La passione e l’entusiasmo nel fare delle cose tendenzialmente inutili è una reale peculiarità dell’uomo individualista di questo tempo. Nelle inutilità tutti si sentono utili e capaci, il che equivale a non esserlo.
Il motivo è sicuramente molto complesso.
Di certo vi è l’incapacità di accettare la collaborazione ed il confronto, il torto e la sconfitta: requisiti spesso non indispensabili per attività apparentemente creative, vagamente ricreative. Per questo tipo di attività non è previsto torto, in quanto il fine non è il raggiungimento di uno scopo bensì il proprio sollazzo. Per questo tipo di attività non è prevista sconfitta, in quanto non è prevista vittoria.
Accettare la collaborazione, il confronto ed il torto è la base per riuscire ad essere collettività, anche parziale, e non individuo.
Accettare e comprendenre la possibilità della sconfitta è un requisito necessario per la vittoria. Se questa non interessa, è solo per indifferenza.
Novembre 5, 2010