Inforcazione 1: I razzi di Hamas hanno ucciso Giulio Cesare

“Inforcazione” non è una rubrica di Contro-Informazione, ma una rubrica di Informazione, con cui mi sforzo, saltuariamente e aperiodicamente, di offrire una più corretta interpretazione della Contro-Informazione, reale e profonda, che oggi impera sui media ed arriva senza contraddittorio nelle nostre case e sui nostri terminali. 

————————————————————– Numero 1

Questa è la prima pagina della più importante agenzia di stampa nazionale, oggi, 15 Novembre 2012, alle 12:06.

Delle persone sono morte e si aggiungono alle migliaia di vittime del conflitto israelo-palestinese. Eppure l’Ansa non riesce ad averne rispetto. Continue reading


Il commissario emana l’ennesima presa in giro. L’impianto ex-veolia deve restare sotto il controllo dei cittadini.

Comunicato del Comitato in Difesa di Bucita di e del Territorio – Rossano.

Il Comitato in difesa di Bucita e del territorio, riunitosi ieri (9 Novembre 2012), giudica scandaloso il metodo adottato dal commissario all’Emergenza Ambientale per il riaffidamento degli impianti ex-veolia.

Un decreto raffazzonato ed in estremo ritardo, considerando che la multinazionale Veolia aveva annunciato il proprio addio da più di un anno.

Un decreto che non rispetta alcun principio di legalità e trasparenza: il commissario, infatti, in data 7 Novembre, fissa il termine per manifestare la propria volontà di gestire l’impianto al 12 novembre. Cinque giorni in cui aziende da ogni luogo dovrebbero valutare gli impianti, i lavoratori, il ciclo generale, le spese, gli introiti. Un provvedimento che ha tutta l’aria di essere l’ennesima presa in giro di questo ente inutile (il CEA) e delle amministrazioni regionali che nel tempo vi si sono celate, per favorire la speculazione a tutto campo nel settore rifiuti. Non si vorrà forse affidare sotto-banco gli impianti ai soliti noti? Con quali accordi e sotto quali condizioni? Non si vorrà utilizzare la faccenda per aprire nuove discariche o allargare quelle esistenti?

Quello attuale è un ciclo dei rifiuti completamente scorretto, basato su discariche ed inceneritori privati, ed in cui la Commissione Parlamentare d’Inchiesta ha certificato le infiltrazioni della criminalità organizzata. Continue reading


Rifiuti: Appello ai sindaci del sistema “Calabria Sud”: non permettete la speculazione sull’emergenza.

Come sempre l’emergenza rifiuti in Calabria è un mistero. Non è mai ben chiaro quando inizia e quando finisce, ma sopratutto perché. A volte si dice sia a causa delle masse turistiche (qualcuno le ha viste?) altre volte invece basta un bullone.

La verità è che dietro il ciclo dei rifiuti, ormai da decenni a questa parte, non esiste un’idea di servizio pubblico: tutto è in mano alla speculazione. Un business che vale miliardi di euro e che spesso, documenta la commissione parlamentare d’inchiesta, è in mano alle cosche criminali.

Veolia, multinazionale francese che oltre ad essere proprietaria della nostra acqua gestisce gli impianti di trattamento dei rifiuti del comprensorio denominato “Calabria Sud”, l’11 Novembre lascerà la nostra terra lasciandoci anni di schifezze ed inefficienze e portando con se 41 milioni di euro di soldi nostri grazie alla inadeguatezza di questa classe dirigente regionale. L’11 Novembre, dunque, quegli impianti torneranno in mano al “sistema di potere non estraneo ad interessi politico-malavitosi” che è il Commissariamento all’Emergenza Ambientale. Continue reading


Il sindaco cerca la polemica. Noi restiamo ai fatti ed ai suggerimenti.

Non capiamo per quale ragione il Sindaco di Rossano si sia avventato contro di noi, ci spiace che il primo cittadino di un centro importante come Rossano non abbia la lucidità di distinguere le critiche dai suggerimenti. Ad ogni modo è doveroso fare alcune precisazioni. Se il fallimento del commissariamento è fatto arcinoto, è perchè la RDT nel 2011 ha organizzato una decina di manifestazioni in tutta la regione esclusivamente su questo argomento, tra cui quella finale a Crotone con la partecipazione di più di 5000 persone tra cui un centinaio di cittadini di Rossano e del circondario organizzati con pullman. Prima di allora pochissime forze politiche e sociali avevano posto il problema del commissariamento, e questo è già una risposta agli aggettivi usati dal Sindaco. Grazie a questa mobilitazione oggi il commissario è una figura in via di superamento ed recepisce uno stipendio molto meno ricco.

