Rifiuti: Il sindaco di Rossano è una voce stonata nella Sibaritide

Invochiamo l’unità nella difesa del territorio e della salute.

Continuiamo a non comprendere le azioni e le dichiarazioni del sindaco di Rossano sul tema dei rifiuti.

I cittadini che hanno presidiato nella massima compostezza l’incontro convocato dallo stesso sindaco Antoniotti il 20 Dicembre scorso, hanno dichiarato e ribadiscono fatti incontrovertibili: a Rossano qualsiasi incontro su tematiche fondamentali per la salute e l’economia del territorio, come sulla centrale Enel e sui rifiuti, si tiene a porte chiuse, mentre nel resto del territorio avviene l’esatto contrario, in quanto i cittadini interessati vengono coinvolti ed ascoltati. Ne prendiamo atto e continueremo a presidiare con compostezza e decisione ogni incontro ed iniziativa al riguardo. Il Sindaco se ne faccia una ragione.

A dire il vero, leggendo il suo ultimo comunicato, ci siamo anche fatti un’idea sul perché Antoniotti preferisca gli incontri privati: sulla tematica dei rifiuti risulta piuttosto confuso.

Temiamo che il Sindaco ignori che l’impianto di trattamento di Bucita non funzioni, di fatto, da anni: l’impianto infatti non produce né compost di qualità né materiale secco adeguato per essere bruciato nell’impianto di Gioia Tauro. In pratica non serve quasi a nulla, ed inoltre è periodicamente guasto, talvolta fra l’altro con imbarazzante puntualità. Questo è e resta un problema gravissimo a prescindere dalla possibilità di abbancare in qualsivoglia discarica.

Il Sindaco continua ad inveire contro il Commissario, come se questo fosse spuntato sotto gli alberi di Catanzaro Lido come un fungo velenoso. Temiamo che il Sindaco ignori che in realtà la proroga del commissariamento è stata chiesta sistematicamente dalle giunte regionali degli ultimi 14 anni, anni in cui la compagine politica del Sindaco ha governato direttamente per ben 8 anni, e non è mistero che l’attuale assessore regionale all’ambiente Pugliano (PDL) abbia implorato il premier Monti affinché allunghi la vita, per l’ennesima volta, a questo scandaloso ente.

Ricordiamo che negli ultimi anni hanno ricoperto l’incarico di Commissario all’emergenza ambientale il Governatore Scopelliti prima, il generale Melandri poi (ex assessore di Scopelliti), mentre sub-commissario è sempre stato lo stesso Assessore Pugliano.

Ci risulta, tra le altre cose, che in queste ore il Ministro Clini stia preparando una nuova proroga del CEA, il che significherebbe l’ennesimo sputo dei governi centrali nei confronti della Calabria, e l’ennesimo atto di irresponsabilità di questa giunta regionale. Temiamo che il Sindaco ignori che il rapporto tra gli abitanti della Calabria ed il numero di discariche presenti sul territorio sia già ad oggi vergognosamente sbilanciato, per altro con un sistema governato interamente da interessi privati. Del resto già una relazione parlamentare d’inchiesta del 2000 recitava che “la considerevole quantità delle discariche attive sul territorio calabrese sono la testimonianza della completa assenza di programmazione in materia” (doc. XXIII n. 38, approvato dalla Camera il 19 Gennaio 2000) e da allora il numero delle discariche è aumentato, insieme agli illeciti sullo smaltimento dei rifiuti ed alla completa inadeguatezza in materia della classe dirigente, fino alla recente relazione parlamentare del 2011 che descrive “un sistema di potere non estraneo ad interessi politico-malavitosi”, fra l’altro denunciando una preoccupante connivenza delle procure della repubblica calabresi (doc. XXIII n. 7 approvato dalla Camera il 19 Maggio 2011).

Temiamo che il Sindaco ignori che la densità abitativa della Calabria e del nostro territorio permetterebbero l’implementazione di un sistema elementare di differenziazione, riciclo e riutilizzo che non solo creerebbe decine di posti di lavoro in più, ma frutterebbe molti risparmi per le amministrazioni e permetterebbe addirittura la progressiva chiusura delle discariche.

Troviamo che tutto questo non sia gravissimo: un Sindaco può non essere ferrato in tutte le materie che riguardano la propria amministrazione, per questo i comitati locali hanno ripetutamente chiesto un incontro pubblico per chiarire questi ed altri importanti aspetti.

Troviamo invece gravissimo che il Sindaco Antoniotti continui ad ignorare la nostra richiesta, risultando l’unico Sindaco della Sibaritide a non aver accettato un incontro con i comitati territoriali.

Al contrario il Sindaco di Rossano sembra avere a cuore esclusivamente l’apertura di nuove discariche, con particolare riferimento alla Discarica di Scala Coeli, la cui proprietà è la stessa della discarica di Rossano.

Temiamo che il Sindaco ignori anche che la suddetta è una discarica di rifiuti speciali, predisposta ad ospitare per esempio anche l’amianto dismesso, posizionata nel bel mezzo della splendida Valle del Nicà, in un sito naturalistico ed archeologico di importanza strategica per l’intero territorio.

La direzione corretta è quella indicata da quasi tutti gli altri sindaci del territorio – si veda per esempio le ultime dichiarazioni provenienti dal sindaco di Crosia, Aiello – che rifiutano l’idea di nuove discariche private e intendono promuovere un sistema di gestione pubblico basato sulla differenziata porta a porta finalizzata al riciclo e riutilizzo, con l’urgenza di imporre unitariamente agli organi competenti, Regione Calabria in primis, la predisposizione di una filiera impiantistica adeguata, senza più palliativi e tamponi devastanti per il territorio.

Nel ribadire la nostra disponibilità ad incontrare pubblicamente il sindaco e tutti gli organi competenti per discutere di queste tematiche e contribuire alla migliore risoluzione dei problemi, ribadiamo l’assoluta contrarietà all’apertura di nuove inutili discariche.

Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”


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