Ecco in forma dettagliata quello che Enel offre generosamente ai cittadini della provincia di Brindisi. I dati, pubblicati l’8 Giugno di quest’anno, riguardano specificatamente la centrale Federico II di proprietà di Enel Spa, sita a sud del capoluogo Brindisino, e sono di pubblico dominio presso il Registro Europeo delle Emissioni Inquinanti (EPER) e presso il Registro Europeo Emissioni e Trasferimenti di Sostanze Inquinanti (E-PRPT) istituito dal parlamento europeo nel 2006.
Da solo l’impianto a carbone di Brindisi rilascia in aria circa 15 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno. Ricordiamo che nel 2020 la comunità europea applicherà le sanzioni per la mancata riduzione di CO2 agli stati membri. L’Italia negli ultimi anni ha aumentato le sue emissioni e le multe saranno salatissime: a pagarle non sarà la multinazionale Enel, ma il governo con i soldi pubblici tolti a sanità, scuola, pensioni e tutto il resto.
Per quanto riguarda sostanze specificatamente cancerogene e dannose per la salute l’elenco è lunghissimo: la centrale emette circa DIECIMILA tonnellate di ossido di zolfo all’anno (SOx) con una soglia massima di sicurezza per la salute umana fissata dalla comunità europea a centocinquanta tonnellate: inalare SOx provoca malattie cardio-respiratorie. Inoltre Enel disperde nell’aria di Brindisi 305 kg di Cromo (soglia massima 100 kg), 17.4 kg di Cadmio (soglia 10 kg), 55.8 kg di Arsenico (soglia 20 kg), 20.4 kg di Mercurio (10 kg), 476 kg di Nichel (soglia 50 kg) e tante altre sostanze cancerogene in quantità abbondantemente superiori alla soglia massima di sicurezza per la salute. Inoltre, sempre da sola, la Federico II emette 592 tonnellate di polveri fini PM10, mentre non conosciamo le quantità delle polveri più fini (ancora più tossiche) come le PM2.5 abbondantemente prodotte dalla combustione del carbone.
Questi sono dati che evidentemente le centraline di Arpa Puglia, comprese quelle generosamente donate da Enel Spa, non stanno rilevando, e stiamo parlando solo di una centrale elettrica, non dell’intero polo energetico ed industriale. Sarà per questo che Arpa ha decido di classificare come “Buona” la qualità dell’aria di Brindisi, per non parlare delle falde acquifere che, almeno, ha avuto la decenza di classificare come “compromesse al 90%”.
La sibaritide non ha intenzione di essere cavia di altri esperimenti di Enel per accumulare profitti, facendoli pagare ai cittadini prima con la salute e poi con le multe degli enti extra-nazionali.
Ci stringiamo intorno ai cittadini pugliesi che da anni pagano ed accumulano nel corpo e nella terra lo scempio di un’industria senza scrupoli e rispetto, ed allo stesso tempo se ne svuotano il portafogli a causa di un’agricoltura ed un turismo stroncati. La nostra lotta è anche la loro.
Flavio Stasi
Forum Ambientalista Calabrese
Coordinamento Nazionale Contro il Carbone
L’ILVA di TARANTO ed il CARBONE della FEDERICO II di Brindisi consegnano a questo fazzoletto di terra del mezzogiorno d’Italia il recordo di una delle zone più inquinate d’Europa.