Author Archives: leonfuser

L’esigenza di un nuovo meridionalismo

di Flavio Stasi

Commento pubblicato sulle pagine regionali de Il Quotidiano della Calabria, 1 Settembre 2012

La crisi economica ha messo in evidenza quello che gli osservatori più attenti denunciano non da anni, ma da secoli: gli stati occidentali sono strumenti nelle mani di una serie di banchieri e speculatori. Non fa eccezione l’Italia, che fin dagli albori ha rappresentato il segno dell’assoggettamento di popoli e culture in virtù del dominio economico di un regno, quello del Piemonte e dei Savoia, e di una serie di latifondisti anche stranieri interessati all’espansione di un regno. Quello che ne è risultato è il sud Italia di oggi, ovvero quello di dieci anni fa, ovvero quello di cento anni fa. Un meridione depredato non solo delle proprie ricchezze (si pensi alle infrastrutture prima che ai tesori borbonici) ma soprattutto della propria identità culturale e sovranità territoriale. Due concetti diversi, ma saldamente connessi.

La nostra identità culturale è stata annientata dalla dominazione prima piemontese, poi romana, mentre oggi sarebbe il caso di definirla “bocconiana”. Continue reading


Classe sedicente

Ciò che turba di questa classe dirigente, forzandoci a definirla tale, non è la totale assenza di etica e di onestà.

Non è per esempio il fatto che si arrivi a scrivere senza pudore, nero su bianco, comunicati in cui si afferma che nessuno è stato contestato nonostante una ventina di persone, civilmente e apertamente, abbiano legittimamente contestato ed espresso delle critiche nei confronti di un assessore regionale.

Non è il fatto che in ogni comunicato contro un qualsiasi oppositore o persona non allineata, si rispolveri il “bignamino almirantiano” degli insulti e della denigrazione, tra le poche eredità che la pseudo-destra liberista e puttaniera di oggi ha raccolto della cosidetta “destra sociale”, manuale utile con i goffi e goffo con i capaci (per definizione, essendo di destra).

Ciò che turba è l’assoluta incapacità di formulare, anche lontanamente, una risposta politica, un contenuto, un fatto.

Un sindaco, un assessore, un consigliere, un onorevole, non dovrebbero scrivere comunicati e fare dichiarazioni. Dovrebbero lavorare e stare zitti.

Ed invece ne sono così incapaci che quando vengono criticati, di fronte ai loro colossali fallimenti,  borbottano su carta rispondendo: “abbiamo la coscienza apposto perchè abbiamo dato il massimo”. Se così fosse, considerati i risultati, si tratterebbe di una palese  ammissione di incapacità. Grazie ma lo sapevamo già, e non osiamo pensare cosa sarebbe accaduto se non aveste dato il massimo. Quello che manca è che vi facciate da parte.

Flavio Stasi

 


L’idioma ‘ndranghetista di questa classe dirigente.

Commento pubblicato sulle pagine regionali de Il Quotidiano della Calabria di Venerdì 24 Agosto 2012.

di Flavio Stasi

Uno dei più grandi punti di forza delle organizzazioni criminali è il dominio culturale: il radicamento, cioè, degli usi e dei linguaggi criminali nella quotidianità popolare, l’imposizione della propria mentalità bieca e barbara come sentinella ancor più accorta rispetto al potere militare e territoriale.

Di questi argomenti ciarlano spesso le istituzioni, ovvero coloro che dovrebbero, in via del tutto teorica, creare le condizioni necessarie per spezzare l’egemonia culturale ‘ndranghetista.

In Calabria, invece, le istituzioni sono spesso veicolo di questo dominio culturale, insieme ad un’altra serie di soggetti (si pensi ai grandi operatori economici), assimilandone ed irradiandone usi, costumi e modalità di comunicazione.

È evidente che se le istituzioni di questa regione amano relazionarsi attraverso modalità simili a quelle degli affiliati ad un’organizzazione criminale, la popolazione tutta si trova di fronte ad un vicolo cieco: non ha alcun modello culturale, economico e sociale alternativo a quello dell’ignoranza, del favore, della disuguaglianza, del sacrificio, della violenza.

Se lo dimostrassimo potremmo forse affermare che il nostro popolo, seppur con la sua colpevole ignavia, non fa altro che sopravvivere al modello ‘ndranghetista imposto da un manipolo di armigeri con la coppola, onorevoli e amministratori delegati?

Ai più scettici propongo un paragone: non potremmo forse affermare che le popolazioni dell’intero pianeta fanno lo stesso col neoliberismo, imposto da un manipolo di banchieri, onorevoli ed amministratori delegati?

