Bene lo sfogo dei sindaci, ma si passi ai fatti.

Massimo confronto sulle soluzioni reali del problema.

La nota del Sindaco di Pietrapaola sui rifiuti rappresenta uno sfogo del tutto comprensibile vista la situazione disastrosa in cui verte il sistema regionale. Precisiamo che non c’è stata alcuna aggressione nei confronti dei Sindaci da parte nostra, come dimostrato dal dialogo che stiamo avendo in questi mesi con buona parte degli amministratori.

Probabilmente Ventura si riferisce alla constatazione di fatto di un ciclo dei rifiuti regionale basato sulle speculazioni private, in cui le numerose Commissioni Parlamentari d’Inchiesta hanno accertato la forte presenza ‘ndranghetista e la collusione di parte delle istituzioni, ecco perché invitiamo il Sindaco ad unirsi nella battaglia contro chi questo sistema lo ha realizzato e continua ad alimentarlo con soldi pubblici. Crediamo sia opportuno non farne una battaglia di schieramento, anche perché la competenza dei rifiuti ricade sulle Giunte Regionali e su relativi commissari, e negli ultimi vent’anni queste sono state di qualsiasi colore, ovvero designate dagli stessi partiti di appartenenza dei nostri amministratori.

Crediamo poi che la nota del sindaco, riportando l’espressione “tangenti legalizzate” senza il corretto riferimento alle royalties, invochi una spiegazione esplicita che forniamo senza alcuna polemica.

Le Royalties sono una contropartita in denaro che un’azienda privata conferisce alle pubbliche amministrazioni in cambio della concessione di territorio per la realizzazione di un’opera e le sue conseguenze. E se queste opere fanno male o danneggiano l’economia del territorio? La prassi vuole che quanto più dannosa sia l’opera privata in questione, più abbondanti saranno le royalties per l’amministrazione.

Se volessimo fare un parallelo, quante volte abbiamo sentito definire i tassi d’interesse bancari come “strozzinaggio legalizzato”? Allora le royalties cosa sono se non “tangenti legalizzate”? Se le opere poi sono discariche, ovvero fosse inquinanti e devastanti per la salute e per l’economia, il quadro è chiaro.

Non si tratta di un’accusa, ma della denuncia aperta di un sistema speculativo tutto a favore di interessi privati, anche perchè i Comuni sono ridotti alla fame dai tagli agli enti locali e spesso fanno fatica ad erogare i servizi essenziali. Ed a proposito, il Sindaco chiede: “Chi paga il viaggio a Lamezia?”. I cittadini, come è ovvio. E chi paga le discariche stesse? I cittadini. E quanto costano? Milioni di euro, erogati anche dai comuni. Ecco perchè invitiamo ad essere sensibili ai costi in genere fatti pagare ai cittadini per il conferimento in discarica, e non soltanto ai costi aggiuntivi causati dalla distanza della discarica stessa.

Fatte le dovute precisazioni, ci teniamo a garantire al Sindaco Ventura ed a tutti gli amministratori del territorio, il massimo della apertura al confronto per una soluzione reale al problema dei rifiuti, che verta quindi sul servizio da offrire a cittadini e turisti, spezzando il vortice speculativo attivo da decenni. Questo richiede una volontà politica che fino ad oggi è oggettivamente mancata, ma non siamo prevenuti nei confronti di nessuno e auspichiamo che questa possa esserci da domani.

Se invece si vuole cavalcare l’emergenza per fare l’esatto contrario, ovvero continuare ad alimentare il mostro divora territorio che è il ciclo dei rifiuti calabrese, quindi aprendo discariche che si riempiono in pochi mesi e che avveleneranno per secoli, allora questo confronto si trasformerà in contrapposizione civile e decisa.

Approfittiamo dell’immagine suggestiva dei rifiuti per le strade e delle “discariche a cielo aperto” evocata dal sindaco Ventura per suggerire quindi, piuttosto che improbabili soluzioni, un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le forze del territorio.

Flavio Stasi

per la Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”


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