[FOTO] 16 Novembre, Paola. Da 16 anni d’emergenza a RIFIUTI ZERO

Una splendida iniziativa, organizzata dall’Arci “Piera Bruno” e dall’ass. Sabina Sganga, con Rossano Ercolini, vincitore del premio internazionale per l’ambiente Goldman Enrivonmental Prize 2013. Ecco un po di foto.

 


Abramo pensi alla differenziata. Basta guerra tra territori.

Replica alle dichiarazioni del Sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.

discarica_Pianopoli_dopo_lavori_sequestroSe c’è qualcuno che in Calabria ha passato il limite sulla questione rifiuti e lo ha fatto ripetutamente, questi sono gli amministratori “distratti” come il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, i quali piuttosto di preoccuparsi per la realizzazione della raccolta differenziata, unica via d’uscita da questa situazione atavica, cercano di innescare guerre tra territori dividendo la popolazione.

Proprio Abramo, in virtù della sua longeva carriera politica e degli autorevoli ruoli che ha ricoperto, con preciso riferimento a quando era presidente della Sorical e gestiva insieme a Veolia le acque regionali (con risultati quanto meno discutibili), dovrebbe riconoscere che il modello adottato dalla Regione Calabria tanti anni fa e che lui continua a sostenere, quello basato su discariche private ed inceneritori, è definitivamente fallito ed è costato ai calabresi circa due miliardi di euro di cassa oltre che il sacrificio di interi territori dal valore inestimabile.

È evidente che dividere le comunità e promuovere nuove discariche rappresenti l’unica possibilità per cercare di nascondere, almeno per qualche altro mese, le responsabilità di una intera classe dirigente, a partire dal Governatore Scopelliti e dall’assessore Pugliano passando per i sindaci delle maggiori città calabresi, che non è stata in grado o non ha avuto la volontà di realizzare un ciclo dei rifiuti quanto meno logico e razionale. Continue reading


Parole, commedie, pompierie.

Sono ormai da 15 giorni che vivo giorno e notte qui, tra le aule del tribunale, circondato da avvocati ed istituzioni. Eppure a volte mi sembra di vivere in un altro pianeta.

Lo Stato ci ha sputato in faccia un’altra volta ed incredulo assisto a decine di comizi e cerimoniali, repliche malriuscite di se stesse. Ancora assisto a pompieraggi subdoli ed ipocriti, all’elogio della “via diplomatica”, quella delle telefonatine e degli incontri privati, alla via, cioè, che portata avanti da sola ci ha castigato brutalmente. Il perché di questo ostinato pompieraggio è il terrore che la popolazione possa sfuggire dal controllo di servili commedianti travestiti da politici.

Sono tra coloro che persegue strenuamente l’unità di tutte le forze, peroro anche col sacrificio la causa superiore smussando le lance affilate che ho avuto cura di accumulare nel tempo, ma nulla ho in comune con loro.

Guai a chi mi confonde con loro.

Le ferite di quelle lance politiche si rileveranno brutalmente a tempo debito, sempre che la loro palese incapacità, come accade di continuo, non li sbrani voracemente prima.

Flavio Stasi


4 Settembre _ Quinto giorno di sciopero della fame

Vgiorno_elettrocardio_Siamo al quinto giorno di sciopero della fame, con la consapevolezza che il percorso intrapreso sia quello più giusto e quello più idoneo a far capire come la nostra straordinaria terra abbia bisogno di amore e passione, di tenacia e convinzione. La nostra e’ la terra in cui viviamo, in cui abbiamo deciso di lavorare, in cui si sono concentrati i nostri progetti, in cui cresceranno i nostri figli, è la nostra terra, bella e flagellata.

Noi due siamo uniti in questa battaglia sacrosanta e doverosa, che trova ragione nella difesa e nella salvaguardia di una comunità che assiste sistematicamente ad offese, a smantellamenti repentini di strutture pubbliche, a forme di violenta arroganza e di diffusa illegalità. Siamo uniti nella sofferenza, nella voglia di cambiamento, nella convinzione che una nuova prospettiva sia necessaria per questa Sibaritide.