Non volevamo parlare di responsabilità, ma giacchè il Sindaco sembra tenerci, quando parla di fallimento del commissario dovrebbe ricordare che negli anni di amministrazione regionale del suo partito, la giunta della sua parte politica, al pari del centro-sinistra, ha chiesto ed ottenuto la proroga insensata di questo istituto, e l’ha gestita in maniera fallimentare. Arcinoto è il fallimento, dunque, ed arcinote le responsabilità profonde della classe dirigente. Continue reading


L’emergenza non sia un’arma per la speculazione

Quanto scritto dal sindaco di Rossano in queste ore è molto grave. Cavalcare l’emergenza per favorire nuovi scempi inutili come le discariche è da tempo un’abitudine pessima della nostra classe dirigente.

Il sistema dei rifiuti calabrese è un fallimento totale, e per risollevarlo non servono misure d’emergenza, ma è necessario cambiare modello, iniziando a togliere alla speculazione privata, non estranea ad infiltrazioni criminali, la gestione pressoché totale degli impianti.

Si potrebbe partire proprio da Rossano: il comune bizantino e quelli del circondario, piuttosto che caldeggiare altre discariche private, acquisiscano l’impianto abbandonato dalla multinazionale Veolià ed inizino a dare vita ad un ciclo dei rifiuti pubblico finalizzato al riciclo ed al riutilizzo.

Tutte le altre soluzioni servono solo a favorire la speculazione, ed a questo la società civile si opporrà fermamente.

Rete per la difesa del Territorio “Franco Nisticò”


Il modello sfreggio.

La cortina di mistero intorno al Modello Reggio si era sciolta da tempo svelando lo squallore, la collusione, l’inganno luccicante intorno a cui si è costruito un intero sistema di potere regionale e oltre.

Oggi si è sciolto un comune, il simbolo, ma non quel modello.

Il distillato delle peggiori gestioni politico-ndranghetiste, il modello Reggio, devono abbatterlo i calabresi, comune per comune, quartiere per quartiere, faccendiere per faccendiere, sindaco per sindaco, onorevole per onorevole.

Con pazienza, determinazione e coraggio costruiremo una calabria che poggia sulle sue gambe, che valorizza le sue ricchezze umane e territoriali, che ha il coraggio di andare in direzione opposta rispetto allo stato canaglia di banchieri e giullari televisivi. Idee chiare e consapevolmente fuori luogo, perchè quando avremo finito saranno i capitani ignoranti di questa nave mercantile alla deriva ad essere fuori luogo.

Nascosta sotto decenni di cazzate, abbuffate, promesse, cemento, veleno e killer col papillon, l’alternativa è una realtà meravigliosa, la amo. E’ la Calabria, e basta.

Flavio Stasi


15 Settembre. Manifestazioni nelle stazioni dello Ionio. Scenari per cittadini qualsiasi.

15 settembre. La presa del treno perduto – atto I. Mobilitazione per la mobilità pubblica sullo ionio.

L’I.A.S.I.I. (Istituto di Antropologia Sociale Ionico Inventato), dopo giornate di inchiesta e dopo una ricerca finanziata dalla Fondazione Frisch E Pic, visto che lo stato aveva tagliato i fondi, ha tracciato i possibili profili di reazione rispetto alla manifestazione del 15 Settembre sulla costa ionica. Ecco i risultati.

Scenario 1, ionico sdrammatizzatore

Giovane cittadina/o: “Mamma, esco”.

Madre: “Addu va, gioia?”

G.C.: “C’è na manifestazione e Terra e Popolo. Vaj occup u tren”

M.:”Pecchì? Passan ancora i tren!?”

Scenario 2, ionico importante

Giovane cittadina/o: “Mamma, esco”.

Madre: “Addu va, gioia?”

G.C.: “C’è na manifestazione e Terra e Popolo. Vaj occup u tren”

M.:”Ma si pacc?! Guarda ca part è un e chidd ca i tren l’ha fatt cacciar pe si fricar i sord! Un t movr e intr!!”

Scenario 3, ionico, e basta.

Giovane cittadina/o: “Mamma, esco”.

Madre: “Addu va, gioia?”

