Una proposta per la fine del populismo e dei privilegi.
di Flavio Stasi
Commento comparso sulle pagine regionali de Il Quotidiano della Calabria.
Trovo scioccante l’adesione da parte delle compagini elettorali più disparate, da quelle dell’antipolitica fino alla destra passando per la cosiddetta sinistra radicale, nei confronti della proposta di dimezzare il numero dei parlamentari.
Si tratta di una delle tante proposte populiste che tiene banco da mesi e che sembra raccogliere, nostro malgrado, anche il consenso dei cittadini, soprattutto perché non esiste nessuna forza politica con la credibilità tale da poter confutare questa malsana idea.
Non posso non riferirmi specificatamente a tutta la sinistra italiana, che si dimostra ancora una volta subalterna ad idee e proposte che con i valori della sinistra (ma confido che il 90% degli iscritti e dei simpatizzanti non abbia la minima idea di quali siano tali valori) non hanno nulla a che vedere.
Nella cosiddetta democrazia rappresentativa, senza entrare nel merito della stessa, a prescindere da quale legge elettorale venga adottata e specificando che la legge attuale è palesemente ripugnante, il numero dei parlamentari rappresenta quanto i territori possono essere rappresentati. Si tratta di certo solo di una possibilità, non è detto che questo accada, ma di certo più è alto il numero dei rappresentanti, più possibilità ci sono di eleggere un’espressione reale del territorio o un portavoce di un’idea specifica, di un valore, di un programma, di una singola vertenza. Più parlamentari discutono una legge, più ci sono possibilità che i disparati punti di vista presenti nella nostra gente (per fortuna) possano quanto meno essere presi in considerazione all’interno della discussione parlamentare. Continue reading





