[COMUNICATO] – 15/5/2009 _ Nè centrodestra nè centrosinistra. Per la sinistra che non tradisce.

La politica locale e nazionale versa in condizioni
pietose. Senza nessun principio e coerenza, partiti e policanti
si avvicendano nell’amministrazione della cosa pubblica praticando
soltanto clientelismo e curando interessi personali o corporativi.

 

In questo contesto di partiti contenitori e persone che
saltano da una parte all’altra degli schieramenti, ci candidiamo alle
elezioni provinciali del prossimo 6 e 7 giugno con il Partito
Comunista dei Lavoratori, nei collegi di Rossano. Ci candidiamo
sapendo esattamente da che parte stare e quali idee portare avanti.

Come studenti rossanesi conosciamo benissimo tutte le
difficoltà che le giovani generazioni si trovano ad affrontare in
questa società e nella nostra terra: il presente ed il futuro
incerto e precario, insieme ad una grossa inconsapevolezza,
caratterizzano giovani studenti e lavoratori.

Come cittadini ci rapportiamo con un mondo del lavoro
che è ormai mercato di sfruttamento, in cui vengono svendute le
fatiche di uomini e donne senza tenere conto dei loro diritti, delle
loro famiglie, dei loro sogni. Viviamo in una società dove gli
interessi dei singoli prevalgono sulla salute ed il benessere di
intere comunità, si pensi alle speculazioni sulla sanità,
sull’ambiente, sull’edilizia.

Ebbene, sappiamo esattamente cosa vogliamo cambiare e
sappiamo come cambiarlo. Il nostro programma consiste in una serie di
punti precisi, delineando una provincia che provveda finalmente agli
interessi dei tanti lavoratori del territorio, delle famiglie ed dei
ceti meno abbienti. Che costruisca il futuro dei giovani nella terra
in cui sono nati, offrendo opportunità di lavoro e di vita, con un
netto cambio di direzione di tipo politico, culturale, pratico e
sociale. In questo senso, il fatto che due giovani studenti siano
i candidati del PCL a Rossano è anche un forte segnale contro la
gerontocrazia che domina la politica italiana
. La nostra campagna
elettorale, ci teniamo a dirlo, non prevede cartelloni giganti, finte
promesse, santini, programmi estemporanei o non meglio precisate
iniziative ricreative, ma consisterà semplicemente nel parlare con
la gente, confrontarci, condividere le nostre idee e solo in base a
queste “chiedervi” di votare per PCL: i nostri voti non sono voti
di simpatia, ma tutti interamente politici. Qualcuno, leggendo il
nostro programma, potrebbe giudicarlo inattuabile in questa società;
a costoro rispondiamo in modo chiaro: non si sbaglia, noi, infatti,
vogliamo cambiarla! Dove e quando cominciare lo decide la
gente, lo decidete voi.

Il PCL è un partito coerentemente anticapitalista e si
distingue per essere stata l’unica organizzazione di sinistra a fare
opposizione al governo Prodi. Anche in queste elezioni siamo gli
unici a non aver svenduto le nostre idee e gli interessi dei più
deboli per facili poltrone: ci presentiamo da soli in alternativa ai
potentati che gestiscono il nostro territorio per i propri interessi.
Nel PCL non ci sono politici di professione: dal candidato presidente
fino all’ultimo candidato la nostra lista è fatta di operai,
studenti, precari, disoccupati.

A tutti coloro che pensano che votare una giovane
organizzazione come la nostra sia inutile rispondiamo:
quanto è utile votare per l’ennesima volta il partito o la
coalizione che comunque non curerà gli interessi delle classi
deboli? Che non manterrà le sue promesse? Che tradirà i suoi
elettori?
L’unico voto
utile è quello che non verrà tradito: il nostro agire politico ci
rende credibili se diciamo che noi non lo tradiremo.

Per tutte queste motivazioni chiediamo di votare il
nostro simbolo, ma anche di andare oltre, di costruire insieme a noi
il nostro partito, il partito dei lavoratori e delle lavoratrici, un
partito che difenda senza dubbi, tentennamenti e incoerenze le classi
deboli della società, sia prima, che durante, che dopo le elezioni.

Flavio Stasi

Lorenzo Calabrò


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