Ecco un po’ di link di testate web che hanno raccontato la tre giorni, gli incontri, gli interventi, i sit-in.
in aggiornamento…
http://www.agoravox.it/Enel-all-assemblea-degli-azionisti.html
http://www.paesesera.it/Header/Multimedia/Foto-del-giorno/No-al-carbone-la-campagna-StopEnel
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/I-buoni-azionisti-all-assemblea-Enel-18160
http://www.misna.org/economia-e-politica/dighe-e-diritti-umani-con-stop-enel-parlano-le-popolazioni-colpite-30-04-2013-813.html
http://www.misna.org/economia-e-politica/dighe-e-diritti-umani-con-stop-enel-2-30-04-2013-813.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/30/enel-azionisti-critici-chiedono-cambio-di-rotta-allinsegna-delle-rinnovabili/579216/?p=579216?preview
http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/04/30/foto/flash_mob_in_piazza_di_spagna_stop_enel-57771917/1/
http://www.youtube.com/watch?v=PCQu1BgOniA&list=PLCKaS0nVMp-6luMKeOzFER4mW77eqNbm2
http://www.fcre.it/
http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20130430/manip2pg/07/manip2pz/339600/
http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/finanza/dettaglio/nRC_30042013_1835_584108327.html
Un articolo sull’edizione romana di Metro prematuramente irreperibile online.
Take dell’agenzia DIRE:
CLIMA. GREENPEACE AD AZIONISTI ENEL: NO CARBONE ITALIA E ROMANIA
AD ASSEMBLEA DI OGGI PROTESTA CONTRO PORTO TOLLE E GALATI.
(DIRE) Roma, 30 apr. – Greenpeace, attraverso l’azionariato della
Fondazione Banca Etica, torna a chiedere a Enel “di cambiare
rotta, cominciando ad archiviare i progetti di nuove centrali a
carbone, in Italia come in Europa”. Due, in particolare, i
progetti da cui partire: quello di Porto Tolle, in provincia di
Rovigo, e quello di Galati, in Romania.
Per il progetto di Porto Tolle, centrale che sorge nel delta
del Po, Greenpeace denuncia “gli impatti sanitari di una
conversione a carbone dell’impianto”. Invece, l’opzione a gas
metano li “ridurrebbe di quasi 7 volte”. L’associazione ha
consegnato le sue analisi al ministero dell’Ambiente, che il 30
novembre scorso ha riaperto la procedura di Valutazione d’impatto
ambientale.
L’altra centrale a carbone su cui Greenpeace ha sollevato le
sue osservazioni e’ quella di Galati, in Romania, sulle rive del
Danubio a 50 chilometri dal delta del fiume, patrimonio mondiale
dell’Umanita’ per l’Unesco. “Nelle ultime settimane 1.600 lettere
di protesta, dalla Romania, hanno raggiunto i vertici italiani e
locali di Enel, chiedendo la cancellazione del progetto”, segnala
l’associazione. Oggi, all’assemblea degli azionisti, interverra’
anche un cittadino rumeno, Mihai Valeanu, che a nome della
cittadinanza di Galati e del fronte della protesta ha chiesto a
Enel “di investire i suoi capitali in fonti rinnovabili, di cui
la Romania e’ ricca, e di abbandonare la strada del carbone, che
per quell’impianto Enel dichiara di voler importare dalle miniere
dell’ex blocco sovietico dell’Ucraina”.(SEGUE)
(Com/Ran/Dire)
11:53 30-04-13
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CLIMA. GREENPEACE AD AZIONISTI ENEL: NO CARBONE ITALIA E ROMANIA -2-
(DIRE) Roma, 30 apr. – “Enel e’ un’azienda che procede spedita
verso il passato ignorando il futuro- spiega Andrea Boraschi,
responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia-
la multinazionale italiana conta di espandere ancora la sua
produzione col carbone, nel nostro Paese come in altre regioni
dell’Europa, noncurante dei danni che causa alla salute umana,
all’ambiente e al clima”.
