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Le scatole magiche e la campagna più disinformativa degli ultimi 10 anni.

 

RDPPSe qualcuno crede che tutte le fantasticherie scritte in questi giorni sulla futura raccolta differenziata siano gratis, si sbaglia di grosso. Tutte le campagne informative, e per altro sistematicamente inutili, che siamo stati costretti a ingoiare in tutti questi anni sono state tutte pagate coi soldi pubblici, attraverso voci obbligatorie dei contratti o finanziamenti ad hoc, magari intercettati da associazioni civetta delle aziende.

Ma il bello di queste campagne informative è che si basano essenzialmente sulla enfatizzazione ossessiva del nulla, una costruzione mediatica ai limiti della truffa, e quella di questi giorni ne è un fulgido esempio.

Purtroppo, se non interverranno fattori esterni in grado di rettificare il capitolato d’appalto per l’igiene urbana, a Rossano nei prossimi cinque anni non partirà la raccolta porta a porta per un semplice motivo: l’azienda vincitrice non è stata obbligata a farla dall’Amministrazione, quindi non partirà realmente la differenziata e continueremo ad essere, insieme a quasi tutta la Calabria, lo zimbello del continente. Possiamo sperare di far bella figura ai mondiali, ma questa partita, grazie ad una classe politica indifferenziabile, l’abbiamo già persa.

Lo voglio dire senza equivoci: non credo sia tutta colpa di Antoniotti. Chi, al posto del Sindaco, non smanierebbe per mettere almeno una piccola freccia nella faretra di un amministrazione comunale che resterà nella storia per aver permesso la demolizione dell’ospedale, il taglio di tutte le linee ferroviarie, la chiusura del tribunale eccetera eccetera? Il punto è che, per farlo, si sta aggrappando, spero almeno consapevolmente, ad una frottola titanica. Il sistema di raccolta, sperimentazioni pubblicitarie a parte, resterà esattamente quello attuale, cioè con i cassonetti per la differenziata affiancati ai cassonetti per l’indifferenziato, il metodo cioè che nel 100% degli altri luoghi del mondo in ogni periodo della storia recente non ha dato nessun risultato.
I cassonetti verdi dell’indifferenziato, attualmente circa 800, sono come delle scatole magiche sparse per le vie della nostra città, laddove entrano buste cariche di rifiuti che apparentemente spariscono ed invece si trasformano in milioni di euro che partono dalle tasche dei contribuenti e, attraverso le istituzioni, finiscono diritti nelle tasche delle aziende proprietarie delle discariche le quali, spesso, sono le stesse aziende che si occupano della raccolta: questo è il gioco a perdere a cui la Calabria gioca da 20 anni, Rossano in testa visto che è sede di due discariche, di impianti regionali ed ha rischiato di essere luogo di stoccaggio per 750 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati provenienti da tutta la provincia.

Non solo: quei cassonetti verdi affiancati a quelli della differenziata sono l’alternativa ad almeno 500 posti di lavoro reali e sicuri. Il rapporto tra posti di lavoro per il porta a porta e posti di lavoro per la raccolta tradizionale, infatti, come dichiara autorevolmente il C.O.N.A.I., è di 15 a 1, cioè per ogni posto di lavoro attuale ce ne sarebbero 15. Avete idea di cosa significherebbe per un territorio in difficoltà moltiplicare in questo modo i posti di lavoro?

Quello dei rifiuti oggi in Calabria è inequivocabilmente un grande problema, dietro il quale però, evidentemente, si nasconde una grande opportunità: serve il coraggio di coglierla. L’impressione, al contrario, è che ci sia tutta l’intenzione di ignorarla, tentando di nascondere problema e opportunità dietro una montagna di propaganda.

 

Flavio Stasi
stasi.rifiutizero@gmail.com

 


Un altro scandalo sui rifiuti. 750 tonnellate al giorno di monnezza a Rossano.

148555_163186720385653_100000829782639_268555_8130926_nLe comunità della Calabria, ed in particolare della sibaritide, in questi anni hanno loro malgrado imparato due cose: che le istituzioni regionali e nazionali hanno intenzione di rendere la nostra amata terra una periferia tra le periferie, e che la classe dirigente locale non ha la benché minima capacità di difendere le risorse del territorio.

Se qualcuno avesse ancora il minimo dubbio, ecco che spunta il capitolato d’appalto per l’“espatrio” dei rifiuti all’estero, preparato dal Dipartimento Politiche dell’Ambiente su mandato della Giunta Regionale, un monumento allo spreco ed alla devastazione ambientale.

Questo bando, della durata di un anno, prevede lo stanziamento di 90 milioni di euro per mandare circa 1200 tonnellate di rifiuti “tal quale” al giorno fuori dai confini italiani: si tratta di una cifra titanica e sconsiderata, quasi quanto l’intera somma prevista per adeguamento e costruzione di impianti del nuovo fantomatico piano rifiuti! E da cosa è causato questo memorabile spreco? Da ciò che i comitati cittadini urlano da tempo, cioè che gli impianti di trattamento in Calabria sono delle truffe a danno dei cittadini calabresi in favore del losco circuito delle discariche private. Ma le amare sorprese non sono finite.

Per quanto riguarda la provincia di Cosenza, la Regione prevede un centro di stoccaggio ed imballaggio dove tutti i comuni della stessa provincia possano conferire 750 tonnellate al giorno prima che queste vengano dirottate, in tempi “ragionevoli”, verso altri lidi, ed ovviamente si è premunita di mettere a disposizione della ditta che vincerà la gara un proprio stabile: quello della raccolta differenziata dell’impianto di Bucita, a Rossano. È emblematico che la regione intenda Continue reading