Carbone: la verità sulle polveri sottili

Per capire quanto sia pericoloso il carbone basta pensare che è necessario limitare le sue emissioni nocive già in fase di trasporto: è Enel stessa che si vanta di trasportare il carbone senza permettere pericolose fuoriuscite di polveri, sia nel progetto di Civitavecchia che in quello di Rossano.

Ma quello che esce dal camino di una centrale a carbone è molto più spaventoso.

Leggendo la presentazione dell’impianto a carbone di Civitavecchia, che Enel definisce “l’impianto più avanzato al mondo”, si leggono dati strabilianti in termini di ambientalizzazione e armonizzazione col territorio, in particolare colpisce quello sulle polveri sottili. L’ente energetico sostiene che i filtri a manica installati nell’impianto abbattono il “99% del particolato totale”, dato  particolarmente strano dal momento che è scientificamente riconosciuto che, al momento, non esiste nessuna tecnologia in grado di filtrare le polveri più sottili e nocive per l’organismo umano. Dov’è il trucco? Semplice.Il 99% del totale è calcolato sul peso delle polveri. Il particolato è fatto da particelle tossiche di varie dimensioni: più sono piccole e più sono dannose per la salute dell’uomo. Quelle più nocive sono così piccole che, se messe insieme a polveri di medie dimensioni, hanno peso trascurabile, cioè non vengono neanche calcolate. Il gioco è fatto: dire “il 99% del particolato totale” significa non calcolare l’enorme potenziale tossico dei fumi del carbone.
Quello che invece verrebbe calcolato è il peso delle malattie che possono provocare, partendo da quelle cardio-vascolari, per finire alle varie forme di patologie oncologiche.

Insomma, si tratta di un semplice espediente per far credere alla gente che le polveri fini e ultrafini non siano più un problema, purtroppo non è così anche perché colossi finanziari come Enel, piuttosto che investire nella ricerca di soluzioni ecocompatibili, continuano a  ricercare semplicemente i propri profitti. I
trucchi di Enel e dei suoi faccendieri hanno le gambe corte.

Flavio Stasi

Rete di Difesa Territoriale Franco Nisticò

Coordinamento Nazionale Contro il Carbone


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