I nostri corpi perdono ora dopo ora forze, i movimenti rallentano, i medici che giungono qui in tribunale manifestano sempre maggiore attenzione ed apprensione ad ogni visita. Abbiamo certamente paura, sentiamo su di noi il peso delle preoccupazioni di familiari ed amici, prestiamo sempre più attenzione ad ogni anomala reazione o funzionamento del nostro organismo, trovando straordinario conforto negli occhi di tutti coloro che, sempre più numerosi, raggiungono il palazzo di giustizia per dimostrare la loro vicinanza ed il loro calore, dandoci la netta sensazione di come sia sentito il nostro sacrificio e di come sia giusta la difesa del nostro territorio, fin troppo flagellato da soprusi e delitti.

Non sappiamo come andrà a finire, non sappiamo se assisteremo all’ennesima ingiustizia, non sappiamo cosa ci attende in queste ore delicate per le sorti del Tribunale di Rossano, della nostra comunita’ e per la nostra salute, sappiamo però di essere nel giusto.

Ing. Flavio Stasi, Avv. Mauro Mitidieri

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Appello alla cittadinanza ed alle istituzioni di Castrovillari

1235452_579566785443115_825022610_nIn questi giorni di presidio permanente e di sciopero della fame che ormai dura da 4 giorni abbiamo sempre lanciato dei segnali chiari, inequivocabili sulle ragioni della nostra lotta.

Vogliamo ribadirle nero su bianco affinché le nostre comunità, la tanta brava gente che vive dal Pollino allo Stretto, abbiano conferma dello spirito con cui stiamo conducendo questa battaglia. Allo stesso tempo vogliamo ribadire ai ciechi, agli egocentrici ed ai megalomani che si stanno rivelando tristemente in questa vicenda e che stanno attuando quotidianamente ignobili forzature, la più profonda lontananza.

La nostra non è una battaglia condotta contro un altro territorio, per il semplice fatto che il benessere di una comunità non si costruisce a scapito di un’altra comunità: fine della storia. La lotta fratricida che ha scandito la storia della Calabria e del Sud, fatta di cruenta divisione di misere briciole e che ci ha trascinato nel sottosviluppo in cui galleggiamo da decenni, la rigettiamo, non ci appartiene, è deplorevole, fallimentare, squallida.

Castrovillari e tutto il suo comprensorio è parte del nostro territorio e quelle comunità sono la nostra gente. Tutti quanti noi in Calabria viviamo sulla nostra pelle la negazione di diritti fondamentali, la negazione di prospettive di sviluppo e di benessere rafforzata dallo smantellamento sistematico del servizio pubblico: siamo insieme nel male e nel bene.

Da quattro giorni siamo in sciopero della fame per fermare quello smantellamento, affinché le istituzioni competenti diano ascolto al nostro comprensorio, ma inizino a dare ascolto a tutta la Calabria. L’idea è quella di iniziare pietra per pietra, angolo per angolo, comunità per comunità, a costruire un futuro per questa terra. Ecco perché noi non ci sogneremmo nemmeno di lottare per salvare il nostro ospedale a scapito di altri; non ci sogneremmo di lottare per scongiurare una devastazione ambientale e rifilarla altrove; non ci sogniamo di lottare per il nostro tribunale e farne chiudere altri. Noi stiamo difendendo il nostro Tribunale perché necessita a questo sterminato comprensorio, come siamo certi che il Tribunale di Castrovillari necessiti all’arco Pollinare e dell’alto jonio, come siamo certi che sia evidente agli occhi di ogni creatura dotata di intelligenza l’irrazionalità, l’illegittimità e l’impraticabilità dell’accorpamento.

Per queste ragioni, da cittadini e calabresi, chiediamo alle istituzioni sane, ma soprattutto alla cittadinanza del comprensorio di Castrovillari, di abbandonare a loro stesse quelle patetiche burocrazie che in questa fase stanno agendo, badate bene, non per la salvaguardia delle nostre comunità, ma contro il salvataggio di un tribunale in Calabria, cosa grave ed imperdonabile, col solo scopo di ottenere meri e temporanei benefici personali e corporativi.

Noi abbiamo deciso di continuare lo sciopero della fame fin quando il Governo non correggerà l’assurda stortura combinata a danno del nostro territorio, lo facciamo con senso di sacrificio e decisione: abbiamo bisogno anche della vostra condivisione e solidarietà.

Ing. Flavio Stasi, Avv. Mauro Mitidieri


Una lotta Giusta. Una lotta di civiltà.

