di Flavio Stasi
Articolo comparso sulle pagine regionali de Il Quotidiano della Calabria del 30 Settembre 2011, col titolo “Alla Calabria serve un cambiamento reale”.
Una passeggiata per le strade di Cosenza ha storicamente rappresentato in Calabria un segno tangibile, positivo. I giovani calabresi lo hanno fatto tante volte, con striscioni e megafoni. Lo abbiamo fatto, per esempio, per l’acqua pubblica o per bloccare i tagli ignobili all’Università ed alla Scuola emanati da Tremonti, in ogni caso sempre con istanze di cambiamento rispetto ad una classe politica da accantonare, indifferenziabile. Ecco perché, scoprendo che persino il Governatore della Regione si sarebbe unito a noi su questo percorso storico per cambiare la Calabria, l’entusiasmo è salito alle stelle: finalmente qualcuno che si dimette!
La gioia, evidentemente, è durata poco.
Quello del debole che manifesta per difendere i propri diritti, del cittadino che scende in piazza per farsi sentire, è ormai un modello anacronistico. Oggi è la casta che scende in piazza, per rivendicare il diritto di continuare ad essere ancora, profondamente, violentemente casta. E non servono più neanche i capi-popolo, quelli coraggiosi e carismatici (almeno in gioventù), basta avere i soldi per pagare i pullman ed un paio di “agenzie di viaggi”, quelle che possiamo definire, mutuando un termine edile, “macchine movimento persone”, le stesse che si mettono in moto alle elezioni per intenderci. Continue reading