Appello alla cittadinanza ed alle istituzioni di Castrovillari

1235452_579566785443115_825022610_nIn questi giorni di presidio permanente e di sciopero della fame che ormai dura da 4 giorni abbiamo sempre lanciato dei segnali chiari, inequivocabili sulle ragioni della nostra lotta.

Vogliamo ribadirle nero su bianco affinché le nostre comunità, la tanta brava gente che vive dal Pollino allo Stretto, abbiano conferma dello spirito con cui stiamo conducendo questa battaglia. Allo stesso tempo vogliamo ribadire ai ciechi, agli egocentrici ed ai megalomani che si stanno rivelando tristemente in questa vicenda e che stanno attuando quotidianamente ignobili forzature, la più profonda lontananza.

La nostra non è una battaglia condotta contro un altro territorio, per il semplice fatto che il benessere di una comunità non si costruisce a scapito di un’altra comunità: fine della storia. La lotta fratricida che ha scandito la storia della Calabria e del Sud, fatta di cruenta divisione di misere briciole e che ci ha trascinato nel sottosviluppo in cui galleggiamo da decenni, la rigettiamo, non ci appartiene, è deplorevole, fallimentare, squallida.

Castrovillari e tutto il suo comprensorio è parte del nostro territorio e quelle comunità sono la nostra gente. Tutti quanti noi in Calabria viviamo sulla nostra pelle la negazione di diritti fondamentali, la negazione di prospettive di sviluppo e di benessere rafforzata dallo smantellamento sistematico del servizio pubblico: siamo insieme nel male e nel bene.

Da quattro giorni siamo in sciopero della fame per fermare quello smantellamento, affinché le istituzioni competenti diano ascolto al nostro comprensorio, ma inizino a dare ascolto a tutta la Calabria. L’idea è quella di iniziare pietra per pietra, angolo per angolo, comunità per comunità, a costruire un futuro per questa terra. Ecco perché noi non ci sogneremmo nemmeno di lottare per salvare il nostro ospedale a scapito di altri; non ci sogneremmo di lottare per scongiurare una devastazione ambientale e rifilarla altrove; non ci sogniamo di lottare per il nostro tribunale e farne chiudere altri. Noi stiamo difendendo il nostro Tribunale perché necessita a questo sterminato comprensorio, come siamo certi che il Tribunale di Castrovillari necessiti all’arco Pollinare e dell’alto jonio, come siamo certi che sia evidente agli occhi di ogni creatura dotata di intelligenza l’irrazionalità, l’illegittimità e l’impraticabilità dell’accorpamento.

Per queste ragioni, da cittadini e calabresi, chiediamo alle istituzioni sane, ma soprattutto alla cittadinanza del comprensorio di Castrovillari, di abbandonare a loro stesse quelle patetiche burocrazie che in questa fase stanno agendo, badate bene, non per la salvaguardia delle nostre comunità, ma contro il salvataggio di un tribunale in Calabria, cosa grave ed imperdonabile, col solo scopo di ottenere meri e temporanei benefici personali e corporativi.

Noi abbiamo deciso di continuare lo sciopero della fame fin quando il Governo non correggerà l’assurda stortura combinata a danno del nostro territorio, lo facciamo con senso di sacrificio e decisione: abbiamo bisogno anche della vostra condivisione e solidarietà.

Ing. Flavio Stasi, Avv. Mauro Mitidieri


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