Questa mattina il presidio popolare di Bucita ha detto basta al transito illegale dei rifiuti provenienti dall’intera regione e da tutto il meridione.
La rabbia è esplosa con un forte e deciso sit-in che ha bloccato i tir illegali e fatto si che intervenissero tutte le istituzioni del territorio per risolvere definitivamente il dramma dell’inquinamento di un’intera contrada abitata da migliaia di famiglie ormai esasperate.
Le forze dell’ordine sono intervenute contro i cittadini, a difesa degli interessi che si celano dietro il business dei rifiuti, eseguendo ordinanze illegittime e disastrose per il territorio. La violenza dello stato, piuttosto che abbattersi sugli speculatori e gli avvelenatori, si abbatte, come sempre, contro chi difende il proprio territorio, le proprie famiglie.
I comitati popolari si aspettano dal prefetto ed dai sindaci del territorio immediate e radicali iniziative finalizzate alla chiusura di una discarica illegale ed in regime di sovrabbanco, ma è finita la fase delle attese, delle promesse e delle paventate emergenze: non accetteremo più inconcludenti mediazioni da parte di istituzioni locali e regionali, pretendiamo risposte.
Anche la magistratura è tenuta ad intervenire nei confronti di una situazione drammatica per la salute dei cittadini e palesemente inconciliabile con il vivere civile.
Si denunciano inoltre le gravi irregolarità nel trasporto dei rifiuti effettuato con mezzi non rispettosi della già fragile legislazione ambientale vigente. I presidi nel territorio di Amica continueranno fino a quando le autorità preposte non provvederanno a tutelare realmente la salute e la tranquillità dei cittadini, esercitando la propria sacrosanta sovranità sul territorio con tutti i mezzi.
Comitato Popolare contro le Discariche di Bucita
Rete di Difesa Territoriale “Franco Nisticò”
[Agenzie]