Nessuno dei candidati consiglieri e presidenti ha osato
spendere parola per la lotta alla criminalità organizzata. È
evidente come le forze politiche si siano adeguate o rassegnate a
questa realtà sociale, invitando implicitamente anche la gente a
farlo.
Crediamo, invece, che se ne debba parlare il più
possibile, e ci prendiamo la responsabilità di farlo di fronte ai
cittadini. Il nostro territorio è attanagliato dal muro nero della
‘ndrangheta che influisce sull’economia, danneggia l’ambiente, devia
con la violenza cultura e comportamento degli individui.
La politica ha delle grosse responsabilità al riguardo,
soprattutto in termini di mancata trasparenza, e crediamo che abbia
il dovere di adottare una strategia precisa per colpire il fenomeno.
La nostra consiste nel togliere il terreno sotto i piedi alle cosche
locali incidendo sulle fonti di sostentamento di queste
organizzazioni, quindi innanzitutto colpendo l’economia delle ‘ndrine
attraverso la collaborazione con le forze dell’ordine ed il
monitoraggio delle attività produttive del territorio, oltre alla
massima trasparenza su ogni aspetto della gestione pubblica, affinchè
ogni cittadino diventi controllore e garante della pubblica
amministrazione.
Oltre al denaro, per sopravvivere, la malavita
organizzata ha bisogno delle braccia, di uomini e donne che eseguano
le proprie volontà. Reclute che spesso sono ragazzi in dei sociali
in difficoltà, alienati da un territorio che non offre loro
prospettive e sicurezze. Anche da questo punto di vista abbiamo
intenzione di fare il vuoto intorno ai burattinai di questo osceno
teatro, agendo sull’integrazione sociale e creando posti di lavoro
socialmente utili e ripartiti, per incidere proprio in quei luoghi,
come il nostro centro storico, e quelle fasce che patiscono
isolamento e frustrazione per un mondo in cui non abbiamo tutti le
stesse possibilità, anzi.
Investire nei giovani e nel futuro della nostra terra,
per noi, significa migliorare le condizioni di tutti, creando le
condizioni per vivere e lavorare sul territorio, ma anche sollevando
chi vive situazioni drammatiche e rischia di incorrere di errore in
errore, fino al punto di non ritorno.
Nessuno più di noi può essere credibile per
l’investimento nei giovani: il fatto che due giovani candidati del
PCL si stiano confrontando in questi giorni con facoltosi politicanti
e vecchi volponi delle altre liste, ne è la prova.
Flavio Stasi