Si discute e si raccolgono firme anche a Paola e non si può affrontare la tematica dei rifiuti senza parlare di ndrangheta e di responsabilità politiche… Ecco qualche foto dell’iniziativa…
L'indifferenza è il peso morto della storia, è parassitismo, vigliaccheria. L'umanità ne è ancora schiava, incatenata dal sollazzo delle proprie egoistiche illusioni, confortata dal potrarsi del suo patetico piagnisteo. Eppure la verde striscia di erba oltre la finestra ed il cielo azzurro oltre il muro sono ancora lì, e siamo ancora partigiani, odiamo gli indiffirenti, siamo vivi.
Si discute e si raccolgono firme anche a Paola e non si può affrontare la tematica dei rifiuti senza parlare di ndrangheta e di responsabilità politiche… Ecco qualche foto dell’iniziativa…
Ernesto Carbone, onorevole del PD, ha dichiarato che sugli aerei da guerra F35 non bisogna dividersi tra pacifisti e non pacifisti.
Certo, è superato. Dividiamoci tra cozzaioli e vongolai, mi sembra molto più attuale.
Flavio Stasi
resistente.noblogs.org
L’operazione “STOP”, aldilà di ogni responsabilità individuale da accertare, ha certificato uno scorcio del sistema di potere politico-malavitoso che gruppi di cittadini attenti denunciano da tempo e che gestisce affari ed appalti.
A poche ore dagli arresti, in consiglio comunale, Giuseppe Antoniotti, nella veste di Sindaco, quindi a nome di tutta la comunità rossanese, ha espresso con estrema chiarezza e facilità vicinanza al consigliere comunale, in forze alla propria maggioranza, accusato (almeno questo leggiamo sulla stampa) di estorsione di consenso elettorale con metodi mafiosi. Se ne assume la responsabilità, ma molti rossanesi si staranno vergognando.
Nonostante lo avessimo richiesto pubblicamente, invece, il Sindaco Antoniotti non ha espresso una sola vocale di vicinanza ai 14 cittadini denunciati dalle Ferrovie dello Stato per aver protestato contro i tagli delle tratte ferroviarie sulla costa jonica, per la dignità del nostro territorio.
Finchè a rappresentare la nostra comunità sarà Giuseppe Antoniotti e questa schiatta di politicanti, sarà molto più semplice che le istituzioni esprimano solidarietà a sospettati di collusione con la ndrangheta che a cittadini che lottano apertamente per difendere i diritti sacrosanti delle nostre comunità, e questo è molto molto significativo.
Ci vuole aria nuova, quella che stiamo respirando è putrida. Non verrà dalle aule giudiziarie, ma dalle strade, dalle case, dalla nostra gente, ed è inesorabile.
Flavio Stasi
Qualche foto dell’iniziativa organizzata dal Centro Sociale Orsomarso, in Piazza Municipio dello splendido borgo che affaccia sul Tirreno, intitolato “Rifiuti: l’emergenza, le problematiche, le possibilità. In più qualche scorcio di Orsomarso (CS). Grazie al Presidente del Centro Sociale, Cosma, a Samuele ed Antonio per il supporto tecnico!
Cari tutti,
in questi mesi di difesa del nostro tribunale buona parte di voi ha fatto un lavoro faticoso, spesso nascosto e silente, provvedendo senza sosta ad informare, organizzare, mediare, mobilitare.
Tuttavia il resoconto dell’ultima seduta della seconda commissione del senato (4 Giugno 2013), a scapito di ogni dichiarazione prematura ed ottimistica, la quale ha evocato fastidiosi dèjà vu, sembra mettere seriamente in discussione non solo una modifica effettiva della “riorganizzazione” degli uffici giudiziari, ma persino una razionale proroga.
Credo che aldilà di ogni possibilità di ripensamento da parte del Ministro, sia giunto il momento di far sentire significativamente la voce del nostro territorio per fermare l’ingiustizia in atto. L’irrazionale risvolto della grottesca trattativa tra Ministero, partiti e singoli dirigenti di partito, che ha prodotto la soppressione del nostro presidio è semplicemente inaccettabile, per i lavoratori del tribunale e per tutti i cittadini della Sibaritide.
