La risposta ad Angelo, lavoratore Enel, è una buona occasione per spiegare ancora una volta le ragioni di alcuni No ed alcuni Si.
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Il ponte tra le fiabe e l'”ambientalismo”
Intervento pubblicato sulla rubrica regionale “il Chiosco” del quotidiano Calabria Ora.
Le menomazioni infrastrutturali delle regioni Calabria e Sicilia continuano ad aumentare la forbice economica e sociale tra mezzogiorno e resto del paese. L’abolizione della tratta ferroviaria Lamezia-Roma e una linea ionica sostanzialmente morta hanno stimolato le coscienze persino di quei sostenitori del “mostro sullo stretto” che fino a ieri si limitavano a fantasticare sulle fiabesche meraviglie del ponte e ad insultare il movimento popolare che lo contrasterà ancora a lungo.
Comprendiamo la premura: più tempo passa, più il mezzogiorno d’Italia risponde al progetto di potentati “centrali” politici ed industriali, che lo configurano come la discarica d’Europa, il terzo mondo d’occidente. Ferrovie, strade, ospedali, scuole, porti, centrali, discariche: tutti spunti di un affresco che intravediamo e denunciamo da anni. Continue reading
Trasporti e carbone: la Cina è davvero così lontana?
Ci ha fatto sorridere l’idea che un sistema viario come quello cinese possa produrre più di centro chilometri e di una settimana di code. La Cina è uno dei paesi che brucia maggiori quantità di carbone al mondo, ed oltre ai lavori su alcune importanti tratte delle infrastrutture cinesi, tra le cause degli epocali ingorghi c’è l’improvviso aumento di importazione del carbone dalla Mongolia a seguito della chiusura di alcune miniere pericolose nei pressi di Pechino.
Chiaramente si tratta di una realtà lontanissima dalla nostra, ma leggendo le previsioni di Enel sul trasporto nel progetto di riconversione, il sorriso diventa decisamente meno convinto. Continue reading
Carbone: la verità sulle polveri sottili
Per capire quanto sia pericoloso il carbone basta pensare che è necessario limitare le sue emissioni nocive già in fase di trasporto: è Enel stessa che si vanta di trasportare il carbone senza permettere pericolose fuoriuscite di polveri, sia nel progetto di Civitavecchia che in quello di Rossano.
Ma quello che esce dal camino di una centrale a carbone è molto più spaventoso. Continue reading
Carbone: Ancora autogol su civitavecchia
Se chi difende il carbone continua a vantare l’esempio di Civitavecchia, evidentemente non esistono argomentazioni valide a sostegno di queste tesi.
Innanzitutto il contesto: per lo studio dell’impatto ambientale della riconversione della centrale di Civitavecchia è stato istituito fin dal 2003 un osservatorio ambientale che ha ricevuto, oltre a cospicui finanziamenti di Enel, milioni di euro di soldi pubblici. I risultati di questo investimento sono riportati nell’ultima relazione annuale dello stesso osservatorio: nessuno. Non a caso la procura di Civitavecchia ha recentemente aperto un’inchiesta per appurare in che modo sia stato investito il denaro pubblico e per quale motivo l’osservatorio non ha assolto nessuno dei propri doveri di tutela ambientale. Continue reading
Per il territorio serve un piano di sviluppo, non di devastazione.
Il tentativo Enel di rifilare il carbone ai cittadini della sibaritide evidenzia un elemento importante: non esiste neanche la vaga idea di un piano di sviluppo per il nostro territorio, che valorizzi le miniere d’oro che la natura ed il tempo ci hanno lasciato. Non esistono programmazione e prospettive concrete che impediscano a potenziali speculatori di progettare investimenti scellerati esclusivamente a favore dei propri conti in banca. Responsabilità trasversale di una classe politica evidentemente incapace o interessata al proprio tornaconto piuttosto che al benessere collettivo, di apparati sindacali a difesa dei poteri forti piuttosto che dei lavoratori, di un tessuto industriale che sguazza e favorisce tali inadeguatezze per aumentare i propri profitti. Continue reading
Corretta informazione: Enel non crea nessun posto di lavoro
Non stupisce che i pochissimi sostenitori della scellerata riconversione a carbone della centrale di Rossano continuino ad affidarsi a vere e proprie bufale per
giustificare le proprie posizioni, sparando cifre praticamente casuali.