Per Greenpeace “il paradosso e’ che questa compagnia e’
controllata direttamente dal governo- dice Boraschi- ovvero,
rispetto a una situazione come quella di Galati c’e’ una
responsabilita’ diretta del nostro Paese nel voler realizzare un
impianto che le comunita’ locali non vogliono”.
Su tali progetti “attendiamo un cambio di politiche
dall’azienda- conclude- e siamo determinati a chiedere quanto
prima al nuovo governo quale spazio vuole continuare a dare al
carbone in futuro”.
(Com/Ran/Dire)
11:53 30-04-13
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ENERGIA. MOVIMENTI A ENEL: SERVE CAMBIAMENTO MODELLO ENERGETICO
IN AZIONE CAMPAGNA ‘STOPENEL’, 50 ASSOCIAZIONI SOCIETA’ CIVILE
(DIRE) Roma, 30 apr. – Un’azione a piazza di Spagna, una
conferenza stampa, un piccolo sit-in davanti alla sede dell’Enel
e cinque interventi “di azionariato critico” durante l’assemblea
degli azionisti della compagnia. La campagna ‘StopEnel’, composta
da oltre 50 realta’ della societa’ civile italiana e da una
ventina di gruppi internazionali, in occasione dell’assemblea
degli azionisti dell’Enel ha tenuto una giornata di mobilitazione
su piu’ fronti.
Il messaggio indirizzato all’azienda “e’ univoco: serve un
cambiamento totale del modello energetico proposto, improntato
sull’inquinante carbone, ma anche su geotermico e idroelettrico,
che tutto sono tranne che fonti pulite e prive di massicce
conseguenze socio-ambientali”.
Un nuovo modello energetico “non piu’ calato dall’alto ma
costruito a partire dai territori, dalle vertenze decennali che
gruppi di cittadine e cittadini liberi continuano a ravvivare,
seppur spesso isolatamente, fermando i progetti o limitandone i
danni”.
Piu’ in generale “un modello di sviluppo che tenga conto di
tre valori fondamentali oggi calpestati ferocemente in ogni
singola vertenza territoriale”: salute, lavoro e democrazia.
(SEGUE)
(Com/Amb/Dire)
16:11 30-04-13
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ENERGIA. MOVIMENTI A ENEL: SERVE CAMBIAMENTO MODELLO ENERGETICO -2-
(DIRE) Roma, 30 apr. – La lotta dei comitati italiani contro il
carbone trova una sponda in Romania e Albania, dove i progetti di
Galati e Porto Romano sono avversati perche’, “nel primo caso,
esacerberanno una situazione gia’ resa critica dalla presenza di
un’acciaieria, mentre nel secondo rischiano di far tornare
indietro nel tempo un territorio recuperato grazie ai fondi delle
Nazioni Unite, dopo decenni di inquinamento indiscriminato dovuto
alla presenza di un sito di stoccaggio chimico voluto dal regime
comunista”.
Ma, aggiungono i comitati che aderiscono a ‘StopEnel’, c’e’
anche il caso del geotermico sull’Amiata: “la quantita’ di
anidride carbonica (CO2) prodotta dalle centrali
geotermoelettriche realizzate in quell’angolo di Toscana e’ di
852 tonnellate per GigaWattora elettrico, a differenza di una
centrale alimentata a metano che ne produce circa 350 e di una
una termoelettrica ad olio combustibile (molto inquinante) che ne
produce 700″.
Insomma, concludono le associazioni, si tratta di “rinnovabili
‘di facciata’” come “le grandi dighe, come quelle in America
Latina in costruzione o in fase di progettazione e che l’Enel ha
in parte ‘ereditato’ dalla sua controllata spagnola Endesa”, come
la diga di Palo Viejo (Guatemala), gli impianti di El Quimbo
(Colombia) e Hidroaysen (Patagonia cilena), in territorio mapuche.