1237176_10202002796373684_851501213_nIl sole sbatte sulla facciata principale del palazzo di giustizia. Quella di ieri è stata una giornata calda e le luci del mattino danno idea che anche quella di oggi lo sarà. Il vocio della gente arriva dalla piazza fino all’aula Libeccio che affaccia sui tetti della città vecchia. I volontari della croce rossa sono andati via da poco, i valori glicemici miei e di Mauro sono estremamente bassi, ma ci sentiamo bene. Discutiamo, pianifichiamo, condividiamo.

Le notizie continuano contrastanti. Non neghiamo l’un l’altro un po’ d’amarezza per goffe fughe in avanti, ma qualunque cosa accada noi, tutti noi, la gente che viene a trovarci, quegli avvocati e cittadini che picchettano il presidio, girano, scrivono, chiamano, parlano, tutti noi siamo nel Giusto e per questo non molleremo fin quando il Governo non compirà il suo dovere: correggere l’assurda stortura combinata ai danni delle nostre comunità. Questa non è una lotta tra territori, tutto il sud è un solo territorio, il nostro. Questa è “solo”, un’altra, una lotta di civiltà.

Flavio Stasi

3 Settembre 2013


Sciopero della fame in difesa del tribunale

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Cari tutti,
vorrei informarvi che dopo 5 giorni di presidio 24 ore su 24 al Tribunale di Rossano, per scongiurarne la chiusura da stamattina, insieme a Mauro Mitidieri, sono entrato in sciopero della fame, ed ho intenzione di mantenerlo fin quando il Ministro Cancellieri non emetterà un decreto correttivo.

Inutile dirvi che ciò che mi sta a cuore non è la difesa degli interessi corporativi e privati che, purtroppo, albergano in molti palazzi di giusizia tra cui il nostro, nè sono interessato ad un concetto spesso fin troppo astratto di legalità.  Ciò che mi sta a cuore è fermare lo smantellamento di ogni servizio pubblico che sta trascinando la nostra terra in uno stato di drammatico abbandono e inciviltà.

Salute e lotta.

Flavio


Lo Stato abbandona, noi no.

Il vento straccia la stoffa degli striscioni che sventolano legati alla sommità dell’edificio. La luce che proviene dall’alto è fioca, inibita da uno strato di nuvole chiare, e illumina il nero del lutto abbracciato all’asta ed alla bandiera italiana. È appena terminata la seconda notte di presidio per la difesa del Tribunale. Vuoti corridoi ed aule hanno accompagnato lo scomodo ma fiero sonno di chi ha deciso di non lasciare questo Palazzo neanche per la notte, ma al risveglio, guardando il cielo, qualcuno ha immaginato (imprecando) pollinari amministratori impegnati in una frenetica danza della pioggia che affoghi le speranze ed i diritti della terra ionica. Scacciamo questi pensieri: non è una lotta tra campanili, così come non è tutela di interessi corporativi che innegabilmente esistono, ma è difesa dei diritti e delle prospettive del territorio.

Il vento si insinua tra le duecento sedie che formano il temporaneo arredo urbano dello spiazzale di fronte all’ex caserma dei Vigili del Fuoco, dove a breve sfileranno le istituzioni di tutto il comprensorio. Che quei posti a sedere vengano occupati o no, che alle parole di uomini fasciati seguano fatti o no, non lasceremo che il progetto di spopolamento della Calabria, perseguito con la demolizione sistematica di ogni servizio pubblico, prosegua senza prove di forza con chi su questa terra è nato, su questa terra vive, questa terra ama.

Ferrovie, sanità, strade, ogni tipo di servizio: se è ormai chiaro che lo Stato ha deciso di abbandonare (definitivamente) il nostro territorio nel degrado favorendo esclusivamente gli interessi particolari e della criminalità organizzata, sia chiaro che noi non lo abbandoneremo.

Flavio Stasi

28 Agosto 2013


7 Luglio, Aiello Calabro: Ambiente Bene Comune

Dibattito trasversale sui Beni Comuni: Rifiuti, Acqua, Bonifiche… e ancora…  le ‘ndrine e le responsabilità politiche…

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29 giugno a Praia a Mare: La Calabria non è una pattumiera

L’emergenza rifiuti, la salute dei cittadini, l’urgenza delle bonifiche, il caso Marlane… e poi ancora… la ndrangheta e le responsabilità politiche.

Foto dell’iniziativa:1

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