Tag Archives: Rete di Difesa Territoriale

Si pensi allo sviluppo del territorio, non a speculare sul bisogno di lavoro

Rossano e la Calabria non hanno bisogno di centrali a carbone, ma di un piano di sviluppo che rilanci l’economia sulle basi dei bisogni della gente, e non sugli interessi di speculatori energetici.

Il carbone pulito non esiste, come dimostrato dai dati epidemiologici in Liguria, dai registri istituzionali europei a Brindisi, dalle sentenze delle procure di mezza Italia e dagli scandali che ruotano intorno ad Enel ed alle sue speculazioni, per esempio a Porto Tolle. Continue reading


Capodanno di lotta e territorio.

Alle 23:00 di ieri centinaia di cittadini calabresi si sono dati appuntamento sulla strada che conduce alla discarica di Pianopoli rispondendo all’appello della Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò”.
È stata bloccato l’accesso a quella che è, come attestato dalle fonti giudiziarie, una discarica abusiva che come tante altre, per lo più private, avvelena ed inquina il territorio e le comunità. Non a caso all’appello della RDT non hanno risposto solo cittadini del Lametino, ma anche i comitati di Crotone, Rossano, Cosenza, Reggio Calabria.
Le popolazioni intendono dire basta ad un ciclo di rifiuti che si basa sul business di speculatori e ‘ndrangheta che si cela dietro il ciclo dei rifiuti, nonché ad una gestione commissariale ridicola, che dura ormai quindici anni, e che serve soltanto per sprecare soldi pubblici ed aggirare ogni norma di tutela dell’ambiente e della salute.
L’unica soluzione per quella che è non solo un’emergenza ambientale, ma soprattutto democratica e politica, è un sistema dei rifiuti pubblico e basato sulla raccolta differenziata spinta, porta a porta, finalizzata al riciclo e riutilizzo.
Il presidio ha inoltre chiesto l’intervento del NOE per verificare il contenuti di alcuni automezzi. Quando sono le otto del mattino l’unico intervento dello stato sembra essere l’arrivo del reparto celere.
Il blocco della RdT è un invito a riprendere possesso dei propri territori in prima persona senza delega a politici e istituzioni giudiziarie. Questo è solo l’inizio di una campagna di mobilitazione che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi, discarica per discarica per monitorare e controllare il ciclo dei rifiuti legale e non.

Pianopoli (CZ) 03/01/2010

Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

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Rifiuti: La “politica” mente su Bucita

In questi giorni drammatici, leggere la minimizzazione ed il rimpallo delle responsabilità da parte delle compagini di governo cittadine e regionale è semplicemente stucchevole.

Innanzitutto qualsiasi quantità si conferisse in una discarica già chiusa per questioni igienico-sanitarie rappresenta un attacco gravissimo nei confronti della salute dei cittadini, i quali vivono letteralmente ai piedi di quella che si configura come una discarica abusiva. Continue reading


La vittoria contro il carbone è solo un punto di partenza

Abbiamo atteso qualche ora prima di esprimere nuovamente soddisfazione per un risultato politico epocale per il territorio calabrese: il no al carbone della Regione.

Abbiamo atteso perché è sempre interessante, dopo mesi di difficile lavoro, osservare il salto generale sul carro dei vincitori. Osservare le reazioni di chi, almeno a parole, in questa vicenda si è espresso e di chi, ambiguamente, ha preferito tacere. Continue reading


Saline Joniche, 6 Novembre, Intervista integrale NO CARBONE

[VIDEO]

Intervista integrale di Francesca Tortorella per NTACalabria

Il resto della rassegna


Carbone, un simbolo del nostro tempo buio

Intervento comparso sulle pagine regionali de Il Quotidiano della Calabria, 8 Novembre 2010

Chi Sabato è stato a Saline Joniche ha potuto vedere come una comunità che ha subito, come molte altre in Calabria, le vessazioni della speculazione e degli avvelenatori, possa stringersi nella difesa del proprio territorio e ritrovarsi sotto uno striscione: “NO al CARBONE”. È una battaglia che il popolo di Saline, di Rossano, dell’intero meridione, vinceranno: neanche in una finta democrazia da terzo mondo come quella italiana si riusciranno a far trionfare ragioni tanto deboli come quelle del carbone. Eppure Enel Spa, Sei Spa, Ministeri (Spa?), faccendieri politici e sindacali ci provano con veemenza, evidentemente con lucrosa determinazione. Continue reading


Trasporti e carbone: la Cina è davvero così lontana?

Ci ha fatto sorridere l’idea che un sistema viario come quello cinese possa produrre più di centro chilometri e di una settimana di code. La Cina è uno dei paesi che brucia maggiori quantità di carbone al mondo, ed oltre ai lavori su alcune importanti tratte delle infrastrutture cinesi, tra le cause degli epocali ingorghi c’è l’improvviso aumento di importazione del carbone dalla Mongolia a seguito della chiusura di alcune miniere pericolose nei pressi di Pechino.

Chiaramente si tratta di una realtà lontanissima dalla nostra, ma leggendo le previsioni di Enel sul trasporto nel progetto di riconversione, il sorriso diventa decisamente meno convinto. Continue reading


Carbone: la verità sulle polveri sottili

Per capire quanto sia pericoloso il carbone basta pensare che è necessario limitare le sue emissioni nocive già in fase di trasporto: è Enel stessa che si vanta di trasportare il carbone senza permettere pericolose fuoriuscite di polveri, sia nel progetto di Civitavecchia che in quello di Rossano.

Ma quello che esce dal camino di una centrale a carbone è molto più spaventoso. Continue reading


Carbone: Ancora autogol su civitavecchia

Se chi difende il carbone continua a vantare l’esempio di Civitavecchia, evidentemente non esistono argomentazioni valide a sostegno di queste tesi.

Innanzitutto il contesto: per lo studio dell’impatto ambientale della riconversione della centrale di Civitavecchia è stato istituito fin dal 2003 un osservatorio ambientale che ha ricevuto, oltre a cospicui finanziamenti di Enel, milioni di euro di soldi pubblici. I risultati di questo investimento sono riportati nell’ultima relazione annuale dello stesso osservatorio: nessuno. Non a caso la procura di Civitavecchia ha recentemente aperto un’inchiesta per appurare in che modo sia stato investito il denaro pubblico e per quale motivo l’osservatorio non ha assolto nessuno dei propri doveri di tutela ambientale. Continue reading


Per il territorio serve un piano di sviluppo, non di devastazione.

Il tentativo Enel di rifilare il carbone ai cittadini della sibaritide evidenzia un elemento importante: non esiste neanche la vaga idea di un piano di sviluppo per il nostro territorio, che valorizzi le miniere d’oro che la natura ed il tempo ci hanno lasciato. Non esistono programmazione e prospettive concrete che impediscano a potenziali speculatori di progettare investimenti scellerati esclusivamente a favore dei propri conti in banca. Responsabilità trasversale di una classe politica evidentemente incapace o interessata al proprio tornaconto piuttosto che al benessere collettivo, di apparati sindacali a difesa dei poteri forti piuttosto che dei lavoratori, di un tessuto industriale che sguazza e favorisce tali inadeguatezze per aumentare i propri profitti. Continue reading