(Com/Amb/Dire)
16:11 30-04-13
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ENERGIA. AZIONISTI-ATTIVISTI ENEL: NO CARBONE E OPERE IMPATTANTI
DIGHE IN COLOMBIA, CILE, GUATEMALA. NO ATOMO SPAGNA E SLOVACCHIA.
(DIRE) Roma, 30 apr. – Dal Cile alla Romania, passando per
Civitavecchia e Brindisi. Sono gia’ sei gli interventi di
azionisti-attivisti all’assemblea degli azionisti Enel. Sul banco
degli imputati c’e’ il carbone, innanzitutto, che gli interventi
incolpano anche di gravi conseguenze sanitarie oltre che
climatiche. Ma sul banco degli imputati ci sono anche le dighe
che in Sudamerica – e’ l’accusa – altereranno l’equilibrio
idrologico delle aree in cui vengono realizzate, e sotto accusa
finisce anche il geotermico toscano. E’ una strategia, quella
dell’azionariato critico, che porta avanti Banca etica, insieme
ad altre realta’ associative, da 6 anni.
Tra i bilanci Enel rientrano opere “ad altissimi impatti
socio-ambientali- denunciano gli attivisti- come le mega dighe in
Colombia, Cile e Guatemala, le centrali a carbone a
Civitavecchia, Brindisi e la Spezia, gli impianti nucleari in
Spagna e Slovacchia, le rinnovabili di nome ma non di fatto quali
la geotermia in Toscana e le biomasse nel Pollino, le centrali
ultra-inquinanti di vario tipo in Est Europa e gli obsoleti
impianti a olio combustibile di Rossano, Porto Tolle e Montalto
di Castro”. (SEGUE)
(Ran/Dire)
16:47 30-04-13
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ENERGIA. AZIONISTI-ATTIVISTI ENEL: NO CARBONE E OPERE… -2-
(DIRE) Roma, 30 apr. – “Sono una cittadina dell’Alto Lazio”, dice
Simona Ricotti, dei No Coke Civitavecchia, anche a nome
dell’associzione Re:Common. “‘Enel l’energia che ti ascolta’,
cosi’ si presenta l’azienda”, spiega citando uno spot, “ma che
invece viene vissuta come ‘Enel l’energia che ti opprime’, in
Italia e nel mondo”. Questo perche’ “imbavaglia le popolazioni”
che protestano contro la asserita pericolosita’ degli impianti.
“Siamo stati costretti ad acquistare delle azioni per poter
interloquire con voi”, aggiunge Ricotti, per “rendervi
maggiormente consapevoli” delle conseguenze ambientali ed etiche
“ma anche economiche” delle scelte dell’azienda: “devastazioni
sociali, ambientali e sanitarie” sui territori.
Daniele Pomes, dei comitati No carbone di Brindisi, ricorda
che la centrale termoelettrica Federico II di Brindisi “fattura
circa 300 milioni l’anno bruciando milioni di tonnellate di
carbone stoccato in un enorme carbonile scoperto”. Cio’, pero’
avviene “a discapito della salute dei cittadini e dello sviluppo
dei territori”, con il trasporto del combustibile via nastro
trasportatore che ha causato “la contaminazione e quindi
l’interdizione alla coltivazione di oltre 400 ettari di campi
intorno alla centrale”.(SEGUE)
(Ran/Dire)
17:35 30-04-13
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ENERGIA. AZIONISTI-ATTIVISTI ENEL: NO CARBONE E OPERE… -3-
(DIRE) Roma, 30 apr. – Per parte sua, Mihail Valeanu,
azionista-attivista di Galati (Romania), segnala agli altri
azionisti di aver viaggiato “per piu’ di mille chilometri per
partecipare a questa riunione e consegnare un appello”. Enel
“prevede investire nella mia citta’ piu’ di un miliardo di euro
per la costruzione di un impianto a carbone, ma questo miliardo
di euro e’ poca cosa rispetto agli enormi costi esterni che
questo impianto produrra’ in termini di cattiva salute e danni
all’ambientre, stimati da un istituto indipendente in oltre 9
miliardi”.