Per questo, come semplice cittadino di questo territorio, vi chiedo apertamente di riconvocare la cittadinanza nel più breve tempo possibile per riorganizzare una mobilitazione viva e sonora, rafforzando così ogni altra strada si stia percorrendo nella medesima direzione, stringendo il territorio intorno alla battaglia contro l’ennesimo servizio soppresso.
Lo chiedo a voi perché a voi riconosco l’autorevolezza necessaria per farlo, cittadine e cittadini che, aldilà dei propri ruoli, senza sosta avete lavorato per questo obiettivo.
È necessario superare ogni strumentalità di schieramento, per non dire di bottega, chiudendo la fase dei proclami e delle iniziative di parte, ridando respiro ad un lavoro collettivo e trasparente che rimetta in piedi una mobilitazione concreta e forte quanto basta per ottenere un irrinunciabile risultato. Che i gruppi politici, a torto o a ragione, affilino le armi “dopo” per spartirsi i meriti della mancata chiusura, e non, come è accaduto fin’ora, per sfuggire di fronte alle responsabilità del fallimento.
Per quel poco che conta, io vi manifesto la mia massima disponibilità, invitando implicitamente tutti i cittadini, i gruppi associativi, i gruppi politici, i sindacati e le istituzioni a fare altrettanto.
Salute e lotta.
Flavio Stasi
Iniziativa dei collettivi e delle associazioni universitarie per costruire un piano dei rifiuti dal basso.
Ai dubbi e preoccupazioni sulla risposta alla ‘chiamata’ che nelle settimane scorse abbiamo lanciato a tutta la popolazione amiatina e a tutti coloro sensibili alla difesa dei beni comuni, hanno risposto i ‘Mille’ del colorato, pacifico e determinato corteo che l’11 maggio hanno suonato la sveglia al ‘Risorgimento’ del monte Amiata.
Mille facce, mille voci che hanno fatto proprie le parole d’ordine del Coordinamento Sos Geotermia: moratoria immediata di ogni attività geotermica, salvaguardia del territorio e dell’acqua, lavoro e sviluppo legati al ‘tesoro’ di cultura, paesaggio, produzioni agroalimentari d’eccellenza, alla valorizzazione dell’enorme patrimonio storico, architettonico, naturalistico.
Tantissimi cittadini dell’Amiata hanno rotto gli indugi e strappato il velo di indifferenza, paura, sottomissione a cui Enel e amministratori li vorrebbero piegati; a dar man forte, a dire loro che non sono soli, tantissime associazioni, comitati, sindacati e partiti; è mancata la presenza di Don Gallo che nei giorni scorsi ha avuto seri problemi di salute e a cui mandiamo un caloroso abbraccio e un augurio di pronta guarigione.
Interessante l’incontro, alle 19, al Castello, con i medici e i cittadini nel quale si sono analizzati i dati dello studio Ars sulla salute, a cui è intervenuto telefonicamente il Dott.Valerio Gennaro dell’Istituto Tumori di Genova.
La chiusura simbolica del cantiere di Bagnore 4 di fronte ad un corteo sbigottito nel vedere -a volte per la prima volta- il ‘mostro sputaveleni’ di Bagnore 3, ci lancia verso nuove e più incisive iniziative affinchè tale chiusura, da simbolica, diventi reale.
Che nessun amministratore domani dica che non sapeva! Laddove il problema è stato discusso in consiglio comunale, come ad Abbadia S.Salvatore, la risposta non può che essere netta e chiara: basta con la geotermia in Amiata. Chiediamo e solleciteremo tutte le amministrazioni locali a discutere e pronunciarsi sul tema in sede di consigli comunali ‘aperti’ ai cittadini.
Non accetteremo rinvii ‘sine die’ del confronto tra esperti più volte promesso e sempre rinviato; non sono giustificabili amministratori che dicano ‘ancora ci stiamo documentando’.
La presenza alla manifestazione di parlamentari del M5S della commissione Ambiente ci dice che l’attenzione sul problema cresce ed abbiamo già richiesto a tutti i gruppi parlamentari un incontro affinchè anche il governo nazionale intervenga.
In concerto con il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua si sta programmando per l’inizio estate una ’3 giorni’ di discussioni e dibattiti sulla difesa di tutti i Beni Comuni, propedeutica per la crescita di un movimento generale che sappia, con maggior incisività, contrastare il saccheggio dei territori, la svendita del patrimonio comune, le privatizzazioni dei servizi, la desertificazione sociale, in definitiva, il furto di democrazia in atto in questo Paese.
