«Il commissario per i rifiuti? Un paracolpi per la politica»

Intervista di Domenico Miceli, comparsa sulle pagine regionali di Calabria Ora, 7 Novembre.

«Sulla gestione dei rifiuti è arrivato il momento che la politica si prenda le proprie responsabilità e che fallisca miseramente, come accadrà, tutti gli obiettivi. Solo così i cittadini potranno rendersi conto che l’ufficio del commissario per l’emergenza rifiuti in tutto questo tempo non è stato altro che un paracolpi che ha attutito le azioni sbagliate portate avanti dagli amministratori regionali e locali in questi lunghi anni di emergenza rifiuti». Flavio Stasi, responsabile per la provincia di Cosenza della Rete a difesa del Territorio “F. Nisticò”, sa già come andra a finire. E pensa che la chiusura dell’ufficio del commissario sia una priorità da portare avanti per mettere a nudo le reali deficienze della politica regionale. In questo senso e senza troppi giri di parole ci spiegha lo scenario che sottostà alla manifestazione regionale promossa dalla RdT sabato 12 novembre a Crotone, dove verrà lanciato l’appello per la chiusura dell’ufficio del commissario e si riproporrà l’importantissima tematica delle bonifiche dei siti inquinati su tutto il territorio calabresa.

Perchè chiedete con tanta insistenza la chiusura dell’ufficio del commissario straordinario per il superamento dell’emergenza rifiuti in Calabria?

«I motivi posso sintetizzarli in tre punti. Prima di tutto riteniamo che la politica debba riprendersi le proprie responsabilità davanti agli elettori sulla gestione dei rifiuti, non è possibile che si utilizzi l’ufficio del commissario solo ed esclusivamente per fare scarica barile, com’è accaduto a tutti i livelli in questi 14 anni di commissariamento. In secondo luogo crediamo che sia l’unico modo per far finire l’andazzo delle azioni illegali ricoperte di legalità (per esempio: se una procura sequestra una discarica non dovrà più intervenire il commissario per farla riaprire). Terzo punto: in tutto questo tempo l’ufficio del commissario ha sperperato due miliardi di euro: noi diciamo basta a questi fondi che sono serviti a nient’altro che a fare arricchire i gestiori delle discariche senza per questo risolvere nessun problema in Calabria».

Provocatoriamente avete invitato a sfilare a Crotone l’attuale commissario Graziano Melandri che in più occasioni ha dichiarato che il commissariamento in Calabria ha miseramente fallito. Ha accettato la proposta?

«Non l’ha nè accettata nè commentata. Però durante l’occupazione del suo ufficio da parte nostra, Melandri ci ha ribadito il concetto del fallimento. Quindi ci sembrava doveroso invitarlo a sfilare insieme a noi a Crotone. Si dovrebbe prima dimettere e poi potrebbe scendere in piazza al nostro fianco…».

Tra i tanti problemi che abbiamo in Calabria sulla gestione dei rifiuti c’è anche quello della raccolta differenziata che non è mai veramente decollata…Qual’è il vostro giudizio in merito?

«Per noi, e al contrario di quello che solitamente si ammette, il problema della raccolta differenziata non è di tipo culturale – quindi non è colpa dei cittadini che non la fanno – ma esclusivamente di tipo politico. E siamo convinti che le eccellenze alla Saracena si creino per una precisa voontà politica e nient’altro. Il cittadino poi si adeguerà alle scelte migliori. Ma se il cittadino che differenzia sa che poi tutto andrà a finire in discarica forse alla fine non attuerà più questa buona pratica quotidiana».

E come si fa ad esportare il modello Saracena in tutto il territorio se l’iniziativa non parte dalla Regione o dall’ufficio del commissario?

«Noi stiamo cercando di incontrare gli amministratori pubblici e le popolazioni calabresi per sensibilizzare su questa tematica. Se c’è un solo comune virtuoso non abbiamo nessuna speranza per il futuro. Ma se i comuni virtuosi saranno 40 e sempre di più, allora avremo la possibilità di imporra alla Regione un modello. E la regione si dovrà adeguare. L’iniziativa locale dovrà prevalere su quella centrale».

Chi salirà sul palco di Crotone?

«Saliranno solo esponenti della RdT  dei comitati territoriali. Anche se stiamo ricevendo molte adesioni, anche di politici, a tutti abbiamo ribadito il nostro motto: “Sotto il palco c’è posto per tutti”. Come a dire: non utilizzateci per le vostre passerelle… Daremo invece voce a chi combatte quotidianamente per i beni comuni. Perciò sul palco prenderanno la parola gli attori dei comitati contro le discariche di Bucita e di Pianopoli. Da parte nostra abbiamo invitato i comitati di Chiaiano e Terzigno, di Taranto e quelli della Val di Susa».


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