Viene da ancora piu’ lontano Humberto Manquil Millaguir,
rappresentante delle comunita’ indigene Mapuche del Cile,
interessate dal progetto Hydroaysen. Un intervento decisamente
battagliero: “vengo da un paese multiculturale dove convivono
diverse popolazoni indigene tra le quali il popolo Mapuche- dice-
che ha resistito per 300 anni alla colonizzazione spagnola prima
e ai governi succedutivisi poi”. Oggi la resistenza “e’ contro
Enel” che agisce “senza il minimo rispetto per i diritti umani”,
una “resistenza internazionale della quale facciamo parte”.
L’opposizione – oltre a tutti gli altri impianti interessati
dalla campagna – e’ agli impianti di El Quimbo (Colombia),
Hidroaysen (Patagonia cilena) e in territorio mapuche, dove ci si
sta battendo per uno stop definitivo ai lavori, “considerate le
vaste conseguenze socio-ambientali legate alle opere”.(SEGUE)
(Ran/Dire)
17:35 30-04-13
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ENERGIA. AZIONISTI-ATTIVISTI ENEL: NO CARBONE E OPERE… -4-
(DIRE) Roma, 30 apr. – Flavio Stasi dei Comitati Calabresi,
infine, si concentra sulle operazioni del 2009 e 2011 di
Forestale e Guardia di Finanza che hanno smantellato alcune
organizzazioni criminali che si occupavano dello smaltimento
illegale di rifiuti tossici. Le indagini “hanno appurato che
buona parte dei rifiuti tossici proveniva, vostro malgrado, dalla
centrale Federico II di Brindisi”, di proprieta’ Enel. Il fatto
e’ pero’ che la situazione delle aree dove erano stati sversati i
rifiuti e’ “sostanzialmente come al tempo delle inchieste”, con
la distruzione anche degli agrumi coltivati su quelle terre. E
lancia una proposta: Anziche’ sponsorizzare eventi culturali o
sportivi, “sponsorizzatee” la bonifica delle aree.
E allora, “facciamoci carico, come azienda visto che sono
azionista, e cittadino”, quindi interssato anche dal controllo
statale su Enel, “della caratterizzazione e bonifica immediata di
quei territori- dice Stasi- per evitare disastri ambientali”
creando inoltre “un volano per lo sviluppo”.
(Ran/Dire)
17:35 30-04-13
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ENERGIA. CONTI AD AZIONISTI-ATTIVISTI: NOSTRI IMPIANTI SICURI
CONTROLLI CONTINUI, COME A CIVITAVECCHIA, MA TUTTO IN REGOLA.
(DIRE) Roma, 30 apr. – “Le evidenze scientifiche sono sotto gli
occhi di tutti. I nostri impianti sono tutti funzionanti
ampiamente all’interno delle normative, italiane ed europee, sia
per il funzionamento tecnologico che per l’impatto sanitario”, e
sono “ampiamente al di sotto” dei limiti, sia per le emissioni di
CO2 che “anche e soprattutto” quelle di altre sostanze. Questo e’
“sotto gli occhi di tutti” e “nessuno puo’ provare il contrario”.
Fulvio Conti, amministratore delegato e direttore generale di
Enel, risponde cosi’ alle critiche degli azionisti-attivisti
intervenuti all’assemblea degli azionisti, una vasta compagine
che arrivava da Civitavecchia, dal Cile, dalla Romania, dalla
Puglia e dalla Calabria.
”Il carbone che noi chiamiamo pulito con orgoglio”, dice
Conti, “secondo fonti non pagate da noi ma dell’Onu o dell’Ocse,
dell’Iea, continuera’ ad essere anche nei prossimi decenni la
fonte primaria di energia per trasformare le calorie in
kiloWattora”, aggiunge l’ad e dg Enel: “con le tecnologie
esistenti siamo in grado di garantire che gli impianti non siano
in alcun modo dannosi per la salute”.
