La chiusura della stazione di Sibari non è solo un pugno in faccia popolazioni di tutta la fascia ionica calabrese, ma è il segnale di come la classe dirigente voglia ridurre il nostro territorio ad un avamposto del terzo mondo, senza servizi ma con industrie ultra-inquinanti e discariche.
Ci chiediamo: perchè Governi, Regioni e le dirigenze di Trenitalia e RFI hanno investito per decenni in opere disastrose che la gente dei territori non vuole (come il Ponte sullo Stretto e la TAV), fino a inviare l’esercito come è successo in Val Di Susa, mentre dall’altra parte lascia centinaia di migliaia di cittadini con infrastrutture inesistenti e obsolete?
Risulta chiaro che alla attuale classe dirigente non importa nulla dei servizi ai cittadini, della mobilità e della qualità dei trasporti, è invece interessata a mega-progetti con cui intascare miliardi di soldi pubblici (nostri) per la fortuna di imprenditori amici e ‘ndranghetisti. Continue reading