Il muro di Berlino ed i condannati in primo grado.

157_BerlinWallFreedom_12583945011Proporre l’incandidabilità dei condannati in primo grado ed il dimezzamento dei parlamentari per risolvere il problema della corruzione e dei costi della politica, è un po’ come alzare un muro di cemento tra Berlino Est e Berlino Ovest per risolvere il problema dell’emigrazione.

Il problema di Berlino Est non era la comodità dell’accesso all’occidente, ma la povertà.

Il problema dei costi della politica non è il numero dei parlamentari, ma i loro privilegi.

E l’incandidabilità dei condannati nasconde una paura enorme e ben più grave: che il popolo voti i corrotti. Se non si avesse paura che il popolo li votasse, che problema ci sarebbe a farli candidare?

Un popolo che vuole votare un corrotto deve essere libero di farlo, questa è la democrazia.

Il problema che dovremmo porci è: perchè? Non essendoci ricette populistiche che tengano, non potendole twittare, tutti evitano di parlarne.

Una legge sull’incandibilità attesterebbe che il popolo è incapace di intendere e di volere;

eguaglierebbe un corruttore ad un padre di famiglia che ruba per fame; un mafioso ad un errore di gioventù;  un operaio, uno studente, un cittadino condannato perchè lotta per i propri diritti ad un falsificatore di bilanci milionari;

non farebbe altro che impedire ai ladri di galline senza un buon avvocato di entrare in parlamento, mentre i criminali veri, direttamente o indirettamente, resterebbero dentro con quattro piedi.

Viviamo ancora di berlusconismo, e di anti berlusconismo. Chissà quando cominceremo a vivere di politica, democrazia e partecipazione.

Flavio Stasi


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