29 Febbraio 2012, Scala Coeli.
Presidio in occasione del sopralluogo ARPACAL.
La diffamazione è un’ammissione di colpevolezza.
L'indifferenza è il peso morto della storia, è parassitismo, vigliaccheria. L'umanità ne è ancora schiava, incatenata dal sollazzo delle proprie egoistiche illusioni, confortata dal potrarsi del suo patetico piagnisteo. Eppure la verde striscia di erba oltre la finestra ed il cielo azzurro oltre il muro sono ancora lì, e siamo ancora partigiani, odiamo gli indiffirenti, siamo vivi.
Mercoledì 29 Febbraio per questa regione è stata una giornata storica: i sindaci del territorio, accompagnati da decine di persone dei comitati cittadini, sono stati estromessi dallo svolgimento delle proprie funzioni di tutela delle comunità, in occasione del sopralluogo dell’Arpacal alla discarica di Scala Coeli, da parte di un’azienda privata che opera sul territorio nel campo dei rifiuti.
Non si tratta di una questione di forma, ma di sostanza: a causa delle pressioni dei proprietari dell’impianto, infatti, l’Arpacal si è trovata dietro un cancello chiuso a trattare anche l’intrattabile con i sindaci ed i cittadini che dovrebbe servire e garantire.
È stato impedito persino al Sindaco di Scala Coeli di prendere parte al sopralluogo insieme ai propri consulenti tecnici, un ingegnere ed un avvocato, con goffe giustificazioni non da parte dell’Arpacal, ma sempre da parte dei proprietari della discarica. Si è trattato di espediente ridicolo, con cui si è tentato di impedire a persone competenti di informare gli enti di controllo su tutte le faccende inerenti la discarica, il che, aldilà di ogni tecnicismo, dimostra una verità politica: l’azienda ha paura degli occhi vigili del territorio. Continue reading
La discarica di Scala Coeli, non ci stancheremo mai di ripeterlo, sarà riempita con rifiuti speciali non pericolosi e non con RSU, cioè la munnizza classica che quest’estate inondava le nostre piccole comunità. La discarica di Scala Coeli non servirà a risolvere il problema che persiste e che emergerà, molto probabilmente, la prossima estate, con l’aumento della popolazione e con l’afflusso dei turisti.
Questa discarica ricalca invece quello che è il macabro modello di sviluppo industriale che ormai si vuole far intraprendere alla Calabria, e cioè la costruzione a più non posso di discariche di questo tipo,per rifiuti che noi nemmeno produciamo! Proprio così, si sta costruendo una discarica di questo tipo e sotto casa nostra per riempirla di rifiuti nocivi provenienti dai settori industriali del Nord Italia e dell’Europa!!
Riteniamo che questo business privato della Bieco sia altamente dannoso al bene pubblico, e, quindi, ad una zona utilizzata per l’agricoltura come è, nonostante qualcuno goffamente quasi prova a negarlo, la zona interessata.
Da poche settimane è terminato il commissariamento all’emergenza rifiuti che durava ormai da più di 15 anni e che ha portato più danni e nessun beneficio. Un risultato importante per gli attivisti, le associazioni e i movimenti che per anni hanno chiesto con forza lo stop al commissariamento. Continue reading
Commento comparso sulle pagine regionali de Il Quotidiano della Calabria in data 8 Dicembre 2011.
Titolo originale: Buon appetito Italia.
Non ho mai avuto dubbi sul controllo quasi totale che i grandi poteri economici, associati ai mass media, hanno sulla nostra vita, persino sulla nostra quotidianità. Eppure devo ammettere di essere rimasto a bocca aperta quando il mio fruttivendolo, scegliendo due pomodori da imbustare, ha cominciato a parlarmi con tono preoccupato dello “spread”. Anche se è un palliativo, preferivo quando parlava di calcio.
La lingua del mercato e della globalizzazione è sicuramente l’inglese, e “spread” è ovviamente un termine anglofono. Tv e giornali lo associano solitamente all’economia, al rapporto tra i titoli di stato italiani e tedeschi, ma spread, come molti termini di quella gran lingua (si fa per dire) che è l’inglese, ha una trentina di significati, uno dei quali è “banchetto”. Tenetelo bene in mente. Continue reading
Oggi 10 dicembre lo ionio cosentino è sceso in piazza a Cariati per contestare la costruzione della discarica privata per rifiuti speciali di Scala Coeli, ogni eventuale riapertura o ampliamento della discarica di Bucita e l’Emergenza Rifiuti in cui la Calabria versa da ormai 15 anni.
