Grazie all’impegno di tutti gli italiani, la Sibaritide ha sventato un altro colpo fatale per il proprio territorio: non tutti lo sanno, infatti, ma uno dei siti individuati per la costruzione di impianti nucleari era proprio la foce del Crati, a pochi chilometri dallo scempio di Sant’Irene. Il messaggio che in questi mesi i comitati territoriali e referendari hanno lanciato è chiaro: i cittadini non vogliono più pagare con la propria salute ed il proprio portafogli le speculazioni di multinazionali e di una classe dirigente inadeguata.
Oggi, del tutto incoerentemente, quasi tutti stanno provando a salire sul carro dei vincitori, ma questa è una vittoria dei cittadini e dei comitati popolari, la cui azione non si esaurirà nelle urne, così come non è iniziata con la campagna referendaria. Il nostro territorio è ancora tormentato da molti problemi che ne impediscono lo sviluppo: i falchi Enel sono sempre pronti a rifilare alle popolazioni del mezzogiorno le tecnologie più obsolete facendo leva sul ricatto del lavoro, mentre il sistema dei rifiuti al collasso tiene le nostre contrade ostaggio di discariche e impianti inutili. Continue reading