Per fare un esempio, dice Conti, “a Civitavecchia abbiamo piu’
controlli di quanti ce ne possano essere con un vigle urbano
all’incrocio”. In altre parole, dice rispondendo all’attivista
Simona Ricotti dei No Coke Civitavecchia, “ci controllano tutti i
giorni, ci sono visite ogni giorno e mezzo per ispezioni. Non e’
mai emerso niente e non puo’ emergere niente perche’
quell’impianto (Torrevaldaliga Nord, ndr) e’
all’avanguardia”.(SEGUE)
(Ran/Dire)
18:55 30-04-13
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ENERGIA. CONTI AD AZIONISTI-ATTIVISTI: NOSTRI IMPIANTI SICURI -2-
(DIRE) Roma, 30 apr. – E non c’e’ nessun ‘intervento’ sugli enti
locali, sottolinea Fulvio Conti, amministratore delegato e
direttore generale di Enel, “non compriamo amministrazioni locali
ne’ mai lo faremo”, questo perche’ “in ogni investimento in
questo Paese o in altri” fatto dall’azienda “non c’e’ niente di
nascosto, e’ tutto alla luce del sole” sottolinea Conti. “Sono
investimenti necessari, non capricciosi”, quelli che sviluppa
l’azienda, e questo vale “per qualsiasi territorio”, dice l’ad e
dg Enel.
Rispetto ai dati sanitari, “lo studio Sentieri del ministero
Salute, non evidenzia criticita’ rispetto agli impianti
termoelettrici- aggiunge Conti- ne’ a Civitavecchia ne’ a
Brindisi” (affermazione contestata nella sua replica da Simona
Ricotti dei No Coke Civitavecchia). Certo, “accuse ci sono, ci
sono indagini in corso- segnala l’ad e dg Enel- ma per ragioni
ambientali e non certo sanitarie”: cio’ detto “vi invito ad
aspettare una eventuale condanna”.
A Brndisi “stiamo investendo per il miglioramento ambientale-
aggiunge Conti- se stiamo pensando di investire per coprire il
carbomnile e’ perche’ pensiamo di voler eliminare anche un
possibile impatto che non dovrebbe essere dannoso, ma che a volte
puo’ sembrare particolarmente fastidioso se dovesse verificarsi
lo sfarinamento del carbone con l’emissione di polverino”.(SEGUE)
(Ran/Dire)
18:55 30-04-13
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ENERGIA. CONTI AD AZIONISTI-ATTIVISTI: NOSTRI IMPIANTI SICURI -3-
(DIRE) Roma, 30 apr. – Per quel che riguarda la questione dei
rifiuti della centrale Federico II trovati in Calabria, “non sono
tossici”, garantisce Fulvio Conti, amministratore delegato e
direttore generale Enel: “non sono tossici: vengono esaminati da
laboratori terzi, e non sono pericolosi ne’ tossici”. Quindi
“l’affermazione che i rifiuti sono pericolosi non corrisponde a
realta’”.
Per quel che riguarda la Romania, “non voglio dire che ha
fatto un viaggio inutile” dice Conti all’attivista Mihail Valeanu
di Galati, “ma vorrei verificare con lui che il progetto cui fa
riferimento non ha avuto nessuna autorizzazione e non stiamo
spingendo perche’ l’abbia. Stia rilassato per il momento: se si
sente in pericolo, smetta di sentircisi”.
Infine, ad Humberto Manquil Millaguir, rappresentante delle
comunita’ Mapuche, Conti spiega che “in Cile noi ci comportiamo
da buoni cileni, facciamo progetti rispettando le normative
locali”, progetti “accettati e discussi nel massimo della
trasparenza delle normative locali. E se non c’e’ autorizzazione
noi non facciamo investimenti”.
(Ran/Dire)
18:55 30-04-13