Il film che si ripete, ancora senza acqua

Proponiamo soluzioni, ma si trovino le responsabilità.
Se in un’azienda qualsiasi, piccola, media o multinazionale, uno dei settori di produzione qualsiasi si blocca, il capo di quel settore viene licenziato o dequalificato. Se in una squadra di calcio, una delle fasce laterali è continuamente bucata e lascia la difesa in balia delle scorribande avversarie, l’ala viene sostituita e la partita successiva si fa la panchina.

Io ritengo che alla luce della crisi idrica drammatica che sta vivendo la nostra città, una crisi inaccettabile ed ampiamente prevedibile, l’amministrazione comunale abbia il dovere di individuare le responsabilità e prendere, finalmente, dei provveddimenti. Parliamo di mancata prevenzione, mancata manutenzione, mancata programmazione che sta riportando migliaia di rossanesi nel medioevo.
In campagna elettorale lo abbiamo detto in maniera cristallina: prima dei grandi progetti, prima dei colpi ad effetto, prima di ogni cosa Rossano ha bisogno di acqua e fogna, di interventi strutturali che riportino la nostra città nella civiltà, e purtroppo avevamo ragione. A Rossano l’acqua deve tornare a scendere dalla montagna e non a salire con pompe di sollevamento costose ed inutili, per tubature che passano prima da cittadini “più uguali degli altri”, ed in un labirintico sistema di allacci abusivi che tutti conoscono ma su cui nessuno prende provvedimenti.
La protesta civile di questa mattina a Contrada Amica, che come RossanoPulita abbiamo doverosamente sostenuto, è solo un primo e delicatissimo segnale di insofferenza di una comunità arrivata allo stremo, una cartolina impietosa della nostra città.
Per onestà intellettuale e politica non possiamo attribuire alla giunta Mascaro responsabilità di decenni di governo indecente della città, se non nella limitata misura in cui Mascaro ed altri pezzi importanti della maggioranza, negli ultimi 10 anni, non sono stati di certo alla finestra a guardare.

Ma volendo guardare avanti, chiediamo l’istituzione immediata di una commissione di emergenza che coinvolga gli uffici responsabili del settore, con l’obiettivo di studiare soluzioni tempestive e, contestualmente, di dare delle risposte ai cittadini.
Se la crisi idrica è già, di per se, inaccettabile, ancor di più lo è il fatto che la presenza o meno dell’acqua dei rubinetti sembra legata all’umore di qualche funzionario o all’allineamento dei pianeti: da parte della macchina comunale, infatti, non c’è alcuna comunicazione ufficiale, alcuna organizzazione delle fasce orarie, alcuna assunzione di responsabilità o riferimento stabile, così decine di cittadini disperati vengono sballottati da un ufficio all’altro, vittime di un palese scarica barile.
Con questo spirito dichiariamo la massima disponibilità alla collaborazione, senza pregiudizi o steccati, con l’intento di cercare di trovare soluzioni o attenuanti all’attuale crisi.

E’ comunque evidente che in questa sistematica emergenza idrica si rispecchia il fallimento imbarazzante di una intera classe dirigente e politica giunta ormai al capolinea ma che si ostina, con ogni mezzo, a non voler scendere dal treno.


Comments are disabled.