Monthly Archives: Giugno 2011

Perchè la Calabria deve sentirsi in Val Di Susa

Contributo comparso nella rubrica regionale del Quotidiano della Calabria “Opinioni e Commenti”

Titolo del contributo: Per non soccombere alla legge di Maastricht

Quello che succede al confine con la Francia è distante centinaia di chilometri, eppure noi calabresi non possiamo restare impassibili di fronte alle immagini di blindati che sfondano il presidio di gente comune, di tante famiglie, di lavoratori, pensionati, ragazzi.

Gente che da un mese vive in tenda perché non vuole soccombere alla legge di Maastricht, alla legge della vita a misura di finanziamento europeo, gente che vuole le infrastrutture e lo sviluppo, non i disastri: questo è il primo punto in comune tra un calabrese qualsiasi e la gente della Val di Susa. Noi del rapporto tra infrastrutture e disastri, scempi, svalorizzazione dei territori siamo, nostro malgrado, esperti. Basta dare un’occhiata, per esempio, al tracciato della linea ferroviaria tirrenica, quello che passa tra un ombrellone ed un villaggio abusivo, per capire di cosa stiamo parlando. Non voglio partire dall’Unità d’Italia, ma il Sud e la Calabria erano ridotti così male che pur di avere metri di linea ferrata avremmo permesso che buttassero giù metà dei nostri centri storici. In realtà hanno fatto di peggio, tranciando con ferrovie e strade alcune delle coste più belle del mediterraneo. Continue reading


[Video] Campagna Referendaria


Sventati carbone e nucleare, ora pensiamo allo sviluppo del territorio

Grazie all’impegno di tutti gli italiani, la Sibaritide ha sventato un altro colpo fatale per il proprio territorio: non tutti lo sanno, infatti, ma uno dei siti individuati per la costruzione di impianti nucleari era proprio la foce del Crati, a pochi chilometri dallo scempio di Sant’Irene. Il messaggio che in questi mesi i comitati territoriali e referendari hanno lanciato è chiaro: i cittadini non vogliono più pagare con la propria salute ed il proprio portafogli le speculazioni di multinazionali e di una classe dirigente inadeguata.

Oggi, del tutto incoerentemente, quasi tutti stanno provando a salire sul carro dei vincitori, ma questa è una vittoria dei cittadini e dei comitati popolari, la cui azione non si esaurirà nelle urne, così come non è iniziata con la campagna referendaria. Il nostro territorio è ancora tormentato da molti problemi che ne impediscono lo sviluppo: i falchi Enel sono sempre pronti a rifilare alle popolazioni del mezzogiorno le tecnologie più obsolete facendo leva sul ricatto del lavoro, mentre il sistema dei rifiuti al collasso tiene le nostre contrade ostaggio di discariche e impianti inutili. Continue reading


Mo basta. Torniamo a decidere noi. Andiamo a votare.

Quanto conta un post sul blog? Sinceramente non lo so.

A fronte del silenzio di regime, insieme a tanta altra gente, ho preferito stare per strada a parlare, suonare, sudare, urlare, attaccare, litigare, montare, gesticolare, sorridere, ballare, correre, urlare, urlare, urlare.

Però per cominciare a decidere davvero a votare dobbiamo essere il 50% +1 degli italiani, e se un post potrebbe convincere quel “+1” che serve, non voglio avere lo scrupolo di non averlo scritto.

Domenica e Lunedì non assecondiamo chi ci crede imbecilli, chi pensa che i cittadini non debbano decidere nulla, perchè vogliono decidere tutto loro dai loro uffici centrali, dalle loro poltrone di velluto.

Io voto SI, perchè non credo che le privatizzazioni abbiano mai prodotto qualcosa di positivo per i cittadini e perchè il nucleare…bhe…le centrali e le discariche di scorie radioattive le facessero francamente nel di dietro di chi le vuole. Io voto SI, ma anche chi pensa NO andasse a votare per far perdere chi da anni sta decidendo per lui.

Soprattutto per la Calabria è giunto il momento di un riscatto, e questo referendum può essere il primo passo di una corsa verso un futuro che in questo momento non esiste più, crollato a colpi di ‘ndrangheta, di commissari, di speculazioni, di bugie storiche, di cattedrali nel deserto, di ricatto del lavoro, di disastri ambientali.

Mo Basta. Delle nostre vite torniamo a decidere noi.

Flavio Stasi


Le discariche non sono una soluzione ma un problema

Corigliano Calabro

Non è assolutamente vero, come sostiene l’amministrazione comunale, che un territorio come quello di Corigliano Calabro ha bisogno di una discarica.

La gestione commissariale che dura ormai da 14 anni, ha aperto numerosissime discariche in tutto il territorio regionale, talvolta senza il rispetto delle norme di tutela sanitaria ed ambientale, ed il risultato è sotto gli occhi di tutti: dallo Stretto al Pollino, periodicamente, le strade si riempiono di spazzatura. Quattordici anni di disastri grazie alla politica ed alla strategia che oggi intende perseguire anche l’amministrazione comunale. Continue reading