Argini.
Fiumi insensati,
paralleli, contrari.
Conche d’acqua stagna
tra due letti tramortiti dalla corrente,
primitivi e pendenti,
cementati e inerti.
Vomito pensieri tossici
in un piatto ricolmo di serafiche pietanze,
ingurgito senza passione
aspettando che dio esploda nell’esofago
e mi renda simile all’inferno. Continue reading





