La Sicilia viene portata a modello nel resto d’Italia per l'”abilizione delle province”. Il progetto è quello di creare dei comprensori, dei consorzi di comuni, idea ambiziosa e condivisibile.
Peccato che la Regione Sicilia non ha deliberato in alcun modo in questo senso, nè, per stessa ammissione dei sostenitori di questa legge, ha idea di come farlo, ma si è imposta di pensarci in un anno.
Dunque in cosa consiste questa vittoria della politica moderna? Il commissariamento, ovvero la sospensione del diritto dei cittadini di scegliere chi presiede l’istituzione in attesa che venga riformata. L’elezione viene sostituita con la nomina dei commissari, ai quali, come ad ogni commissario straordinario, verrà corrisposta una indennità, uno stipendio. Si tratta, di fatto, dell’ennesima sospensione insensata della acciaccata democrazia italiana, caldeggiata, paradossalmente e ipocritamente (o per ignoranza?) in nome della stessa democrazia.
La Calabria, tanto per fare un esempio, ci ha messo 15 anni per liberarsi del commissario d’emergenza per i rifiuti, ha avuto commissari alla depurazione, al dissesto idrogeologico, alla salinità dell’acqua di Reggio Calabria eccetera eccetera. Risultati strabilianti.
Inoltre se il progetto è quello di creare dei comprensori più piccoli e con più competenze delle province, per quale assurda ragione vengono commissariate? Le province, attualmente organi intermedi tra regione e comuni, dovrebbero essere potenziate e moltiplicate, andando verso l’abolizione delle vere sedi degli sprechi italiani, al di fuori di ogni controllo cittadino perchè grandi abbastanza da gestire troppi soldi e distanti anni luce dalle esigenze delle comunità: le Regioni.
La cosa che mi stupisce non è la direzione intrapresa: verticalizzazione e accentramento, niente di nuovo. La cosa che mi stupisce è che qualcuno, probabilmente in buona fede ma sempre di allocchi si tratta, la spacci per una direzione rivoluzionaria e altamente democratica. Chissà, magari un giorno la democrazia sarà cliccare “mi piace” sul commissario straordinario per farlo eleggere.
Flavio Stasi