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Avevamo Ragione. La discarica di Scala Coeli è senza autorizzazione.

 Cominci il riscatto del territorio.

Cariati, 24 Giugno 2012

Ad una settimana dalla riuscita manifestazione in difesa del territorio del 16 …Giugno, che chiedeva fra le altre cose la revoca dell’autorizzazione per la discarica di Scala Coeli, il Dipartimento Agricoltura e Forestazione della Regione Calabria ha attestato tutte le irregolarità che i movimenti territoriali hanno denunciato in questi mesi ed ha dato parere sfavorevole per la sanatoria sui lavori effettuati per la discarica.

Si tratta di un altro atto che testimonia quanto questa vicenda sia colma di abusi e ombre che i comitati territoriali, insieme ai sindaci interessati del comprensorio, stanno facendo emergere con mille difficoltà.

Si tratta di risultati che sottintendono una verità politica: la discarica di rifiuti speciali di Scala Coeli non risponde a nessuna esigenza del territorio, ma è il frutto della speculazione che regge il ciclo dei rifiuti calabrese. Si pensi che la Calabria smaltisce in discariche private il 7% dei rifiuti speciali dell’intera nazione, con introiti enormi da parte di questi fortunati proprietari di discariche. Continue reading


Ionio cosentino discarica a cielo aperto: rifiuti speciali in arrivo.

Il nostro territorio continua ad essere sotto continuo l’attacco di speculatori.

Mentre a stento cittadini delle varie località ioniche, da Cassano allo Jonio a Cariati, stanno tentando di risollevare le sorti di un territorio in crisi nonostante le enormi risorse di cui dispone, sta per andare in porto un progetto che ne affosserebbe definitivamente l’economia ed il turismo: una discarica di rifiuti speciali.

Appuriamo infatti che, nonostante le numerose denunce ed irregolarità, lo scellerato progetto della discarica di Scala Coeli-Cariati rischia di andare realmente in porto.

Per chi non lo sapesse, si tratta di una fossa da centomila metri cubi da riempire con amianto, scarti industriali, fanghi esausti, ceneri dell’incenerimento e altro: tonnellate di veleno non molto distanti dai centri abitati e dalle falde acquifere che poi finiscono nel nostro mare.

Tutto questo perchè? Per offrire un servizio ai cittadini? Per risolvere un problema del territorio? Niente di tutto questo, semplicemente per speculare privatamente facendo pagare alla collettività i costi di questo ennesimo scempio. Continue reading