La giornata è iniziata con il corteo studentesco che si è mosso rumoroso dagli istituti superiori lungo la SS 106 fino a confluire in Piazza dei 500 dove si è unito alla cittadinanza. Appena arrivati, il sit-in è stato animato da vari interventi dei comitati organizzatori.
Sono intervenuti l’Associazione Le Lampare (Cariati), il Comitato AntiDiscarica di Scala Coeli, il Comitato in difesa d Bucita e del Territorio (Rossano) e Il Movimento Unito Studentesco di Cariati aggregate nella Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” in continuità con quanto accaduto il 12 Novembre a Crotone, nella grande manifestazione per la fine del Commissariamento dove migliaia di calabresi hanno gridato il loro MO BASTA!
Si è messo l’accento sull criticità ed i pericoli a cui la popolazione ed il territorio vanno incontro con la costruzione di questa discarica privata di rifiuti speciali.
Si è sottolineato il grave impatto negativo sul territorio a tutti i livelli: sanitario, ambientale, economico eccetera. È stato sottolineato l’esempio negativo della Calabria per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e la raccolta differenziata che secondo i promotori della manifestazione è l’unica strada percorribile per il futuro della nostra regione.
I contenuti e la radicalità con cui sono stati esposti rappresentano un forte segnale di cambiamento in una terra abbandonata, destinata altrimenti alla morte sociale. Questo è un territorio da sempre ingannato da una classe dirigente cieca ai bisogni della gente e con la ndrangheta a “sciacallare” ancora quel poco che ci rimane.
Al termine degli interventi dei comitati organizzatori centinaia di persone hanno deciso di percorrere in corteo la strada tra Piazza dei Cinquecento e l’Ospedale Cosentino, uno dei tanti nosocomi tagliati dal piano di rientro di Scoppelliti, occupando, con un atto di disobbedienza civile, la SS 106, la famosa “strada della morte” , per sottolineare il degrado in cui politica, speculazione e ‘ndrangheta stanno trascinando il nostro Territorio: sempre piu’ discariche, sempre meno ospedali, sempre meno infrastrutture, fino a sopprimere persino il treno per partire ed andar via.
Gli striscioni che sono stati appesi all’Ospedale Cosentino accompagneranno i cariatesi, e coloro che transiteranno, durante tutte le vacanze di Natale, per ricordare anche in questi giorni che da festeggiare c’è davvero poco.
Quello di oggi è solo un altro passo, dopo il 12 Novembre a Crotone. Non intendiamo fermarci oggi, ma continuare su questo percorso di sensibilizzazione e di lotta costruire una Calabria dove non siamo più costretti a fuggire per povertà, per lavoro, per cure o per non avvelenarci.
Associazione Le Lampare – Cariati
Comitato Antidiscarica di Scala Coeli
Comitato in difesa di Bucita e del Territorio – Rossano
[IN AGGIORNAMENTO…]
Si è conclusa da poco, nello spiazzale di fronte all’ospedale di Cariati, la manifestazione contro la discarica di Scala Coeli, contro le discariche di Bucita e per la fine del Commissariamento all’Emergenza Ambientale.
Al termine degli interventi dei comitati organizzatori, centinaia di persone hanno deciso di percorrere in corteo la strada tra Piazza dei Cinquecento e l’Ospedale Cosentino, uno dei tanti nosocomi tagliati dal piano di rientro di Scopelliti, bloccando la “strada della morte” ovvero la Statale 106,per sottolineare il degrado in cui politica, speculazione e ‘ndrangheta stanno trascinando il nostro territorio: sempre più discariche, sempre meno ospedali, sempre meno infrastrutture.
Sono intervenuti l’associazione Le Lampare (Cariati), il Comitato AntiDiscarica di Scala Coeli, il Comitato in difesa di Bucita e del Territorio (Rossano) e gli studenti delle scuole di Cariati, aggregate nella Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” in continuità con quanto accaduto il 12 Novembre a Crotone, nella grande manifestazione per la fine del Commissariamento dove migliaia di calabresi hanno gridato il loro MO BASTA!.
[VIDEO]
[GALLERIA FOTOGRAFICA]
foto CariatiWeb.it
[RASSEGNA STAMPA e WEB [In aggiornamento]]