Se leggessimo la stampa con attenzione, anche solo quella dei giorni scorsi, capiremmo immediatamente di cosa stiamo parlando. Continue reading


Blocco delle discariche a ferragosto. Cronaca, Rassegna, Comunicato finale.

[COMUNICATO FINALE]

Alle prime ore del sedici agosto scorso, presso Catanzaro, più precisamente nella discarica di Alli, la Rete difesa del Territorio “Franco Nisticò” poneva in atto un sit-in, con conseguente blocco, della discarica medesima.

L’iniziativa, pubblicamente lanciata negli scorsi giorni dalla R.D.T. è stata motivata dalle scelte in materia di gestione dei rifiuti operate dal Commissario Speranza. Da anni ormai – quindici per l’esattezza – in Calabria ad avere pieni poteri legislativi è posta la figura di un Commissario che ha acquisito quelle competenze in materia che spetterebbero, normalmente, a chi è democraticamente eletto dai cittadini. Il Commissario, dunque possiede pieni poteri decisionali in materia di rifiuti ma tale istituto ha posto in essere delle scelte che hanno consolidato l’emergenza anziché risolverla. In Calabria, a livello istituzionale, poco si parla di scelte radicali per la soluzione del problema, si opera sempre in un clima di perenne emergenza che giustifica, come unica risposta possibile, il potenziamento delle discariche. Così anche nell’estate 2012 il Commissario Speranza appronta un piano per affrontare l’emergenza che parla solo di discariche.

La R.D.T. da tempo sostiene alcuni assunti fondamentali:

1. restituire ai cittadini la gestione del ciclo rifiuti, quindi abolire la figura del Commissario. Tale istituto non ha saputo porre rimedio alla questione, in quindici anni non si sono visti risultati apprezzabili. In più sempre la presenza di questa struttura rappresenta un enorme sperpero di denaro pubblico che, associato alla riduzione di controllo popolare sul territorio e alla negata partecipazione democratica della gestione del ciclo dei rifiuti, rende il commissariamento del tutto inaccettabile e contestabile; Continue reading


E-state in discarica. Bloccate le discariche di Alli e Pianopoli.

La Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò” ha posto in atto dei presidi, con conseguenti blocchi presso le discariche di Pianopoli ed Alli. Al momento risulta ancora in atto il blocco a Pianopoli: oggi si intende ribadire con forza la necessita di individuare risposte diverse, rispetto alle discariche, per ottenere soluzioni virtuose nella gestione del problema dei rifiuti. Per rispettare il territorio, difendere la salute dei cittadini e preservare le nostre risorse naturali.

ORE 10.30
Alle 10:30 del 16 agosto, dopo circa dieci ore di presidio delle discariche di Alli e Pianopoli, i cittadini e gli attivisti della RDT F. Nistico’ hanno deciso di smobilitare avendo constatato il verificarsi puntuale di quanto paventato nel lancio delle iniziative. Una gestione pericolosa quanto errata dei rifiuti solidi urbani, lo sversamento in discarica del tal quale in spregio della normativa comunitaria, i danni prodotti dal trasporto dannoso e per certi versi illegale dei rifiuti, con perdita di percolato e la abnorme concentrazione di conferimenti sostanzialmente in un unico sito, attestano il fallimento della gestione commissariale in Calabria. Dopo aver segnalato tutto cio’ ai mass media ed agli organi competenti, si e’ deciso di continuare a richiedere la chiusura delle pericolose discariche attive sul territorio calabrese, una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti e la fine della gestione emergenziale.

ORE 09.20
Durante il blocco in atto, i cittadini che hanno risposto all’appello lanciato dalla RDT hanno potuto verificare che alcuni camion carichi di rifiuti rilasciavano incredibili quantita’ di liquami nauseabondi. Questo fa presupporre che i mezzi in questione certamente non sono adeguati alle normative vigenti in materia.

ORE 09.10
Bloccato completamente il traffico dei camion diretti alla discarica. Uno di essi perde copiosamente percolato. Continue reading


I sindacati curino gli interessi di tutti. L’unico pregiudizio è di Enel.

Non capiamo di quali pregiudizi e barriere illogiche parlino i rappresentanti sindacali del territorio riguardo alla centrale di Sant’Irene, se non quelli della Società Enel, che a fronte di uno smantellamento delle centrali a carbone in tutto il mondo, ha proposto arrogantemente ad un territorio a vocazione turistica ed agricola una centrale a carbone.

