Il sindaco cerca la polemica. Noi restiamo ai fatti ed ai suggerimenti.

Non capiamo per quale ragione il Sindaco di Rossano si sia avventato contro di noi, ci spiace che il primo cittadino di un centro importante come Rossano non abbia la lucidità di distinguere le critiche dai suggerimenti. Ad ogni modo è doveroso fare alcune precisazioni. Se il fallimento del commissariamento è fatto arcinoto, è perchè la RDT nel 2011 ha organizzato una decina di manifestazioni in tutta la regione esclusivamente su questo argomento, tra cui quella finale a Crotone con la partecipazione di più di 5000 persone tra cui un centinaio di cittadini di Rossano e del circondario organizzati con pullman. Prima di allora pochissime forze politiche e sociali avevano posto il problema del commissariamento, e questo è già una risposta agli aggettivi usati dal Sindaco. Grazie a questa mobilitazione oggi il commissario è una figura in via di superamento ed recepisce uno stipendio molto meno ricco.

Non volevamo parlare di responsabilità, ma giacchè il Sindaco sembra tenerci, quando parla di fallimento del commissario dovrebbe ricordare che negli anni di amministrazione regionale del suo partito, la giunta della sua parte politica, al pari del centro-sinistra, ha chiesto ed ottenuto la proroga insensata di questo istituto, e l’ha gestita in maniera fallimentare. Arcinoto è il fallimento, dunque, ed arcinote le responsabilità profonde della classe dirigente.

Non entriamo nel merito della campagna propagandistica delle aziende del settore dei rifiuti, che nulla hanno a che vedere con il sistema pubblico e sostenibile di differenziata porta a porta finalizzata al riciclo che rappresenta l’unica soluzione a questo problema. Anche l’ENI produce molta propaganda sulla sostenibilità della sua azienda, eppure è autrice di numerosi disastri ambientali. Non ci è mai interessata l’interlocuzione con soggetti che non siano istituzionali e manteniamo questa linea. Aspettiamo i dati della differenziata, che fino ad ora sono comunque stati fallimentari.

Ribadiamo semplicemente l’invito al Sindaco di Rossano e del circondario a non permettere che altri soggetti privati acquisiscano l’impianto abbandonato da Veolià, ma lo rendano un impianto pubblico al servizio del territorio sottraendolo alla morsa della speculazione.

Se questo non si farà e si intenderà allargare le discariche esistenti o aprirne di nuove, compresa quella di Scala Coeli attualmente chiusa perché non idonea ed inutile, noi ci opporremo fermamente. Se il sindaco non teme le reazioni della società civile e dei comitati a difesa del territorio, è libero di non ascoltare i nostri suggerimenti.

Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”


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