Monthly Archives: Marzo 2012

Commisario senza poteri. Lo diciamo da Gennaio!

Il Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Calabria non ha più poteri
Lo diciamo da gennaio, lo ribadisce la Corte dei Conti, ma nessuno pare farci caso…

Gli atti emanati dall’Ufficio del Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Calabria, dal primo gennaio 2012 in poi, sono da ritenersi illegittimi. È quanto più volte dichiarato dalla Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò” dopo la decisione della Presidenza del Consiglio dei Ministri di non prorogare l’Emergenza rifiuti in Calabria e quindi i poteri del Commissario.

Ora, anche la Corte dei Conti, Sez. Regionale di Controllo per la Calabria, si è pronunciata in merito, dichiarando nulle le ultime ordinanze emanate dal Commissario Delegato, Dott. Vincenzo Maria Speranza, il quale, a decorrere dal 1 gennaio 2012, risulta privo di ogni potere di agire in materia. È quanto emerge dalla decisione presa dai magistrati contabili con deliberazione n° 6 del 13.02.2012, dalla quale si può testualmente leggere “ (…) in considerazione del fatto che lo stato di emergenza nel settore dei rifiuti urbani nel territorio della Regione Calabria non è stato prorogato oltre il 31 dicembre 2011 con atto idoneo (…), il Commissario delegato, a decorrere dal 1 gennaio 2012, risulta privo del potere di agire in materia. (…) Conseguentemente, gli atti in esame sono da considerarsi “tamquam non essent”. Continue reading


Bene lo sfogo dei sindaci, ma si passi ai fatti.

Massimo confronto sulle soluzioni reali del problema.

La nota del Sindaco di Pietrapaola sui rifiuti rappresenta uno sfogo del tutto comprensibile vista la situazione disastrosa in cui verte il sistema regionale. Precisiamo che non c’è stata alcuna aggressione nei confronti dei Sindaci da parte nostra, come dimostrato dal dialogo che stiamo avendo in questi mesi con buona parte degli amministratori.

Probabilmente Ventura si riferisce alla constatazione di fatto di un ciclo dei rifiuti regionale basato sulle speculazioni private, in cui le numerose Commissioni Parlamentari d’Inchiesta hanno accertato la forte presenza ‘ndranghetista e la collusione di parte delle istituzioni, ecco perché invitiamo il Sindaco ad unirsi nella battaglia contro chi questo sistema lo ha realizzato e continua ad alimentarlo con soldi pubblici. Crediamo sia opportuno non farne una battaglia di schieramento, anche perché la competenza dei rifiuti ricade sulle Giunte Regionali e su relativi commissari, e negli ultimi vent’anni queste sono state di qualsiasi colore, ovvero designate dagli stessi partiti di appartenenza dei nostri amministratori.

Crediamo poi che la nota del sindaco, riportando l’espressione “tangenti legalizzate” senza il corretto riferimento alle royalties, invochi una spiegazione esplicita che forniamo senza alcuna polemica. Continue reading


Salta un bullone ed il ciclo dei rifiuti regionale salta. Merito della classe politica.

Quattordici anni di Commissariamento per l’Emergenza Ambientale, poteri speciali in grado di agire in deroga alle norme di tutela della salute e del paesaggio, oltre un miliardo e mezzo di euro di soldi pubblici spesi, nuove discariche private e allargamenti di quelle già esistenti, migliaia e migliaia di parole spese da parte di Governatori, Assessori Regionali, Commissari e Sindaci: nonostante tutto questo, se salta un bullone ad un impianto, le nostre strade tornano puntualmente colme di sacchi di spazzatura.

Questo è il significato di quanto sta accadendo in questi giorni: nei rifiuti ammassati lungo tutta la sibaritide si esprime il fallimento della classe politica che in questi anni ha gestito, tanto a livello regionale quanto a livello locale, i rifiuti come una carta di credito pagata dai cittadini per riempire di soldi le aziende amiche.

Questo è il risultato di un ciclo dei rifiuti scriteriato che non risponde agli interessi delle comunità, che si basa su impianti e gestioni private e non pubbliche, che è stato caldeggiato da numerosi amministratori per le ricche royalties concesse ai comuni, praticamente tangenti legalizzate con cui i sindaci svendono terra e salute.

Questa è l’imbarazzante conseguenza di 14 anni di commissariamento, gestito in perfetta alternanza fra centro-destra e centro-sinistra, che spesso ha visto direttamente i Governatori fungere da commissari e che aveva un solo obiettivo: avviare la raccolta differenziata. La Calabria nella classifica della raccolta differenziata è all’ultimo posto in Italia. Continue reading


Conferenza Stampa Tavolo Permantente Contro la Discarica

9 Marzo 2012, Cariati.

Conferenza Stampa del Tavolo Permanente Contro la Discarica di Scala Coeli.
Coordina e introduce Filippo Sero, Sindaco di Cariati.

Relazionano: Giuseppe Ripoli, Associazione Le Lampare; Mario Salvato, Sindaco di Scala Coeli; Flavio Stasi, Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”; Angelo Donnici, Sindaco di Mandatoriccio; Luigi De Renzo, Comitato Anti-Discarica di Scala Coeli; Gerardo Aiello, Sindaco di Crosia; Cataldo Perri, Cantautore.

[VIDEO DEGLI INTERVENTI]

Giuseppe Ripoli, Associazione Le Lampare Basso Jonio Cosentino

Flavio Stasi, Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

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Territorio. Lavoro. Sapere. Si esce dalla crisi senza diritti?

Iniziativa Pubblica, 7 Marzo, ore 11:30. Aula P2 Occupata, Università della Calabria.


La diffamazione è un’ammissione di colpevolezza. Video del Presidio di Scala Coeli

29 Febbraio 2012, Scala Coeli.

Presidio in occasione del sopralluogo ARPACAL.

La diffamazione è un’ammissione di colpevolezza.


Territorio e Lavoro

7 Marzo, ore 17:30. Incontro a Cosenza in preparazione dello sciopero generale del 9 Marzo.


La diffamazione è un’ammissione di colpevolezza.

Mercoledì 29 Febbraio per questa regione è stata una giornata storica: i sindaci del territorio, accompagnati da decine di persone dei comitati cittadini, sono stati estromessi dallo svolgimento delle proprie funzioni di tutela delle comunità, in occasione del sopralluogo dell’Arpacal alla discarica di Scala Coeli, da parte di un’azienda privata che opera sul territorio nel campo dei rifiuti.

Non si tratta di una questione di forma, ma di sostanza: a causa delle pressioni dei proprietari dell’impianto, infatti, l’Arpacal si è trovata dietro un cancello chiuso a trattare anche l’intrattabile con i sindaci ed i cittadini che dovrebbe servire e garantire.

È stato impedito persino al Sindaco di Scala Coeli di prendere parte al sopralluogo insieme ai propri consulenti tecnici, un ingegnere ed un avvocato, con goffe giustificazioni non da parte dell’Arpacal, ma sempre da parte dei proprietari della discarica. Si è trattato di espediente ridicolo, con cui si è tentato di impedire a persone competenti di informare gli enti di controllo su tutte le faccende inerenti la discarica, il che, aldilà di ogni tecnicismo, dimostra una verità politica: l’azienda ha paura degli occhi vigili del territorio. Continue reading