G.C.: “C’è na manifestazione e Terra e Popolo. Vaj occup u tren”

M.:”A si, chidd erù far west! Aspè ca vegn pur ij!”

 

Comunque vada, va fatto.

 


Pugliano scarica sui calabresi le proprie responsabilità

Gli chiediamo, per l’ennessima volta, di dimettersi per il bene della nostra terra.

Comunicato della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” del 31 Agosto 2012, in relazione all’intervento dell’Assessore Regionale all’Ambiente Franco Pugliano.

Abbiamo già avuto modo di commentare la scandalosa difesa degli interessi privati da parte dell’assessore regionale Pugliano per quanto riguarda la presunta discarica di Scala Coeli, difesa che continua a spada tratta e nell’assoluta mancanza di rispetto del suo ruolo, di quello dei sindaci e delle comunità che dovrebbe rappresentare.

Il suo ulteriore intervento ci induce ad altre riflessioni, purtroppo non meno sgomente.

Probabilmente l’assessore crede che i calabresi siano un branco di deficienti da poter impressionare con la classica domanda “dove la mettiamo l’immondizia?” oppure con lo scarica barile di chi vuol far credere che la responsabilità non è della classe politica, ma dei cittadini, addirittura facendo distinzioni fra cosentini e non cosentini. Continue reading


Pugliano renda conto ai cittadini, non agli speculatori.

La discarica di Scala Coeli sarebbe l’ennesimo insulto al territorio

Comunicato della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” del 29 Agosto 2012, in relazione alle dichiarazioni dell’Assessore Regionale all’Ambiente Franco Pugliano.

L’atteggiamento tenuto dall’Assessore Regionale all’Ambiente, Pugliano, nei confronti della discarica di Scala Coeli e del nostro territorio lascia sgomenti.

Ricordiamo che l’ass. Pugliano è lo stesso che qualche mese fa implorò il Ministro Clini di farsi portavoce col premier Monti affinchè rinnovi per il quindicesimo anno il Commissariamento all’emergenza ambientale in Calabria, ovvero quell’istituto che attesta la sua incapacità nella gestione del ciclo dei rifiuti.

Oggi Pugliano paventa la possibilità di apertura della discarica di Scala Coeli motivandola con l’obbligo della regione ad evitare le perdite dell’azienda proprietaria. Si tratta, senza mezzi termini, della riprova di come la regione, l’assessorato all’ambiente e l’ufficio del commissario non siano istituzioni al servizio dei cittadini, bensì strumenti nelle mani degli speculatori.

Ricordiamo che la discarica di Scala Coeli è una discarica privata costruita nel mancato rispetto di numerose norme e con numerosi abusi nei confronti dei diritti della collettività, delle istituzioni locali e della proprietà privata. Ricordiamo che la Discarica di Scala Coeli è una discarica di rifiuti speciali, quando la Calabria smaltisce già il 7% dei rifiuti speciali dell’intera nazione pur producendone circa l’1%.

Ricordiamo che la Discarica di Scala Coeli è situata nel mezzo della splendida valle del Nicà, un sito di importanza economica e storica per il nostro territorio, e che l’agricoltura ed il turismo, vere leve della nostra già fragile economia, ne verrebbero mortalmente colpite. Continue reading


L’esigenza di un nuovo meridionalismo

di Flavio Stasi

Commento pubblicato sulle pagine regionali de Il Quotidiano della Calabria, 1 Settembre 2012

La crisi economica ha messo in evidenza quello che gli osservatori più attenti denunciano non da anni, ma da secoli: gli stati occidentali sono strumenti nelle mani di una serie di banchieri e speculatori. Non fa eccezione l’Italia, che fin dagli albori ha rappresentato il segno dell’assoggettamento di popoli e culture in virtù del dominio economico di un regno, quello del Piemonte e dei Savoia, e di una serie di latifondisti anche stranieri interessati all’espansione di un regno. Quello che ne è risultato è il sud Italia di oggi, ovvero quello di dieci anni fa, ovvero quello di cento anni fa. Un meridione depredato non solo delle proprie ricchezze (si pensi alle infrastrutture prima che ai tesori borbonici) ma soprattutto della propria identità culturale e sovranità territoriale. Due concetti diversi, ma saldamente connessi.

La nostra identità culturale è stata annientata dalla dominazione prima piemontese, poi romana, mentre oggi sarebbe il caso di definirla “bocconiana”. Continue reading