La ‘ndrangheta e le solidarietà a fasi alterne di Antoniotti

L’operazione “STOP”, aldilà di ogni responsabilità individuale da accertare, ha certificato uno scorcio del sistema di potere politico-malavitoso che gruppi di cittadini attenti denunciano da tempo e che gestisce affari ed appalti.

A poche ore dagli arresti, in consiglio comunale, Giuseppe Antoniotti, nella veste di Sindaco, quindi a nome di tutta la comunità rossanese, ha espresso con estrema chiarezza e facilità vicinanza al consigliere comunale, in forze alla propria maggioranza, accusato (almeno questo leggiamo sulla stampa) di estorsione di consenso elettorale con metodi mafiosi. Se ne assume la responsabilità, ma molti rossanesi si staranno vergognando.

Nonostante lo avessimo richiesto pubblicamente, invece, il Sindaco Antoniotti  non ha espresso una sola vocale di vicinanza ai 14 cittadini denunciati dalle Ferrovie dello Stato per aver protestato contro i tagli delle tratte ferroviarie sulla costa jonica, per la dignità del nostro territorio.

Finchè a rappresentare la nostra comunità sarà Giuseppe Antoniotti e questa schiatta di politicanti, sarà molto più semplice che le istituzioni esprimano solidarietà a sospettati di collusione con la ndrangheta che a cittadini che lottano apertamente per difendere i diritti sacrosanti delle nostre comunità, e questo è molto molto significativo.

Ci vuole aria nuova, quella che stiamo respirando è putrida. Non verrà dalle aule giudiziarie, ma dalle strade, dalle case, dalla nostra gente, ed è inesorabile.

Flavio Stasi


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