[COMUNICATO] – 22/5/2009 _ Lavoro sicuro: oggi un miraggio

Il futuro della nostra terra
dipende da più fattori. Di certo, nel nostro programma, il lavoro ha
un ruolo centrale. Le istituzioni locali e nazionali hanno avvicinato
bruscamente le nostre prospettive lavorative ad una mera schiavitù:
vittime del ricatto della disoccupazione, giovani e non navigano alla
deriva in un mare di contratti precari, senza garanzie e mal
retribuiti, in posti di lavoro privi delle basilari misure di
sicurezza e di tutela. Le proteste degli ultimi mesi dei lavoratori
del nostro territorio sono state inascoltate dalle istituzioni: si
pensi alla lunga traversia dei lavoratori della centrale elettrica di
Rossano, alle condizioni dei lavoratori della Sibaritide SPA, ai
precari dell’azienda sanitaria ancora senza risposte.

Il nostro partito ha delle linee
precise: stabilizzazione di tutti i lavoratori con contratti atipici
facenti capo ad organi istituzionali in modo diretto o indiretto.
Società miste come la Sibaritide spa o la vallecrati devono tornare
in mano pubblica ed essere amministrate in modo trasparente e sotto
il diretto controllo dei cittadini, attraverso i comitati
territoriali. Tassazione delle aziende che non stabilizzano i propri
dipendenti, aumento dei controlli sulla sicurezza sul lavoro e sulla
regolarità contrattuale.

Negli ultimi giorni si è
discusso molto dei lavoratori della centrale ENEL di Rossano. Si
tratta di considerare i due volti della medaglia: da una parte la
tutela dei lavoratori che rischiano il posto, dall’altra l’esigenza
della salvaguardia della salute dei cittadini. Infatti, se è vero
che la centrale ha rappresentato un’opportunità per molte famiglie,
dall’altra racchiude tutta la scelleratezza di una società basata
sul profitto:l’amianto, le emissioni dannose, l’inquinamento
acquatico, il tentativo di conversione a carbone sono tutte faccende
che meritano sdegno e riflessione. La nostra soluzione è la tutela
assoluta di tutti i lavoratori oggi dipendenti della centrale, ma la
priorità per il medio e lungo termine deve essere la creazione di
posti di lavoro che vadano nella direzione precisamente opposta di
quella di una centrale termoelettrica. Per fare solo pochi esempi, si
pensi all’impiego di risorse umane nella raccolta differenziata porta
a porta, nell’industria di prodotti riutilizzati, nella ricerca e
salvaguardia costiera e marina, nella valorizzazione delle meraviglie
naturalistiche del territorio, nella attuazione e ricerca sulle varie
forme di energia ecosostenibile. Abbiamo in mente di attuare
programmi di integrazione e recupero delle fasce sociali emarginate
dal mercato e di impiegarle nella valorizzazione dell’ambiente,
migliorando allo stesso tempo le condizioni di tutti.

Si tratta di un programma che,
non abbiamo dubbi, catapulterebbe la provincia di Cosenza
all’avanguardia da un punto di vista ambientale e sociale, ma anche
tecnologico ed economico. Il lavoro deve essere creato non per
interessi privati, come avviene oggi, ma per l’interesse di tutta la
comunità.

Tutto questo può avvenire solo
senza l’intrusione di interessi privati, è l’istituzione pubblica
che deve farsi carico di tutte le faccende che riguardano le comunità
del territorio, e deve risponderne ai cittadini in modo responsabile.

Tutto questo può avvenire solo
se i nostri interlocutori, ovvero i lavoratori e le fasce deboli del
territorio, si impegnano con noi a cacciare le classi dirigenti
irresponsabili e ipocrite che amministrano le nostre istituzioni
partendo, perché no, dalla provincia.

Flavio Stasi


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