6 Agosto 2014 _ Nota Stampa
Appello ai consiglieri regionali di coscienza: non approvate la legge di riordino, non fate la porcata d’agosto.
Il consiglio regionale di domani, mercoledì 7 agosto, porta all’ordine del giorno ancora una volta la discussione sulla cosiddetta legge di riordino del settore rifiuti. Una legge che, a differenza di quanto propagandato dall’assessore Pugliano e qualche onorevole già in campagna elettorale, nulla ha a che vedere con il piano dei rifiuti e non offre nessuno strumento per migliorare la raccolta differenziata in Calabria.
Al contrario questa legge, se approvata, non farà altro che impedire ai comuni di gestire da soli l’unica cosa che, fino ad ora, hanno potuto gestire autonomamente, ovvero la raccolta. Esattamente come per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani la regione intende creare mega enti inutili ed ingessati anche per la raccolta, distruggendo le poche esperienze positive presenti e consegnando di fatto interi territori nelle mani di aziende che, ovviamente, continueranno senza scrupoli a fare i propri interessi e non quelli delle comunità.
In pratica il modello centralizzato ed ultra fallimentare di impianti e discariche viene esteso anche alla raccolta, un modello che ha prodotto una emergenza ogni tre mesi nonostante i due miliardi di euro di soldi pubblici spesi senza alcun controllo, un modello che ha favorito l’ormai accertato controllo della ‘ndrangheta nel settore e che riversa giorno dopo giorno drammatiche conseguenze sulle spalle dei cittadini, da un punto di vista economico ma anche, forse soprattutto, da un punto di vista sanitario.
La legge di riordino del settore, con cui uscire definitivamente dall’assetto commissariale e responsabilizzare finalmente gli enti locali ed i territori, avrebbe potuto rappresentare un passo importante. Purtroppo questa giunta regionale, impegnata nel corso di tutta la legislatura a gestire scandali giudiziari e gli interessi dei propri gruppi di potere, rischia di trasformarla nella definitiva debacle della politica nel settore dei rifiuti, un altro
conclusivo immeritato regalo a quelle sette o otto aziende che rappresentano un conclamato e indecente sistema di potere politico-malavitoso.
Uscire dalla situazione drammatica in cui versa la Calabria su questo ed altri settori, una situazione scaturita di certo di quindici anni di commissariamento d’emergenza ma anche da oltre un ventennio di leggi ignobili e di apparati dirigenziali incapaci o collusi, non sarà per nulla facile. Uno degli ultimi atti di questa legislatura sgangherata retta da un governatore non eletto e da un assessore all’ambiente imputato per disastro
ambientale, rischia di rendere il cammino della nostra regione verso la normalità ancor più faticoso e lungo.
Probabilmente la melina, i ripensamenti, i rimbalzi, i ritardi che ha subito questa legge facevano parte tutti di uno schema premeditato e squallido che ha portato, casualmente, a tentare di votare questo importante provvedimento sotto l’ombrellone, la classica porcata d’agosto.
Tuttavia mi appello ai consiglieri regionali di coscienza se ce ne sono ancora, a coloro che nel caos e nel clima profondamente torbido intendono mantenere comunque il decoro istituzionale ed il rispetto per le tante sofferenze che il sistema-rifiuti ha imposto ai territori ed ai cittadini della Calabria, un sistema che va scardinato e non rafforzato: impedite che un’altra legge inutile, deleteria ed insostenibile venga approvata.
Flavio Stasi
REFERENTE REGIONALE LEGGE RIFIUTI ZERO – CALABRIA