Ma non solo: il progetto di Enel, è bene ricordarlo, prevede navi carboniere da centomila tonnellate attraccate di fronte alla centrale; piattaforme galleggianti colme di carbone che fanno la spola; diciassettemila tir carichi di biomasse, ceneri, fanghi, residui della combustione sulla SS 106 (un tir ogni 29 minuti circa); tutto questo per non ottenere un posto di lavoro in più rispetto a quelli attuali, così come recitato dallo stesso progetto enel (sintesi non tecnica, pag. 22). Continue reading


Sanità: Le parole non cancellano i fatti.

Il consigliere regionale del PDL Francesco Morelli, arrestato a Novembre per favoreggiamento ad un clan della ‘ndrangheta, sosteneva che “le iniziative anti-mafia servono come foglia di fico”.

Quella delle foglie di fico deve essere un’usanza diffusa nel Pdl, visto il continuo scaricare ad altri le proprie inadeguatezze. Senza voler sminuire le gravi responsabilità del centro-sinistra locale e regionale in settori come sanità, rifiuti, infrastrutture, intendiamo ricordare agli smemorati un po’ di dati. Continue reading


L’industria che piace alla classe politica incapace

Contributo comparso sulle pagine regionali de Il Quotidiano della Calabria del 25 Giugno 2012.

di Flavio Stasi

La crisi avanza e lungo il territorio rispuntano i progetti di mostri inquinanti come la centrale a carbone di Saline Joniche. Il vento fetido della speculazione, che spira da Roma e arriva fino allo stretto, passando sembra aver risvegliato anche qualche parassitario appetito bizantino: a Rossano qualcuno torna sul progetto di riconversione.

Inutile tornare sugli aspetti sanitari, tecnici, politici, economici del combustibile fossile: qualsiasi sia il punto di vista da dove lo si guarda, quella del carbone è una semplice follia, dettata da interessi di multinazionali e di una cricca di sciacalli locali, da chi vende il terreno dove si costruirà la centrale a chi gestirà una parte di posti di lavoro in cambio di voti o deleghe sindacali. Questa è storia della nostra regione.

Ma se certe proposte indecenti meritano spazio su un quotidiano è per un’altra ragione.

Una classe politica accorta e assennata mirerebbe alla valorizzazione del territorio, a dare inizio ad uno sviluppo regionale e locale che crei posti di lavoro migliorando la qualità della vita dei calabresi, che sfrutti le risorse naturali e storiche della nostra regione. Una classe politica che sia in grado quindi di programmare senza pregiudizi e scadenze, che coinvolga le comunità nelle scelte che la riguardano, che si basi sui dati reali, economici e storici della nostra regione e soprattutto che sia in grado di pianificare a lungo termine. La classe politica che non abbiamo mai avuto, con prove inconfutabili. Continue reading


Avevamo Ragione. La discarica di Scala Coeli è senza autorizzazione.

 Cominci il riscatto del territorio.

Cariati, 24 Giugno 2012

Ad una settimana dalla riuscita manifestazione in difesa del territorio del 16 …Giugno, che chiedeva fra le altre cose la revoca dell’autorizzazione per la discarica di Scala Coeli, il Dipartimento Agricoltura e Forestazione della Regione Calabria ha attestato tutte le irregolarità che i movimenti territoriali hanno denunciato in questi mesi ed ha dato parere sfavorevole per la sanatoria sui lavori effettuati per la discarica.

Si tratta di un altro atto che testimonia quanto questa vicenda sia colma di abusi e ombre che i comitati territoriali, insieme ai sindaci interessati del comprensorio, stanno facendo emergere con mille difficoltà.

Si tratta di risultati che sottintendono una verità politica: la discarica di rifiuti speciali di Scala Coeli non risponde a nessuna esigenza del territorio, ma è il frutto della speculazione che regge il ciclo dei rifiuti calabrese. Si pensi che la Calabria smaltisce in discariche private il 7% dei rifiuti speciali dell’intera nazione, con introiti enormi da parte di questi fortunati proprietari di discariche. Continue reading


Il 16 Giugno è stata una giornata storica.

Video, Foto, Rassegna Stampa, Comunicato Finale della Manifestazione del 16 Giugno a Cariati [..in aggiornamento..]

[RASSEGNA VIDEO]

SERVIZIO RAI

SERVIZIO CARIATIWEB.IT

SERVIZIO CARIATIVACANZEALMARE.IT

[COMUNICATO FINALE]

Il borgo marinaro di Cariati, città simbolo dell’abbandono che accomuna un intero territorio, è stata teatro di un momento storico: la manifestazione del 16 Giugno in difesa del territorio e del diritto alla salute ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini provenienti da tutto il comprensorio e tutta la regione. Continue reading