La battaglia non è finita, anzi, proprio dalla giornata dell’11 maggio riparte con più forza e vigore e, nel ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla bella marcia, diciamo a tutti: attenti, è tornata primavera!
LA GALLERIA FOTOGRAFICA (oltre 400 immagini) SUL SITO SOS GEOTERMIA
Ricordiamo a tutti gli amici che sostengono la battaglia in difesa del monte Amiata che il coordinamento Sos Geotermia è indipendente e non ha finanziamenti, né palesi né occulti, e deve far fronte a molte spese (organizzative e legali). L’unico sostegno economico è quello che può arrivare da VOI con una sottoscrizione.
Vi invitiamo perciò a fare una donazione CLICCANDO QUI e seguendo le istruzioni.
GRAZIE A TUTTI!
La Legge Rifiuti Zero fa tappa a Marina di Gioiosa. Oggi 25 Maggio, ore 17:00. Sarà un’occasione per parlare della proposta di legge e dell’attualità del ciclo dei rifiuti calabrese. Non mancate!
ENEL: Energia per chi? A Quale costo? (Aggiornamento Aprile 2013)
a cura della Rete Stop Enel
Dighe che distruggono ecosistemi incontaminati e calpestano i diritti, le economie locali e l’accesso all’acqua di intere comunità indigene e contadine. Impianti geotermici che prosciugano le falde acquifere ed emettono sostanze dannose. Mastodontiche centrali a carbone, costruite nonostante gli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra. Centrali nucleari vecchie, che espongono a rischi incalcolabili l’ambiente e la salute delle persone.
Questo è l’attuale “pacchetto energia” della più grande società elettrica italiana, l’ENEL, per il 31 per cento ancora di proprietà del nostro Ministero dell’Economia e delle Finanze. È per denunciare ed arrestare questo modello ingiusto, obsoleto e che sta dimostrando tutta la sua insostenibilità che nell’aprile del 2012 è nata la campagna internazionale “Stop Enel – per un nuovo modello energetico”.
Una campagna che prende corpo dalla volontà di mettere in rete le comunità locali, i movimenti sociali, le associazioni e i comitati coinvolti nei diversi conflitti territoriali, con lo scopo di costruire strategie congiunte e aumentare la capacità di incidenza sull’opinione pubblica nazionale e internazionale. Una campagna che intende promuovere un modello energetico alternativo, che metta al centro i diritti umani, la giustizia ambientale e sociale, la difesa della salute dei cittadini e del territorio come bene comune.
INDICE
INTRODUZIONE
1. CARBONE E ANCORA CARBONE
Centrale di Torre Valdaliga Nord, Civitavecchia (Italia)
Centrale di Porto Tolle (Italia)
Centrale di Rossano Calabro (Italia)
Centrale Eugenio Montale – La Spezia (Italia)
Centrale Federico II – Brindisi Sud (Italia)
Centrale di Galati (Romania)
Centrale di Porto Romano (Albania)
Centrale di Reftinskaya GRES, Ekaterinburgo, (Fed. Russa)
2. IDROELETTRICO: MA QUALE ENERGIA PULITA?
Diga El Quimbo Dipartimento di Huila (Colombia)
Centrale di Palo Viejo, Dipartimento del Quichè (Guatemala)
Parco Eolico dell’Istmo, Tehuantepec (Messico)
3. I PROGETTI ENEL IN CILE
Progetto Hidroaysén, Regione dell’Aysén, Patagonia
Progetto Lago Neltume, Panguipulli, Regione de Los Rios
4. LE FINTE RINNOVABILI DI ENEL
Sviluppo geotermico sul Monte Amiata, Toscana (Italia)
Centrale del Mercure, Monte Pollino, Calabria e Basilicata (Italia)
5. E ANCORA NUCLEARE
Centrale di Mochovche – Slovacchia
Centrale di Cernavoda – Romania
Centrale di Kaliningrad – Russia
6. CAMPAGNA STOP ENEL
Appello ai territori: Fermiamo l’energia che opprime la comunità e distrugge l’ambiente
Appello della campagna internazionale “Stop enel – per un nuovo modello energetico”