Daily Archives: Settembre 1, 2012

Pugliano renda conto ai cittadini, non agli speculatori.

La discarica di Scala Coeli sarebbe l’ennesimo insulto al territorio

Comunicato della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” del 29 Agosto 2012, in relazione alle dichiarazioni dell’Assessore Regionale all’Ambiente Franco Pugliano.

L’atteggiamento tenuto dall’Assessore Regionale all’Ambiente, Pugliano, nei confronti della discarica di Scala Coeli e del nostro territorio lascia sgomenti.

Ricordiamo che l’ass. Pugliano è lo stesso che qualche mese fa implorò il Ministro Clini di farsi portavoce col premier Monti affinchè rinnovi per il quindicesimo anno il Commissariamento all’emergenza ambientale in Calabria, ovvero quell’istituto che attesta la sua incapacità nella gestione del ciclo dei rifiuti.

Oggi Pugliano paventa la possibilità di apertura della discarica di Scala Coeli motivandola con l’obbligo della regione ad evitare le perdite dell’azienda proprietaria. Si tratta, senza mezzi termini, della riprova di come la regione, l’assessorato all’ambiente e l’ufficio del commissario non siano istituzioni al servizio dei cittadini, bensì strumenti nelle mani degli speculatori.

Ricordiamo che la discarica di Scala Coeli è una discarica privata costruita nel mancato rispetto di numerose norme e con numerosi abusi nei confronti dei diritti della collettività, delle istituzioni locali e della proprietà privata. Ricordiamo che la Discarica di Scala Coeli è una discarica di rifiuti speciali, quando la Calabria smaltisce già il 7% dei rifiuti speciali dell’intera nazione pur producendone circa l’1%.

Ricordiamo che la Discarica di Scala Coeli è situata nel mezzo della splendida valle del Nicà, un sito di importanza economica e storica per il nostro territorio, e che l’agricoltura ed il turismo, vere leve della nostra già fragile economia, ne verrebbero mortalmente colpite. Continue reading


L’esigenza di un nuovo meridionalismo

di Flavio Stasi

Commento pubblicato sulle pagine regionali de Il Quotidiano della Calabria, 1 Settembre 2012

La crisi economica ha messo in evidenza quello che gli osservatori più attenti denunciano non da anni, ma da secoli: gli stati occidentali sono strumenti nelle mani di una serie di banchieri e speculatori. Non fa eccezione l’Italia, che fin dagli albori ha rappresentato il segno dell’assoggettamento di popoli e culture in virtù del dominio economico di un regno, quello del Piemonte e dei Savoia, e di una serie di latifondisti anche stranieri interessati all’espansione di un regno. Quello che ne è risultato è il sud Italia di oggi, ovvero quello di dieci anni fa, ovvero quello di cento anni fa. Un meridione depredato non solo delle proprie ricchezze (si pensi alle infrastrutture prima che ai tesori borbonici) ma soprattutto della propria identità culturale e sovranità territoriale. Due concetti diversi, ma saldamente connessi.

La nostra identità culturale è stata annientata dalla dominazione prima piemontese, poi romana, mentre oggi sarebbe il caso di definirla “bocconiana”. Continue reading