Non sappiamo per quanto, ma le continue denunce, le inchieste, le iniziative di sensibilizzazione, le reti territoriali ed i coordinamenti nazionali, la controinfomazione continua che ha scoperchiato sistematicamente le menzogne di enel, le conseguenti pressioni che direttamente ed indirettamente sono passate tra gli uffici degli apparati sindacali, quelli manageriali dell’Enel e quelli burocratizzati del Ministero, hanno vinto.
Niente VIA positivo per il carbone a Rossano.
Un grazie a tutti quelli che ci hanno dato una mano, ci servirà ancora. La lotta non finisce, e non solo sulla sibaritide. Sabato 6 Novembre il No Carbone si sposta a Saline. Un abbraccio.
Flavio, orgogliosamente RDT Franco Nisticò e Coordinamento Nazionale No Carbone.
Il VIA del Ministero sul progetto di Riconversione. Datato 20 Ottobre 2010. SCARICA
COMUNICATO
Lo avevamo scritto qualche giorno fa: nonostante le accertate violazioni di Enel per la Centrale a Carbone di Civitavecchia, i Ministeri all’Ambiente ed allo Sviluppo Economico latitano ormai da settimane, mancando clamorosamente al proprio dovere di salvaguardia della salute e dello sviluppo territorio.
Ma è con enorme soddisfazione che apprendiamo che le azioni legali, le continue denunce le quali hanno scoperchiato sistematicamente i trucchi di coloro i quali fiancheggiano il “progetto carbone” a Rossano, nonché lo studio e la diffusione di informazioni le quali hanno tenuto all’erta la gente della sibaritide, hanno costretto il Ministero al sacrosanto diniego della Valutazione di Impatto Ambientale.
Niente via libera del ministero dunque al progetto di Enel Spa, che avrebbe dovuto comunque piegarsi, lo ribadiamo, alla volontà della gente della Sibaritide, la quale nonostante il ricatto del lavoro esercitato da Enel Spa e Sindacati, fin dalla prima ora si è opposta congiuntamente a questo scellerato progetto.
Ora c’è già chi corre dietro ad Enel Spa per non farla scappare altrove, insieme ai suoi disastri. Ricordiamo a tutti che le priorità del territorio non sono cambiate: la tutela dei lavoratori in primis ed uno sviluppo che sia compatibile con la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente e dell’economia locale sono i punti fermi da cui ripartire. Inoltre è arrivato il momento di rivendicare un po’ di quanto non è stato fatto in 35 anni, partendo per esempio dall’interramento dell’elettrodotto nelle contrade di Piragineti, Petraro, Gutterie.
Il messaggio è chiaro: non c’è futuro per mega impianti e fonti non completamente rinnovabili. A questo punto dovranno sentirlo anche i sordi.
Flavio Stasi
Rete di Difesa Territoriale “Franco Nisticò”
Coordinamento Nazionale No Carbone