di una campagna di mobilitazione che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi, discarica per discarica per monitorare e controllare il ciclo dei rifiuti legale e non.

Pianopoli (CZ) 03/01/2010

Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

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